A Kalle e Briegel piacciono i «coqs»
A Kalle e Briegel piacciono i «coqs» A Kalle e Briegel piacciono i «coqs» DA OSOQUERETARO — Karl-Heinz Rummenigge e Hans-Peter Briegel, quasi si, fossero messi d'accordo a beneficio dell'italica stampa, hanno parlato a lungo e male della Francia. Cioè, non hanno proprio parlato male della Francia, hanno però detto che sarebbe stato peggio assai affrontare in semifinale il Brasile. Rummenigge non è in buone condizioni fisiche e quasi certamente non scenderà in campo dall'inizio come a Monterrey contro Marocco e Messico. «Adesso sto bene, il muscolo del ginocchio non mi da più fastidio: però il problema è il fiato, posso giocare un'ora e non di più». Un paio dì settimane fa diceva l'esatto contrarlo, sono i misteri del calcio parlato. L'attaccante dell'Inter ha giocato una sola partita intera, contro il Marocco. Con il Messico è stato sostituito dopo un'ora e negli incontri di qualificazione è sempre entrato nel finale, tre spezzoni per un totale di circa 60 minuti. Non possiamo dire, e lui è d'accordo, che sia stato finora un Mandisi di serenità e di gloria. , M» perché la Francia non fa paura? Sempre Rummenigge: «Credo sia più forte di 4 anni fa in Spagna. Tecnicamente è superiore alla Germania, Però ogni volta che ci incontriamo i risultati li facciamo noi. Ricordatevi di Siviglia. Abbiamo la tradizione dalla nostra parte e siamo dunque onorati e felici di concedere la rivincita. Però, siamo sinceri, i francesi hanno avuto un po' di fortuna contro il Brasile, che a mio avviso meritava la semifinale. An:he noi siamo stati aiutati dalla buona sorte, lo ammetto, solo che alla fine la Germania era stanca e il Messico cotto, cosa che non posso dire dei francesi contro i brasiliani». Rummenigge non ha fatto commenti sulla sua probabile esclusione davanti alla Francia di Michel Platini. Non ho ancora parlato con Beckenbauer, è stata più o meno la reazione. Ma quattro anni fa a Siviglia, ricordate?, Rummenigge entrò nei supplementari, segnò un gol e la Germania in svantaggio, per 1-3 andò ai rigori e si qualificò per la finale. Può darsi che il bel ricordo, e la speranza di ripetere l'impresa magari entrando nel finale, servano un poco ad alleviare le sue continue delusioni. Hans-Peter Briegel, il gigante che ride, non ha invece di questi problemi. Lui gioca sempre, e bene, è uno dei punti di forza della squadra: «Per fortuna ci è toccata la Francia e non il Brasile — ha commentato con quella sua aria innocente da bimbo troppo cresciuto —: 1 sudamericani si che ci avrebbero creato difficoltà, il loro gioco meglio si adatta, si adattava voglio dire, alle condizioni ambientali. E poi avremmo sofferto di più sotto l'aspetto psicologico, il Brasile incute sempre timore. Mentre con la Francia...». — - c. co.
Persone citate: Beckenbauer, Michel Platini
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