« Nella giuria c'è un amico » di Vincenzo Tessandori

« Nella giuria c'è un amico » CASO LAURO - Telefonata con l'Olp del segretario del pei genovese « Nella giuria c'è un amico » Accolte le dimissioni del giurato coinvolto indirettamente nell'episodio DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — Un giorno carico di incertezze, dubbi, torcenti. Poi, ieri mattina, Lino Monteverde, presidente della Corte d'assise chiamato a giudicare sul sequestro della «Achille Lauro», ha deciso. Sono le 10,55 quando firma il documento con il quale accoglie la richiesta di astensione presentata dal giurato Silvio Ferrari, capogruppo comunista alla Provincia. Ha, cosi, successo l'iniziativa della Procura della Repubblica che pretendeva l'abbandono del giudice popolare. Alla base del perentorio invito, l'intercettazione di una telefonata fra Graziano Mazzarella segretario provinciale del pei genovese e un rappresentante dell'Olp, qui in città. Il colloquio sarebbe avvenuto subito dopo il sorteggio della giuria ed è stato registrato dai servizi di sicurezza. Avrebbe detto Mazzarello: "C'è Silvio, uno di noi. fra i giudici popolari*. *Bene...*. avrebbe risposto il palestinese. « Vediamoci*, avrebbe concluso il dirigente comunista. L'appuntamento era per qualche giorno dopo nella sede del partito, in via San Leonardo. *Ma io Silvio Ferrari non lo conosco* ha detto ieri il rappresentante dell'Olp che ha, in sostanza, confermato il colloquio telefonico. Incontrarsi per parlare di che cosa? Il procuratore, Gennaro Calabrese De Feo. ha sospettato per influenzare il giurato, e cosi aveva inviato un documento al presidente della Corte d'assise col quale -consigliava, l'astensione. Il procuratore ieri ha detto: • Questa non è una caccia al comunista. Il giurato poteva essere un missino o anche un democristiano. Ma ciò non significa niente, è una coincidenza, altrimenti la giustizia potrebbe chiudere bottega. In questa stanza il fattore politico non c'entra e mi auguro che non entri in tutta la Pro¬ cura*. Di fronte all'ipotesi che possa venir querelato da Mazzarello, il dottor Calabrese De Feo ha ribattuto: • Prenderò quella denuncia e la spedirò ai magistrati di Milano che dovranno occuparsene*. In mattinata aveva ricevuto il dirigente comunista accompagnato dal senatore Raimondo Ricci, membro della commissione Giustizia del Senato, e dall'avvocato Giuliano Gallanti. E' stato un colloquio lungo, forse anche sgradevole, almeno per il dirigente del pei che non ha potuto limitarsi a mettere nelle mani del magistrato un esposto-denuncia ma ha dovuto raccontare un po' i fatti e domani mattina tornerà per una nuova deposizione. • L'ho convocato perché vuol fare ulteriori chiarimenti*, ha detto il procuratore aggiunto Luigi Francesco Meloni. Quando è uscito dalla stanza del procuratore, Mazzarello. teso in volto, nervoso, ha commentato: -Non credo che sia un reato telefonare a un rappresentante dell'Olp. Lo hanno fatto il presidente del Consiglio e alcuni ministri*. Più tardi ha spiegato la telefonata, un'iniziativa apparsa quantomeno inopportuna anche in seno al pei. . Volevo comunicare al mio interlocutore, conoscendo le ben note posizioni antiterroristiche dell'organizzazione, le mie preoccupazioni e gli sforzi perché tutti i soggetti democratici presenti in città si adoperassero per lo svolgimento degli atti nel miglior clima possibile*. Per questo motivo, assicura, e per nessun altro, avrebbe informato il palestinese della presenza di Ferrari nella Corte. Dal canto suo il professore commenta: -Non fio cercato, né avuto proposte di contatti o di relazioni che potessero Vincenzo Tessandori (Continua a pagina 2 in settima colonna)

Luoghi citati: Genova, Milano