La doppia Famiglia di Scola

La doppia Famiglia di Scola SI GIRA CON GASSMAN A CINECITTÀ* IL FILM-SPECCHIO DELLA NOSTRA VITA E DEL NOSTRO CINEMA La doppia Famiglia di Scola Figli veri d'attori inseriti come fratelli, cugine, figli e zie in un gioco genealogico molto intricato - In un appartamento romano scorrono 80 anni d'Italia ROMA — Nel gran teatro cinque di Cinecittà, Ettore Scola (ha ricevuto una medaglia dal Presidente della Repubblica) gira La famiglia: saga famigliare durante ottant'anni, in certo modo anche film-specchio di quell'affare di famiglia che c adesso il cinema italiano. 11 protagonista Vittorio Gassman fa anche la parte del nonno di se stesso e .suo papà è Meme Perlini, mentre Gassman da ragazzo è Andrea Occhipinti. Carlo Dapporto è suo fratello: interpretato da ragazzo dal proprio figlio Massimo Dapporto. Stefania Sandrelli è sua moglie (da ragazza, la interpreta la Dazzi), Fanny Ardant è sua cognata (da ragazza, forse, la recita Jo Champa). Il figlio di Gassman è il figlio di Tognazzi, Ricky. Un'altra sua cognata (prima d'imparentarsi, cameriera di casa), è Ottavia Piccolo, che da tanto tempo non si vedeva sullo schermo. Il trio comico delle zie di Gassman è composto dalla figlia di Paolo Panelli, Alessandra, con Athina Cenci c Monica Sennini. E c'è pure di passaggio Jean-Louis Trintignant, l'amico francese del cinema italiano. Nel gran teatro cinque di Cinecittà è ricostruito il vasto appartamento romano medioborghese che è il palcoscenico della vita famigliare, il luogo unico in cui si svolge il film dedicato all'istituzione indistruttibile, il posto dove si succedono gli oggetti che nel corso del tempo hanno cambiato la nostra vita: macchina fotografica, grammofono, apparecchio radio, frigorifero, televisore. Con 40 attori e quasi 8 miliardi di budget, il film è prodotto da Franco Committeri per la Mass-Film e Cinecittà, con Films ArianeCinemax: è italiano all'80%, francese al 20%. Direttore della fotografia è Ricardo Aronovitch, architetto Lucia no Riccieri, costumista Gabriella Pescucci: e la musica toccante e di Armando Trovajoli. Il regista non ha ancora voglia di parlarne, il produttore Franco Committeri dice: ('Filosofia e intenzioni de La famiglia bisogna chiederle a Scola, che ha scritto il film insieme con Ruggero Maccari e Furio Scarpelli. La storia, narrata dal protagonista Carlo, un professore, attraverso ricordi che vanno dalla propria nascita al proprio ottantesimo compleanno, dal 1906 al 1986. è racchiusa tra due foto di gruppo di famiglia, è divisa in quadri che portano le date dei successivi decenni: 1906, 1916, 1926, 1936, 1946. 1956, 1966, 1976, 1986, con la nascita, l'infanzia, l'amore giovane, i figli e il fascismo, il dopoguerra, le vacanze e i rimpianti, la morte della moglie e la solitudine, la vecchiaia». E cosa racconta? «La vita. Im vita di un uomo, la vita di una famiglia, e un poco anche la vita d'Italia Un amico antifascista se ne va a Parigi come altri emigrati politici italiani, a vivere le speranze entusiaste del Fronte popolare; il protagonista perde il posto di professore perché rifiuta d'iscriversi al partito fascista, mentre suo fratello è fascistoidc: c'è uno zio federale di Macerata, ci sono gli anni della gente magra e senza cappotto dopo la seconda guerra mondiale. "Ma le idee diverse sono meno importanti dei caratteri, come capila nelle famiglie: chi cercasse la politica resterebbe deluso», dice Franco Committeri. Capita agli amori come alla politica: se il protagonista Carlo, come tanti uomini, è diviso tra l'amore per la donna libera, artista e fuggitiva che e sua cognata, e l'amore per la donna provvida, salda e intelligente che è sua moglie, anche la passione s'arrende al fluire degli anni, affettuoso e malinconico. 1.t. Gruppo di famiglia con Vittorio Gassman il patriarca nella casa che ha visto passare la Storia

Luoghi citati: Italia, Macerata, Parigi, Roma