Pazienza: di stragi non parlo

Pazienza: di stragi non parlo «Collaboro solo sulla vicenda per la quale sono stato estradato» Pazienza: di stragi non parlo Tuttavia, i giudici bolognesi cercheranno oggi di interrogarlo sulla bomba alla stazione - Ai magistrati milanesi ha raccontato invece di come conobbe Calvi, degli affari con lui trattati e dell'amicizia con Andreotti e Piccoli TORINO — «Stanno emergendo molti elementi nuovi; assicura l'avvocato Nino Marazziata. Francesco Pazienza, al secondo giorno di interrogatorio, continua 11 suo lungo racconto. Pare ci sia rimasto male quando, ieri alle cinque del pomeriggio, i giudici hanno ripreso la strada per Milano. Pazienza sarebbe andato avanti ancora. Tema: i suol rapporti con Roberto Calvi, il suo ruolo nel crack del Banco Ambrosiano, i suoi contatti con uomini politici nel tentativo di evitare la bancarotta. Una storia che Inizia nel '78, con 11 primo incontro tra Pazienza e Calvi. Più che un interrogatorio, quella di Pazienza sembra una lunga deposizione di un testimone. « Voglio che collabori con la magistratura — spiega l'avvocato Marazzita — sema sollevare inutili polveroni. Pazienza parla solo di quel che è a sua diretta conoscenza, parla solo di fatti dei quali è stato testimonem. Secondo Marazzita i magistrati milanesi (ieri il sostituto procuratore Alfonso1 Marra e 1 giudici istruttori Renato Bricchetti e Antonio Pizzi) «non si aspettavano questa seria collaborai/ione e sono rimasti piacevolmente sorpresi-. Pazienza e Calvi si erano conosciuti il 28 settembre 1978, a New York, durante una riunione del Fondo monetarlo internazionale. La presentazione è curata da Dominick Scaglione, vicepresidente della Chase Manhattan Bank. Fino alla primavera dell'81, però, i due non approfondiscono la conoscenza. Quando, a due mesi dal suo arresto del 20 maggio '81, Calvi comincia a capire di essere nei guai e cerca aiuti e protezione, si ricorda di Pazienza. Aveva visto la fotografia di Pazienza negli Stati Uniti, in compagnia dell'onorevole Flaminio Piccoli. Ai giudici, in queste prime due giornate di interrogatorio — la terza sarà domani; la quarta, forse a Milano, lunedi —, Pazienza ha parlato dell'incarico ricevuto da Calvi nell'inverno '81: trovare acquirenti per una quota del Banco Ambrosiano pari al 12%. Incarico che, dice Pazienza, venne portato a termine. Il 12% sarebbe stato venduto ad un gruppo americano rappresentato da Robert Armao. Ma, a pochi giorni dalla chiusura della trattativa con Armao, Calvi scompare: verrà poi trovato impiccato Il racconto di Pazienza è ricco di nomi noti. *Non ci sono coinvolgimenti di uomini politici — precisa l'avvocato Marazzita —. Ma resta il fatto che nella ricostruzione di Pazienza i nomi di uomini politici ci sono*. Nessuna accusa dunque. •Escludo che ci possano essere confronti tra Pazienza e uomini politici., dice l'avvocato. I nomi che ricorrono sono quelli di Piccoli e Giulio Andreotti. Vicende vecchie e già conosciute: Pazienza che racconta di aver accompagnato la moglie di Calvi da Andreotti, quando il banchiere era detenuto per la vicenda Toro-Credito Varesino. Il bilancio delle prime due giornate — In totale dieci ore di racconto — per l'avvocato Marazzita è buono. «Mi pare che tra Pazienza e i giudici si sia creato un accordo perfetto, lo voglio che il mio cliente dica tutto e dia le prove di quel che dice — dichiara alla fine della giornata —. Gli ho impedito che facesse deduzioni, o riferisse cose apprese da altri. Ancora non si è parlato della vicenda "Prato Verde", per la quale Pazienza è imputato. Ciò dimostra quanto importante sia stato il ruolo di Pazienza e quanto vasto l'argomento trattato*. Oggi Pazienza riceverà la visita dei giudici bolognesi Libero Mancuso e Vito Zincani, 1 magistrati che indagano sulla strage di Bologna e l'associazione sovversiva alla quale — secondo la loro indagine — sarebbero appartenuti Pazienza, Licio Gelli, Pietro Musumeci e Paolo Signorelli. Ma dai giudici bolognesi Pazienza non intende farsi interrogare. L'estradizione dagli Stati Uniti è stata concessa solo per il concorso nella bancarotta del Banco Ambrosiano. «iVon rispondere è un suo diritto. In futuro, forse, potrebbe cambiare idea* conclude Marazzita. Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Bologna, Milano, New York, Prato, Stati Uniti, Torino