Il capo del pcus critica gli scrittori e predica una apertura culturale di Emanuele Novazio

Il capo del pcus critica gli scrittori e predica una apertura culturale Martedì il congresso, presieduto dallo «stalinista» Markov Il capo del pcus critica gli scrittori e predica una apertura culturale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — •Vengono alla luce conflitti, si mettono a nudo posizioni diverse... gli uomini di lettere possono svolgere un ruolo fondamentale nella ristrutturazione morale e psicologica del Paese e nella guerra ai fenomeni negativi». Più che un discorso, è un appello: all'Indomani di un plenum che ha rivelato spaccature profonde, resistenze radicate e forse rampanti alla linea Gorbaciov, il segretario generale chiede l'appoggio degli scrittori, che martedì si riuniranno a congresso. Il rinnovamento della società e dell'economia sovietica — dice in sostanza incontrandone alcuni al Cremlino — ha bisogno anche del loro sforzo. Perchè, precisa Gorbaciov, cambiare il vecchio modo di pensare, quello che alimenta resistenze e matura opposizioni, «non è facile». Perchè •il Paese sta vivendo una fase cruciale della sua storia e del suo sviluppo sociale, ma siamo appena all'inizio del cammino che ci siamo proposti». Perchè «per impartire il giusto dinamismo a tutti gli aspetti della nostra vita, alla politica, all'economia e alla società, è necessaria una profonda e comprensiva ristrutturazione della mentalità». Questa «ristrutturazione» psicologica, questo intervento pedagogico, questa battaglia per •rivitalizzare il fattore umano», spetta anche a loro, agli uomini di lettere. Tutto dipende dall'uomo, dice ancora Gorbaciov; dalla sua •maturità civica e morale». Soprattutto quando è in corso una «battaglia» per ottenere una -nuova qualità» del corpo sociale. Sull'uomo, perciò, sui suoi valori, bisogna intervenire. E gli scrittori possono farlo nel modo migliore: 'C'è un gran bisogno, oggi, di lavori artistici d'alto livello, opere che presentino i conflitti e le collisioni in atto; opere che esprimano l'intensità della lotta necessaria alla realizzazione degli scopi che ci siamo prefissi». Gli scrittori come artefici e protagonisti del rinnovamento, dunque. Fatto alla vigilia del loro congresso, l'appello dì Gorbaciov sembra indicare che le correnti innovative dell'Unione potranno dare battaglia; che, nonostante le resistenze in proposito, non è da escludere la sostituzione del suo presidente, Georgy Markov (l'uomo che al congresso del partito, lo scorso febbraio, indicò come modello dell'attività letteraria gli scrittori dei tempi di Stalin, artefici di una 'letteratura di altissima tensione ideale e artistica, diventata il modello dell'esecuzione del nostro dovere patriottico»). E sembra contestare quanti — lo stesso Ligaciov, numero due del Cremlino, si dice — dal con¬ gresso di martedì si aspettano esiti meno aspri, meno •traumatici» di quelli emersi dal congresso dei cineasti. Si vedrà. Nella Russia del contrasti i segnali si inseguono e si contraddicono. Ma 1 più recenti sembrano confermare che lo svecchiamento è in atto, pur tra tensioni e resistenze, anche nel mondo della cultura. Lunedi scorso, alla seduta estiva del Soviet supremo, il ministro Piotr Demichev è stato rimosso dall'Incarico e allontanato in modo morbido, con una «promozione» (a vicecapo dello Stato) protocollare, priva di potere reale. Demichev era uomo del passato, del vecchio regime brezneviano, dal quale aveva ereditato una visione ortodossa e statica dell'arte. Il suo successore ancora non è stato designato: la sua scelta preciserà meglio la linea vincente al Cremlino. Emanuele Novazio

Persone citate: Demichev, Gorbaciov, Ligaciov, Markov, Piotr Demichev, Stalin

Luoghi citati: Mosca, Russia