Il Parlamento di Belfast sgomberato dalla polizia di Paolo Patruno

Il Parlamento di Belfast sgomberato dalla polizia Per 10 ore è stato occupato dai 23 deputati unionisti Il Parlamento di Belfast sgomberato dalla polizia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — L'occupazione dello Stormont, l'Assemblea parlamentare del Nord Irlanda, è finita dopo 10 ore, nel cuore della notte, con un assalto delle forze di polizia che hanno sloggiato i 23 deputati unionisti (protestanti) che vi si erano asserragliati. La clamorosa protesta, interrotta cosi bruscamente, era stata provocata dalla decisione del governo britannico di sciogliere l'Assemblea (che ha poteri solo consultivi) boicottata dai rappresentanti della minoranza cattolica e divenuta una «tribuna» esclusiva per i protestanti, utilizzata per veementi attacchi al recente accordo anglo-irlandese di pacificazione dell'Ulster. Il reverendo Ian Palsley, il pastore anglicano leader di una delle due formazioni politiche protestanti, e i suoi compagni sono stati portati fuori dell'aula a braccia dai poiizioi; ■ una scena di resistenza che di passivo aveva soltanto 11 nome, fra urla, in¬ sulti, calci e tafferugli ripresi dalla tv. Dimenandosi furiosamente, Paisley ha minacciato i poliziotti che lo trascinavano all'esterno: -Non venite a piangere da me se vi bruceranno la casa, raccoglierete quello che avete seminato*, alludendo alla campagna di intimidazione che gli «ultras» protestanti hanno intrapreso contro la polizia. Fuori dello Stormont. poche centinaia di dimostranti unionisti erano tenuti a bada da reparti fatti affluire ur gentemente dal centro. E pochi tafferugli davano la misura della scarsa partecipazione popolare alla dimo strazione davanti all'Assem blea parlamentare. Ma Paisley ha subito attizzato gli animi, una volta espulso dallo Stormont. dichiarando: 'Questa notte, la democrazia è morta in Ulster. E' venuto il momento per i protestanti di unirsi e di agire con la forza del loro numero. Ognuno di noi deve essere ormai pronto al peggio*. Il battagliero rappresentante degli unionisti ha poi minacciato: 'Se il governo di Londra continuerà a portare l'Ulster sulla via dì una forzata unificazione con l'Irlanda, allora ogni a:-na dei cittadini potrà essere usata*. Paisley si è schernito davanti all'interpretazione di aver incitato i protestanti all'insurrezione armata, ma ha concluso affermando: 'Quello che resta della mia vita, l'ho dedicato alla distruzione dell'accordo anglo-irlandese. Non ci piegheremo*. Le minacce di Paisley non sono prese alla leggera a Londra. Centinaia di dimostrazioni e cortei sono stati programmati fino a settembre dai militanti unionisti per commemorare le vittorie «orangiste. contro i cattolici. E il governo britannico teme gravi scontri e una serie di attentati tali da mettere davvero in pericolo l'accordo di pacificazione firmato lo scorso novembre da Londra e Dublino. Paolo Patruno

Persone citate: Assem, Paisley