Boom del calcio-business ma senza spettatori

Boom del calcio-business ma senza spettatori Nel campionato francese tanti stranieri e lievitare dei bilanci per l'arrivo di munifici sponsor Boom del calcio-business ma senza spettatori DAL NOSTRO INVIATO GUADALAJARA — Con l'exploit al Mundial della nazionale francese il suo intervento sui mercato calcistico internazionale crescerà ancora e potrà assumere in fretta cifre e anche maniere italiane. Ma in ogni caso si può già dire che la Francia rappresenta per il mondo un nuovo Eldorado calcistico, e che i suoi successi qui in Messico sembrano soltanto la riscossione di una specie di credito, per quanto già fatto a prò della salute economica dei calciatori, francesi ed «esteri», anche se non della salute del calcio francese. La Francia del pallone, quasi presentisse il suo bel Mundial messicano, si è scatenata già nei mesi scorsi, comprando atleti all'estero e spargendo oro anche nel mercato interno. Prima del campionato del mondo, il Raclng Parigi, neopromosso alla Prima Divisione e squadra della gente-bene della capitale, ha acquistato Francescoll uruguayano e Littbarski tedesco, oltre ad avere tolto al Paris St-Germain, fresco campione di Francia, Fernandez, che, con circa 140 milioni di lire al mese per tre anni, ha ottenuto il più bel contratto mai strappato da un bipede francese, anche all'estero (Platini dalla Juventus prende meno di lui), e mai pagato dal calcio francese ad un indigeno o a uno straniero. Il Paris St-Germain, inoltre, ha confermato Suste, jugoslavo, ha preso un altro jugoslavo, Halilhodzic. ed ha prelevato dal Metz Bocandé, senegalese naturallzzabile francese (gli stranieri possono essere solo due). Il Bordeaux, grande sconfitto di campionato, ha preso in Jugoslavia, presso l'Hajduk di Spalato, i fratelli Vujovic, fortissimi, come sa bene il Torino di Coppa. Sul mercato interno ha acquista¬ to Ferreri e Vercruysse, ha confermato Tirana e Giresse e Spech. Il Marsiglia ha preso Foerster. tedesco, ed ha comprato in Belgio, a Bruges, il francese Papln. Il Monaco del Principato ha strappato al Bayern della Monaco tedesca il danese Lerby. ha trattato col Milan Paolo Rossi, sta trattando Falcao. Il Saint-Etienne ha preso il bulgaro Mladenov. E ci sono stati tanti acquisti minori: ungheresi, svizzeri, austriaci, argentini. Si tratta di stranieri di seconda classe soltanto perché quelli di prima classe li ha già presi l'Italia. Ma la Francia compra il massimo che c'è da comprare. Ma cos'è accaduto in Francia? Assolutamente niente di sostanziale: la gente continua a non affollare gli stadi, il Paris St-Germain, alla fine di un campionato trionfale, che dopo cinquantanni ha riportato lo scudetto a Parigi, ha registrato una media di 25 mila presenze al Pare des Princes, che comunque tiene appena 44 mila persone, pur essendo l'unico vero stadio calcistico di una grandissima città. E per la partita della festa del ritorno in Prima Divisione, il Racing ha avuto 1003 paganti. E allora? E allora si parli pure di moda e di politica. La moda, con Importanti risvolti pratici, suggerisce ad alcuni grossi uomini d'affari (come Borelli per il Paris St-Germain, Baez per il Bordeaux, Lagardère per 11 Racing e Tapie per il Marsiglia) di gettarsi nel calcio. Si occupano di pubblicità, edilizia, automobili, imprese varie: specialità quest'ultima di Tapie, un «racheteur», uno che rileva per pochi soldi aziende decotte e le rivitalizza, ciclisti decotti (Hinault) e li rivitalizza, e ora prova col calcio, affidando la squadra marsigliese, l'amatissima Olympique, al celebre e ancora celebrato Michel Hidalgo. Uno di questi uomini. Lagardère, ha in pratica comprato per la sua Matra, auto di lusso, il Racing, e la sponsorizzazione dell'ordine di 8 miliardi l'anno, cifre che Juventus e Roma e Inter e Milan sognano. Pare che la scoperta del calcio che fa bene agli affari, aumentando 11 prestigio e il potere contrattuale del Presidente, sia fondamentale. Le municipalità, a loro volta, danno alle squadre di calcio soldi, molti soldi: come contributo alla valorizzazione di una città, di una regione. Il Bordeaux, grazie anche al bordolese Chaban-Delmas, ex primo ministro e tuttora personaggio importantissimo, prende 8 miliardi l'anno dalla città. Che l'amministrazione sia di destra o di sinistra, il denaro viene sempre dato. Chirac e Mitterrand sono sempre d'accordo. Gli altri sport non protestano, il «Loto sportif», il concorso pronostici, ha dimostrato che senza calcio si giocano cifre ridicole: e il calcio di quel concorso prende le briciole, il grosso va allo Stato che poi aiuta tutto lo sport. Cosa accadrà se la Francia, per la quale oggi tifano molti giocatori di tutto il mondo, vincerà il Mondiale? Quali saranno le cifre messe sul mercato da sponsor e municipalità? Nessuna paura anche se gli spettatori continueranno a essere pochi. Nel calcio francese la vendita del biglietti rappresenta una cifra quasi ridicola, il 20 per cento del bilancio dei grandi club. Ci sono i soldi per un'azione economica vasta anche in caso di stadi deserti. L'assalto francese di questi giorni è al mercato latino-americano, specie messicano. Il prossimo anno toccherà a quello italiano: obiettivo i nostri stranieri ancora celebri e liberi. P. o.