La congiura contro Fraga di Frane Barbieri

La congiura contro Fraga I potentati spagnoli (imprenditori, banche, Opus Dei) vogliono liberarsi dell'ex ministro franchista La congiura contro Fraga I suoi più stretti collaboratori lo accusano di non aver saputo attrarre i ceti medi del Paese - Tensione anche nel psoe: «assolto» Gonzàlez, i socialisti scoprono di essere un «partito di ministeri» DAL NOSTRO INVIATO MADRID — Un grande rimescolio di carte è incominciato fra le forze politiche, vincenti e perdenti, molto prima di quanto lo avessero promesso 1 risultati elettorali, tutto sommato trasparenti e rassicuranti. La prima a accorgersi di essere stata sconfitta è l'opposizione di destra, fiera fino a Ieri sera del fatto che nella dura selezione aveva perduto solo un seggio alle Cortes. L'ottimismo di Fraga, la sua tesi che la Coalizione popolare si 'riconferma come l'unica alternativa al governo socialista* non ha retto più di un giorno. L'hanno contestata i principali alleati dello stesso leader conservatore. E' partito all'attacco ieri 11 capo del partito popolare, 11 democristiano Oscar Alzaga: «/ risultati della Coalizione sono chiaramente insoddisfacenti, per non dire catastrofici. Non siamo riusciti a trasmettere una proposta attrattiva di libertà, di moderazione e di modernità, simile a quelle dei grandi partiti democristiani europei*. La stessa critica è stata ripetuta dal leader della coni' ponente liberale della Coalidon Popular, Antonio Segurado: -Non abbiamo espresso le aspettative del ceti nuovi della società moderna*. Il braccio destro di Fraga, Verstrynge, si è dissociato anch'egli dal capo: 'Essere rimasti sulle posizioni di prima equivale ad una catastrofe politica*. L'attacco riguarda ovviamente la leadership di Manuel Fraga. Lo ha fatto trasparire lo stesso Interessato ripartendo subito al contrattacco: *La mia leadership è fuori discussione. Queste elezioni hanno messo più che mai in evidenza che io, Fraga, sono l'unico capace a contrapporsi alla posizione dominante di Gonzàlez, l'unico che può riempire le piazze a favore della destra*. Il raggruppamento conser¬ vatore, che prometteva con la sua forza numerica e compattezza politica di avviare un rapporto bipolare nelle Cortes, si presenterà Invece alla nuova prova parlamentare o senza il leader carismatico, o disgregato in tre componenti: popolare, liberale e democristiana. Il giornale ABC, da sempre organo principale del conservatori, che fino all'altro ieri s'identificava con Fraga, oggi sembra preannunciare la fine dell'ex franchista perseguitato da Franco: 'Dopo essere stato sconfitto in quattro elezioni generali di seguito, sembra ormai opportuno che Fraga dia strada a un leader nuovo, più giovane e moderno, della futura Coalizione di centro-destra. Altrimenti, Gonzàlez tornerà a vincere anche nel 1990*. Due giorni fa lo stesso giornale gridava ancora alla vittoria con Fraga. Dopo la contrastata campagna elettorale, né vinta né perduta (solo 200 mila voti perduti e 1 deputato in meno), Manuel Fraga è diventato una specie di Franz Joseph Strauss iberico: trascinatore demagogico delle piazze, tribuno con carisma e senza programma, sempre sulla soglia della vit torta e sempre sconfitto. Fraga stravince nella Galizia come Strauss nella Baviera, ma non passa a Madrid il primo come non passa a Bonn il secondo. Fraga poi promette sempre meno dal momento in cui 1 franchisti e 1 nostalgici del franchismo, dichiarati o camuffati, si stanno estinguendo e nelle giovani leve un' ministro di Franco democratizzato non fa più colpo. Ma quello che sottrae sotto i piedi di Fraga il terreno politico sono i grandi centri del potere. La Confederazione degl'Imprenditori, l'Associazione degl'industriali e l'esoterica Opus Del cercano già da tempo di formare un raggruppamento politico di de¬ stra, moderno, capace se non di sottrarre subito il potere al socialisti, d'Incalzarli. Con Fraga non sono riusciti, l'iniziativa, anche in senso moderato, è rimasta sempre nelle mani di Gonzàlez. Non occorre cercare troppo per identificare quindi nelle grandi confederazioni, nella banca e nell'Opus Dei (le cui ramificazioni nel centri del potere effettivo, con tanto di nomi e cognomi, sono state rivelate proprio ieri dalla rivista riempo) 11 centro che ha sferrato l'operazione antiFraga. Contro 1 poteri grandi e occulti, Fraga non potrà resistere a lungo. L'unica Incognita sull'esito dell'operazione è questa: la nuova destra moderna punterà, sul rilancio della democrazia cristiana, sulla creazione di un partito laico di tipo giscardiano (anche se 11 tentativo con i riformisti di Roca è naufragato, malgrado l'ostentazione degli appoggi di Oi&card, della Veli, della Thatcher e di Spadolini; 1 riformisti, Infatti, hanno preso gli unici loro deputati fra 1 nazionalisti catalani, nessuno nel contesto spagnolo), o, infine, punterà al recupero di Suarez, del suo centro democratico sociale, al quale improvvisamente, dopo la conquista di due milioni di voti freschi, vanno tutti i complimenti del grande capitale, malgrado i suoi programmi elettorali fossero ambiguamente sinistrorsi. - Uomo di formidabile intuito politico, senza di lui non si può sconfiggere Gonzàlez* cambia disco lo stesso ABC. Senza ripensamenti, dopo la rilettura dei risultati, non passa neanche il partito vincente, il psoe. Anzitutto ci si tormenta cercando di stabilire dove, a favore di chi, il partito socialista abbia perso più di un milione e mezzo di voti. Sono scomparsi fra gli astenuti, che sono stati più del 30 per cento, sono andati a Suarez, hanno rafforzato l'esiguo elettorato della Sinistra unita comunista? Nessuna delle varianti è troppo allettante per Gonzàlez. La vittoria in un primo momento aveva coperto la mancanza, però già oggi il risultato mostra la corda. Sono indicative e alquanto sorprendenti le autocrìtiche da noi raccolte fra illustri esponenti del psoe. a spiegazione dell'ammanco dei voti: per alcuni il psoe è diventato troppo governo e troppo poco partito politico. Per altri attira con il potere e non con la carica ideale. Per altri ancora 11 pragmatismo cinico ha sopraffatto la prospettiva programmatica. Alcuni lamentano che i quadri socialisti non si fermano mal nel psoe, corrono tutti verso le cariche governative: più facile trovare un ministro che non un segretario di partito. Dichiara un funzionario: nella società, fra i cittadini non esistono socialisti, si trovano solo nei gabinetti ministeriali, isolati dalla società. Infine: Gonzàlez. Il personaggio dal carisma nazionale e ormai storico garantisce da solo la forza predominante dei socialisti. Allo stesso tempo la sua persona scopre alle spalle un vuoto di organizzazione e di uomini di prestigio. Ha governato bene, ma, sinceramente, non si vede come e con chi abbia governato. Per fortuna gli altri partiti non offrono nessun personaggio alternativo. Dalle esperienze elettorali del psoe nasce, quindi, più che una nuova iniziativa per 11 governo, una campagna per dare finalmente al governo un partito politico adeguato. Si prevede anche 11 ritorno di Alfonso Guerra, dalla vicepresidenza del Consiglio alla segreteria del psoe, sfidando il pericolo di un nuovo antagonismo personale GonzàlezGuerra che lo spostamento comporta. _ Frane Barbieri Madrid. Manuel Fraga Iribarne durante un comizio prima delle elezioni di domenica (Tel.)

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