I laici invitano alla calma di Alberto Rapisarda

I laici invitano alla calma I laici invitano alla calma Spadolini: «Sene misura e prudenza» - Nicolaz/.i: «Non giova acuire le lacerazioni» - Altìssimo: «Basta coi litìgi» -1 tTe prendono le distanze da de e psi - Pli e psdi non chiedono ma escludono un incarico da Cossiga ROMA — «Calma, misura e prudenza, esorta Spadolini. •Stabilità e basta con i litigi interni, conviene Altissimo. • Non giova acuire lacerazioni, aggiunge Nicolazzi. Di fronte alla crisi che investe il governo, gli alleati minori sembrano voler lasciare agli elettori una foto ricordo che li ritrae sereni anche nella burrasca, fermi nel voler tener dritta la rotta, misurati nei gesti e nei toni. C'è qualcosa di nuovo nell'atteggiamento di repubblicani, liberali e socialdemocratici in questo afoso scorcio di fine giugno. Ognuno, a modo suo. sembra -maturato», più sicuro di sé. Le elezioni siciliane hanno operato la metamorfosi di liberali e socialdemocratici, da partiti che vivevano nell'in cubo dell'imminente estinzio ne in partiti che rialzano la testa fiduciosi nel proprio futuro. I repubblicani, che questa paura non l'avevano, hanno ammorbidito i loro toni, dopo aver scoperto che le polemiche danno fastidio agli elettori. Cosi, anche se ancora ognuno per suo conto, i tre piccoli alleati dei duellanti Craxl-De Mita si presentano sulla scena della crisi con l'intenzione di giocare un ruolo che non sia di «portatori d'acqua», come si diceva un tempo. Da molto tempo non più sotto l'ala della de. ora i laici prendono le distanze an che dal psi. E lasciano Craxi a fare i conti da solo con De Mita. « Bisogna recuperare una solidarietà della pari dignità non tra de e psi, ma tra psi e psdi-pri-pli. mette subito in chiaro il segretario socialdemocratico Nicolazzi. C'è forse spazio per una presidenza del Consiglio laico, per un socialdemocratico? .Questo non ci interessa e non lo abbiamo mai chiesto. Noi non siamo disponibili per formule di governo sema i socialisti, ma non siamo neanche disponibili a legare il governo ad una presidenza socialista., avvisa comunque Nicolazzi. Lo incontriamo alla «buvette» di Montecitorio poco prima del Consiglio dei ministri che aprirà la crisi, mentre brinda ai successi siciliani del suo partito. Due seggi in piU che valgono la fine di un incubo. «Si. la grande paura è finita. Lo stillicidio di fughe di assessori socialdemocratici verso il psi si è bloccato di c colpo E oggi possiamo parlare a voce alta. Abbiamo ripreso coraggio., ammette Nicolazzi. Chi parlava di confluire in blocco nelle file del psi è definitivamente messo a tacere. 1 liberali avevano capito già al loro congresso di Genova che il rapporto preferenziale con i socialisti non aveva sbocchi. Anzi, lo avevano capito da un anno Ora stanno alla finestra a vedere come de e psi ne vengono fuori, convinti che in fondo, se la crisi si complica, il Presidente della Repubblica può rivolgersi ad un laico per tentar di formare un go verno. «Se si avvia un braccio di ferro i laici avranno qualcosa da dire, una funzione da svolgere — riflette il vicesegretario liberale Sterpa —. Noi. intanto, siamo equidistanti. Il duello al sole Crari e De Mita se lo sono organizzato da soli.. •Non siamo mitomani, ma non si capisce perché una volta sia toccato un incarico al repubblicano La Malfa, un'altra volta al repubblicano Spadolini e non ad altri partiti. Potrebbe essere venuta l'ora di pensare ad un liberale., aggiunge l'on. Battistuzzi. «JVon si può accettare il principio che solo tre hanno diritto di cittadinanza e tutti gli altri sono meteci.. ■ Governi balneari o soluzioni transitorie d'altro tipo — conierma il segretario Altissimo — non dovrebbero andar bene a chi, come i liberali, hanno creduto al pentapartito non come formula di aggiustamento ma come alleanza tra partiti diversi, senza prevalenze egemoniche di alcuno.. Stessi propositi di star fuori dallo scontro dc-psi anche tra i repubblicani. -Durante la campagna elettorale in Sicilia Spadolini fece osservare che lo scontro dc-psi era paradossale, anche perché lo scontro era tra due che dove¬ vano poi formare dei governi dove sarebbero stati determinanti i laici., ricorda non a caso il vicesegretario repubblicano Giorgio La Malfa. ■■Era ed é uno scontro che non fa i conti con una parte degli osti.. E Spadolini e un oste ingombrante, che non si può ignorare. Se Cossiga dovesse ripiegare su un incarico ad un laico, sarebbe Spadolini il piU probabile candidato. ■ Potrebbe anche emergere una situazione tale che il Presidente della Repubblica finisca col decidere di scegliere un laico, si limita a dire La Malfa. E' possibile un governo diverso dal pentapartito, si chiede a Spadolini dopo il Consiglio dei ministri? .E' necessario lavorare per trovare sempre una trama di unità democratica e. in ogni caso, lavorare contro la funesta e non praticabile ipotesi di elezioni anticipate, risponde, lasciando aperte tutte le stra- dp Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Genova, Roma