La dc presenta il conto di Luca Giurato

La de presenta il conto Dopo il voto in Sicilia riprende la polemica con il psi La de presenta il conto Decisa opposizione al rimpasto di governo sollecitato da Craxi - Bodrato: «Chi ha sfidato vorrebbe ora ritirare il guanto» - Il psi ironizza sui «molti vincitori» delle regionali ROMA — All'indomani delle elezioni in Sicilia, la de alza la testa e fa subito capire due cose: che non ci sarà nessun rimpasto e che Craxi dovrà rimangiarsi molte delle accuse lanciate durante la campagna elettorale. Nessuna replica significativa, per ora, dal psi. UAvanti! si limita a ironizzare sui tanti vincitori delle elezioni e Manca lancia ai laici la proposta di futuri patti pre-elettorali. Qualcuno giudica il silenzio del psi carico di imbarazzo per la delusione elettorale; altri ritengono inevitabile una «pausa di riflessione» su un tema tanto delicato, destinato a decidere la guerra o la pace nel pentapartito. DI certo, una fonte molto autorevole del psi, che ha chiesto l'anonimato, ieri ci diceva che • il rimpasto era tra gli accordi di governo, che vanno ri¬ spettati. Chi tira troppo la corda deve sapere che alla fine rischia di romperla'. Le decisioni ufficiali sul ...si. o sul «no» al rimpasto verranno prese dalle direzioni dei due partiti. Per ora, non ci sono convocazioni con questo tema all'ordine del giorno. Tutti sanno però che Craxi è favorevole. Ieri, la de ha ribadito 11 suo parere negativo con dichiarazioni del vice-segretario Bodrato e dei presidenti dei gruppi parlamentari Mancino e De Giuseppe. Per la de, è stato il psi a tirare troppo la corda prima delle elezioni. «C/li ha sfidato, vorrebbe non aver lanciato il guanto della sfida, ed appare ora interessato a disperdere il suono delle parole dette — osserva con malizia Bodrato — Queste vicende hanno ridimensionato le ambizioni di quanti riducono la politica a spettacolo'. -Non mi pare che la verifica abbia lasciato insolute le questioni riguardanti il programma e la compagine governativa — incalza Mancino —. Lavoriamo per preparare la finanziaria, anche perché maggio non è stato un bel mese quanto all'economia'. 'Per noi, le questioni del rimpasto o della crisi non esistono. Lavoriamo fino alla finanziaria, poi si vedrà', taglia co^o l'on. Cabras. Nessun problema, per De Mita, anche sul dibattito in Parlamento tanto sollecitato dalle opposizioni. Tocca a Craxi decidere se il confronto con «un Parlamento che non approva più niente», come ci diceva ieri Altissimo, può oggi convenire al governo. Il psi. in altre parole, è alla vigilia delle scelte più difficili. L'ha intuito Spadolini il quale fa subito capire che mai come in questo momento le 'parole sono pietre'. Al di là della legittima soddisfazione per il successo ottenuto • nonostante le esasperazioni provocate dal falso duello dc-psi'. Spadolini avverte che ora bisogna soprattutto • ricomporre le lacerazioni' perché qualsiasi mossa provocata da facili entusiasmi elettorali può portare a stravolgimenti traumatici. -L'offensiva del psi è fallita ma anche la d^ non r>»<ò assolutamente governare da sola con spirito di egemonia verso le forze laiche — scrive Spadolini —. Il contributo del pri è determinante. I nodi vengono al pettine'. •Secondo me Craxi e De Mita non smetteranno di litigare perché il loro obiettivo rimane quello di un cambiamento dei rapporti di forza tra psi e de. Se non smettono, si va alla crisi: a noi non interessa rimanere in un governo che fa poco e privilegia solo gli aspetti del litigio. Il rimpasto ci lascia indifferenti: l'importante è capire se dietro questa questione c'è la volontà di tenere il governo a bagnomaria per sei mesi oppure di farlo lavorare', ci dice il ministro dell'Industria e leader del pli Altissimo. •La zuffa dovrebbe finire: né la de né il psi hanno oggi interesse a muovere qualcosa. Il risultato non dà ragione a nessuno dei due e dà più torto a chi ha urlato di più». Sostiene Invece il ministro dei Lavori Pubblici e leader del psdi Franco Nicolazzi. Luca Giurato

Luoghi citati: Roma, Sicilia