La procura costrìnge un giurato ad astenersi dal processo Lauro

La procura costrìnge un giurato ad astenersi dai processo Lauro Il pm: «Secondo la polizia ha avuto o avrà pressioni da parte del pei» La procura costrìnge un giurato ad astenersi dai processo Lauro DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — Dice Lino Monteverde, presidente della Corte d'assise, la voce aspra e l'espressione insolitamente tesa: -Il professor Silvio Ferrari ha presentato al presidente una formale richiesta di astensione. Il presidente si riserva di decidere entro martedì-. Le 10,20 di ieri, l'ottava udienza del processo ai palestinesi dirottatori dell'.Achille Lauro» dura appena cinque minuti, ma è un'udienza tormentata, difficile, velenosa per certi aspetti. Il giurato che ha chiesto di andarsene non lo ha fatto di sua spontanea volontà: dalla Procura gli hanno imposto di abbandonare il dibattimento. Giovedì mattina un carabiniere gli ha consegnato copia di un documento inviato dal procuratore, Gennaro Calabrese De Feo, al presidente della corte. Dice: .Questo ufficio è venuto a conoscenza attraverso segnalazioni della polizia che il signor Ferrari Silvio, giudice popolare presso codesta corte d'assise nella sessione in corso, è stato oggetto, o sarà, prima del momento della decisione relativa al procedimento contro Abu Abbas più 14. oggetto di pressioni da parte di Mazzarello Graziano, segretario provinciale del pei — pressioni che, ovviamente, potrebbero intaccare la sua serenità di giudizio —». Agli occhi del procuratore non esiste che una soluzione: il giudice popolare deve dichiarare la propria astensione. -D'altro canto quest'ufficio si riserva, in caso di rifiuto, di proporre la ricusazione del medesimo-. Nel rapporto di polizia in mano alla magistratura si accennerebbe anche a intercettazioni fatte sul telefono di un palestinese, qui a Genova. Chiamato in causa, Mazzarello ha reagito all'iniziativa con una dura dichiarazione: -Respingo sdegnosamente anche il semplice sospetto di aver esercitato o di aver intenzione di esercitare la benclié minima pressione sul giudice popolare, professor Ferrari, in relazione al processo in corso per i fatti delV'Achììle Lauro"-. Il segretario provinciale del pei afferma di volere sporgere querela e denuncia -nei confronti dei responsabili delle insinuazioni avanzate nei miei confronti, con la più ampia facoltà di prova-. E conclude: . Vogtio riaffermare che comportamenti conte quelli attribuitimi sono in¬ conciliabili con gli indirizzi cui si ispira il pei. che Ita sempre e coerentemente condotto la lotta contro il terrorismo e per la piena indipendenza e autonomia della magistratura-. Stamani, dunque, verranno denunciati gli ignoti poliziotti che hanno redatto il foglio informativo e, si dice, forse lo stesso procuratore. Dal suo canto. Silvio Ferrari appare ferito, a disagio per il ruolo cui lo costringono. Quarantatre anni, insegnante di storia dell'arte al liceo classico -Giuseppe Mazzinidi Pegli, autore di numerosi libri. Nel partito comunista è capogruppo in provincia e membro della segreteria federale, nell'ultimo congresso, a primavera, ha ottenuto il maggior numero di voti. Era stato il ventiquattresimo estratto nel tormentato sorteggio per formare la giuria. Aveva accettato subito, quarantotto, invece, aveVincenzo Tessandori (Continua a pagina 8 in sesta colonna) Silvio Ferrari

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