Braccati i kamikaze atomici

Braccati i kamikaze atomici Usa e Urss verso un'intesa per difendere le centrali dal terrorismo Braccati i kamikaze atomici Presentato a Washington un inquietante dossier -1 reattori non sopporterebbero attacchi con bazooka - Troppo esposti anche i trasporti di materiale fissile - Il ricatto nucleare dei Paesi estremisti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — In un inquietante rapporto presentato ieri a Washington, l'Istituto di controllo nucleare ha denunciato il pericolo del terrorismo atomico e suggerito una serie di misure preventive. Nella conferenza stampa, al termine di un'inchiesta durata oltre un anno, un gruppo di lavoro ha tracciato scenari angosciosi: ha sostenuto per esempio che i terroristi non avrebbero difficoltà a provocare una catastrofe peggiore di quella di Cernobil attaccando una centrale nucleare con un bazooka, oppure a impadronirsi di materiale fissile durante il suo tra¬ sporto e a produrre poi un'arma atomica. L'Istituto, che ha sede a Washington, raccoglie alcune tra le massime personalità scientifiche e politiche internazionali, dall'ex direttore della Cla ammiraglio Turner, a uno dei padri della bomba, il fisico O'Kneefe. Ai lavori della task force hanno partecipato 26 esperti, tra cui 11 direttore del Centro studi strategici di Roma Enrico Jacchia. Delle misure suggerite, le più importanti riguardano la creazione di una vasta «zona proibita» intorno alle centrali, in modo che nessuno possa avvicinarsi, e l'adozione di rigidi sistemi di sicurezza, nonché speciali prote¬ zioni per il trasporto del materiale fissile. L'assunto di fondo è che attacchi terroristici contro le basi militari sarebbero probabilmente destinati al fallimento, sia perché queste sono ben difese, sia perché le armi atomiche posseggono dispositivi avanzati che impediscono loro di scoppiare quando vengono colpite dall'esterno. Al contrario, le centrali civili e il materiale fissile durante il trasporto sono pressoché sguarniti. Il professor Jacchia ha fatto osservare che un bazooka potrebbe distruggere reattori o saie di controllo e liberare radiazioni mortali nell'atmosfera. Un Paese estremista potreb- be inoltre commissionare un furto di materiale fissile. Appoggiata dall'istituto è stata infine la proposta di due senatori, il repubblicano Warner, ex marito dpi.l'attrice Elizabeth Taylor, e il democratico Nunn, per creare due «centri di rischio» atomico, a Washington e a Mosca, che si occupino di prevenire catastrofi del genere, oltre che di scongiurare un conflitto accidentale. I compiti dei centri andrebbero dalla sorveglianza della non proliferazione alla sicurezza delle centrali. Secondo l'istituto, i servizi segreti occidentali dovrebbero infine collaborare strettamente per neutralizzare i gruppi terrò ristici e i Paesi che li sponsorizzano più interessati al ricatto nucleare. La presentazione del dossier ha destato profondo interesse non solo perché avvenuta a cosi breve distanza dalla catastrofe di Cernobil, ma anche perché preceduta di pochi giorni da un'intervista di Shuitz al quotidiano tedesco Die Welt. in cui 11 segretario di Stato ha svelato che Stati Uniti e Urss stanno raggiungendo un'intesa di principio sulla prevenzione del terrorismo atomico. Va tenuto conto che il mese scorso, a Ginevra, una delegazione americana e una sovietica hanno discusso l'apertura dei due «centri di rischio atomico». Al ritorno a Washington, il capo della delegazione Usa, il sottosegretario alla Difesa Perle, ha però rifiutato di fare dichiarazioni. II Congresso terrà un di battito sul rapporto e presenterà poi le sue raccomandazioni al governo Reagan. Uno dei suoi principali timori è che terroristi mediorientali compiano un gesto folle, un altro che Gheddafi riesca a costruire una bomba, come cercherebbe di fare da tempo. Ennio Carette

Persone citate: Elizabeth Taylor, Ennio Carette, Enrico Jacchia, Gheddafi, Jacchia, Nunn, Perle, Turner