Israele: il capo degli 007 si dimette (ed è assolto) di Giorgio Romano

Israele: il capo degli 007 si dimette (ed è assolto) Sotto accusa per l'esecuzione di due palestinesi Israele: il capo degli 007 si dimette (ed è assolto) NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — Si è chiuso con una soluzione di compromesso il «caso» del capo dei servizi segreti: Abraham Shalom si è dimesso dopo aver beneficiato, assieme a tre dei suoi collaboratori, della grazia del presidente dello Stato che, secondo una controversa interpretazione delle sue prerogative, ha esercitato il potere di indulto su un sospetto prima del processo. La vicenda era nata due anni fa quando due palestinesi, che avevano assalito un autobus di linea, furono uccisi dopo la cattura da uomini dei servizi di sicurezza. Shalom è stato accusato di aver ordinato l'esecuzione e di aver poi «coperto> con menzogne l'azione del suol uomini. Il procuratore generale della Repubblica, Joseph Harlsh, ha diffuso un comunicato In cui approva la soluzione studiata dai governo Feres. Il perdono evita che i servizi segreti, considerati uno dei pilastri della sicurezza di Israele, vengano coinvolti in un processo pubblico. Con l'ammissione da parte di Shalom delle proprie responsabilità Peres ha tentato di dare soddisfazione a tutti coloro che nella vicenda hanno denunciato una pericolosa deviazione dai principi della democrazia. Su proposta del premier è stata nominata una commissione per esaminare l'attività del Shin Betti, 11 servizio di sicurezza. La rinuncia a una nuova inchiesta, come aveva proposto il precedente procuratore generale Itzhak Zamir, significa anche che alcuni uomini politici (l'ex premier Shamir e l'ex ministro della Difesa Arens) non saranno sottoposti a nessuna indagine. Dopo un lungo dibattito in cui sono emersi alcuni dissensi, tutti i ministri hanno accettato la soluzione: unica eccezione, Weizman, che ha comunicato il suo dissenso al capo dello Stato, dopo essere stato autorizzato dal premier. Se sul piano giudiziario il caso è chiuso, sul piano politico il governo Peres deve affrontare una pericolosa battaglia. Sulla soluzione escogitata sono perplessi molti giuristi (e tra essi il precedente procuratore generale): non ritengono che la facoltà di indulto possa essere esercitata su persone sospette di aver compiuto atti illegali prima che siano state processate. Mentre il compromesso sembra aver soddisfatto i partiti di destra, pesanti accuse sono partite dall'opposizione, a cui si è unito anche lo Shinui che fa parte della coalizione di governo: hanno dichiarato di «sentirsi oltraggiatU dal provvedimento governativo. Giorgio Romano

Persone citate: Abraham Shalom, Arens, Itzhak Zamir, Joseph Harlsh, Peres, Shamir, Shin Betti, Weizman

Luoghi citati: Israele