l'iri già in pareggio nell'86 Prodi insiste sulla carta Ford

Viri già in pareggio neiVBG Prodi insiste suiia eartm Ford Darida rilancia le candidature degli attuali presidenti delle holding pubbliche Viri già in pareggio neiVBG Prodi insiste suiia eartm Ford ROMA — La cura Prodi comincia a dare i frutti e Tiri, la più grande holding pubblica, si accinge a chiudere il bilancio quasi in pareggio già alla fine dell'86, con un anno di anticipo rispetto alle previsioni. Un presidente dell'Iri in gran forma ha spiegato ai dirigenti del gruppo, quasi tutti democristiani, schierati in massa nell'auditorium della Rai al Foro Italico, come l'istituto sia ormai maturo per fare 11 grande salto: dalla fase di risanamento a quella dello sviluppo. Sorrisi e pacche sulle spalle, i flash dei fotografi, le luci accecanti della televisione, i microfoni della radio. Un clima di soddisfazione anche perché nella stessa sede il ministro delle Partecipazioni Statali, Darida, ha rivolto un pressante invito — non si è capito bene se al presidente del Consiglio o ai segretari del pentapartito — per il rinnovo del mandato al presidente dell'Iri, in prorogatio da alcuni mesi. -Questa situazione — ha dichiarato il ministro — può creare remore e difficoltà oggettive proprio nel momento in cui gli enti stanno compiendo, anche sul piano internazionale, un importante sforzo diretto a completare il risanamento gestionale del sistema ed avviarne il rilancio-. Una frase che suona indirettamente anche come adesione alla riconferma di Reviglio al vertice del- l'Eni. Il presidente dell'Iri non si è limitato ad esporre la filosofia che ha ispirato la sua azione nel triennio da poco conclusosi ma ha toccato anche le questioni più attuali e scottanti. Prodi ha fatto proprio un appunto elaborato dalla Finmeccanica e per la prima volta ha dichiarato in pubblico che l'offerta Ford per l'Alfa -appare vantaggiosa- e ne ha spiegato i motivi: esòa mantiene l'unitarietà aziendale, assicura l'utilizzazione della maggior parte dei modelli e dei motori di produzione Alfa, si presenta meno rischiosa e meno costosa per l'azionista. Sulla Sme, la più corteggiata tra le società del gruppo, egli ha dribblato le domande mantenendosi più abbottonato: si deciderà dopo il verdetto del tribunale. Per 11 resto l'intervento del presidente dell'Iri è stato una lunga difesa delle iniziative assunte dal vertice sotto la sua gestione e una risposta a tutti coloro che lo hanno accusato di perseguire una semplice strategia di cessioni di larghe fette dell'industria pubblica. Privatizzazioni e tagli agli organici — ha spiegato Prodi — si sono resi necessari per il risanamento -e non per seguire una moda legata all'avvento della Tha- tener o di Reagan*. Le privatizzazioni hanno portato nelle casse dell'istituto 4300 miliardi nel triennio. Un consuntivo delle cose fatte e Prodi non ha nascosto che la sua azione era iniziata in un clima di incomprensione e di isolamento. Ma è acqua passata. Telecomunicazioni, siderurgia, aeronautica, energia, cantieri, trasporto su strada e aereo, infrastrutture: in questi settori la presenza dell'istituto di via Veneto è determinante ed è destinata a crescere. La tesi di Prodi è che l'Ir! ha portato avanti un forte processo di risanamento senza compromettere lo sviluppo: l'incidenza degli Investi' menti sul fatturato è passata dal 16.5 nel 1982 al 19 per cento nell'85, lo scorso anno molti sforzi sono stati indirizzati alla ricerca. 1136 miliardi. Il gruppo — ha spiegato il presidente dell'Iri — investe quanto i primi dieci gruppi italiani messi insieme. Ci sono stati comunque sacrifici per l'occupazione che in quattro anni ha subito una diminuzione di 47.000 persone. Eugenio Palmieri Dovè l'Iri ha già venduto ROMA — Keen un quadra dcgli smoblllzzi flnora el(<■'.-tuati dall'Iri sccondo i dati rcsi noti dal presldente del1'lstituto. Romano Prodi. cession! immobili e AZIENDE partccipa/Joni (millardi di lire) COM1T 301 CREDIT 28,5 BANCO ROMA 493,7 SANTO SPIRITO 9,1 1) TOTALE SETTORE BANCARIO 832.5 FINSIDER 237,5 FINMECCANICA 133,6 FINCANTIERI 12,4 FINMARE 31.5 STET 824,3 ITALSTAT 433,4 SME 29,4 SOFIN 303 ALITALIA 90 SPI 31,8 2) TOTALE SETTORE INDUSTRIALE 1855,1 IRI 1592,9 3) TOTALE GENERALE 4280,6

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