Arte, scienza, sorprese e record di Luciano Curino

Arte, scienza, sorprese e record Arte, scienza, sorprese e record DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — La 42" Edizione internazionale d'arte s'inaugura stamane alle 11 ai Giardini di Castello. Era prevista la presenza del Capo dello Stato, ma per la crisi di governo Cossiga ha dovuto rinunciare a venire a Venezia, una visita che voleva sottolineare l'importanza della Biennale e il suo messaggio. Si tratta della più vasta edizione della Biennale {inora realizzata: 826 artisti di 40 Paesi. 2500 opere distribuite in 30 mila metri quadrati sparsi per Venezia, dai Giardini al Palasport, dalla Galleria dell'Accademia a Ca' Corner della regina fino alle Corderie dell'Arsenale, spazio militare temporaneamente aperto all'arte. Costo 5 miliardi. L'esposizione chiuderà il 28 settembre e si prevedono più di 200 mila visitatori. Sono 1200 i giornalisti accreditati, oltre la metà stranieri. Tutte cifre record. Di questa edizione il tema conduttore è Arte e Scienza. Il manifesto riproduce un do¬ decaedro, circondato da strutture di solidi, più che una manifestazione artistica sembra annunciare un congresso di fisici. Da Leonardo Perché accostare arte e scienza, si chiede chi ha sentito parlare delle due culture (l'umanistica e la scientifica) come opposte tra loro? Rispondono alla Biennale che non è proprio esatto parlare di opposizioni, che ci fu un tempo, il Rinascimento, in cui arte e scienza addirittura coincidevano in alcune applicazioni e premesse. Leonardo artista e scienziato non possono dividersi. Ed è noto che il trapasso dalla concezione tolemaica a quella copernicana dell'universo corrisponde al trapasso dalla spazialità rinascimentale a quella barocca: coordinata centralmente attorno a un punto di vista unico e tendenzialmente statica, la prima; ellittica e suscettibile di deformazioni, la seconda. Dicono che, sebbene a livello intuitivo, le ricerche artistiche del nostro secolo riflettono nelle loro inedite strutture una nuova concezione dello spazio-tempo, della materia, dell'energia. Inoltre, la conoscenza scientifica delle leggi del colore ne determina un uso diverso in pittura. Infine, alcuni artisti ricorrono al computer e alle video-registrazioni, impiegano il laser e l'ologramma. Dunque, un'evoluzione dell'arte in parallelo a quella della scienza? Le sezioni •Spazio-, «Colore», «Arte e biologia», «Tecnica e informatica» di questa mostra potrebbero suggerire una risposta affermativa. Quelli che di Biennali ne hanno viste un bel po' assicurano che questa allestita da Maurizio Calvesi è una delle più organiche e consolanti. Naturalmente non tutte le 2500 opere esposte sono eccelse: insieme a cose grandi, grandissime, ce ne sono di mediocre o di scarso valore. E il tema «Arte e scienza- con¬ sente un po' di tutto. Cosi su uno schermo appare la ricostruzione degli esperimenti del Nobel Rubbia. su un altro schermo televisivo il tentativo di comporre un cubo in quattro dimensioni, cercando quell'immagine quadrimensionale dell'universo scoperto da Einstein. Ed ecco un Geometralberi, che è una geometria fatta con rami. Con il fuoco Tra la sontuosa vegetazione dei Giardini si alza la grande scultura Eroe di luce che dalla base emette un continuo fumo, più in là una colonna metallica che sprigiona fuoco. Ci sono lunghi steli che vibrano e si illumi' nano se il visitatore batte le mani o alza la voce. Un gigantesco Compasso dell'amore sta sospeso nell'aria per una forza magnetica. Non ci sono quadri nel set' tore «Arte e biologia» ma solo diapositive che mettono a confronto immagini di amebe al microscopio e opere di Klee, vetrini istologici e qua dri di Kandinsky, densità di elettroni e dipinti di Pollock. Dice Giorgio Celli che ha curato questa sezione: «Cfti, come me, frequenta per lavoro e per diletto i laboratori scientifici e gli atelier degli artisti, finisce ben presto per notare una circostanza curio sa: tra le immagini esibite ai congressi e nei libri specializzati dai fisici e dai biologi e quelle esposte nelle gallerie dai pittori, circola una certa, per cosi dire, "aria di famiglia"-. E dice di un gioco-quiz proposto agli ascoltatori delle sue conferenze: -Proiettavo cinque immagini dichiarando che tre illustravano dei fenomeni scientifici e le altre due erano opere d'arte. Invitavo il pubblico a discriminarle. Naturalmente tutte e cinque le immagini uscivano dai laboratori e non dagli atelier, ma le persone intervenute alla conferenza si ostinavano a caricare alcune, quasi sempre le stesse due, di valenze estetiche, spergiurando che si trattava di quadri astratti o informali, anche ce esisteva una certa inquietudine sulle attribuzioni-. Curiosità, accanto a opere assai belle in una ricognizione del passato sperimentazioni future anche nella sezione un po' conturbante «Arte e alchimia» e in quella dedicata al motivo della Wunderkammer, o stanzino delle meraviglie scientifiche, di un collezionismo stravagante, con dei basilischi e dei mostri di natura. La Biennale, si dice, è attesa a un duro compito: competere con il successo della mostra sul Futurismo allestita a Palazzo Grassi (inaugurata all'inizio di maggio, ha già avuto fino a ieri 110 nula visitatori. Per consentire al pubblico una visita più tranquilla, e meno affollata, in via sperimentale dal 23 giugno al 6 luglio è stato prolungato fino alle 23 l'orario di chiusura). Ma parlare di competizione tra i due poli culturali di Venezia non è esatto, ci sarà piuttosto uno scambio di visitatori, da Palazzo Grassi ai Giardini e viceversa, con reciproca soddisfazione. Cancellati dal '68, alla Biennale sono ritornati i premi. Abbiamo pubblicato ieri l'elenco dei premiati. Aggiungiamo che c'è stata sorpresa per la sconfitta dell'americano di origine giapponese Isamu Naguchi, scultore minimalista indicato come favorito numero uno. Luciano Curino

Persone citate: Cossiga, Einstein, Giorgio Celli, Isamu, Kandinsky, Klee, Maurizio Calvesi, Pollock, Rubbia

Luoghi citati: Venezia