Decifrato in Israele brano del Pentateuco (è il più antico frammento della Bibbia)

Decifrato in Israele brano del Pentateuco (è il più antico frammento della Bibbia) Su una lastra d'argento trovata presso Gerusalemme: 600 anni prima di Cristo Decifrato in Israele brano del Pentateuco (è il più antico frammento della Bibbia) NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — E' stato scoperto e decifrato il più antico frammento della Bibbia: un brano del Pentateuco (Numeri, 6. 24-26) che risale al VII Secolo a. C, 400 anni avanti il più remoto testo della Bibbia finora conosciuto, e che fa parte dei famosi Rotoli del Mar Morto. E' stato rinvenuto su due quasi illeggibili testi graffiti, sopra due amuleti d'argento rinvenuti in uno scavo presso Gerusalemme, nella Vallata dell'Innom. Questi sottili amuleti facevano parte del tesoro di una tomba familiare dell'epoca del Primo Tempio trovato nel 1979 dal professore Gabriel Barkay dell'Università di Tel Aviv: essi possono costituire una prova decisiva per risolvere la controversia tra gli studiosi circa la datazione di questa parte della Bibbia. Ci sono voluti tre anni perché questi fragili e corrosi reperti potessero prima essere srotolati dagli specialisti del museo -Israel- guidati dal nuncia originale è sconosciuta e che vengono traslitterate in modi diversi. Per la prima volta il Nome Ineffabile, il Tetragramma-, era stato trovato a Gerusalemme. E' tra le anomalie dell'archeologia biblica che in un secolo e mezzo di esplorazione il Nome ebraico di Dio, che nella Bibbia è ripetuto 6823 volte, non fosse stato mai trovato nella città di Gerusalemme, in cui la presenza divina fu più sentita che altrove e che per secoli rimase il centro della letteratura religiosa: la città in cui sorgevano il Tempio e il Santuario nel quale, recondo la tradizione, solo il sommo sacerdote poteva pronunciare il Nome del Signore una volta l'anno, nelKippur. La decifrazione del Nome divino (che probabilmente di solito veniva scritto su papiri che si sono disintegrati da tempo immemorabile e che quindi non sono stati ritrovati) lia indotto gli studiosi a perseverare negli sforzi per mettere in chiaro e leggere le Capo del Laboratorio Dodo Shenhav e successivamente decifrati con la partecipazione e l'ausilio della calligrafo e disegnatrice Ada Yardeni. Nel 1983, in questi cartigli d'argento — subito apparsi di difficile e quasi impossibile decifrazione — l'archeologo Barkay era riuscito a decifrare distintamente il nome ebraico di Dio: le lettere yud-hehvav-heh (yhvh), la cui pro¬ parole dei due frammenti. Finalmente il testo di uno di essi ha potuto essere integralmente ricostruito. Si tratta della Benedizione Sacerdotale contenuto nel Capitolo VI del Libro dei Numeri del Pentateuco pressoché identica al testo tradizionale ebraico: •Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il volto del Signore ti illumini e ti doni la Grazia. Volga il Signore la faccia verso di te e ti conceda Pace». Il secondo sembra riassumere le due ultime parti della Benedizione. Questi amuleti (fatti d'argento al 90 % e di rame per il 10 %) sono gli unici mai ritrovati che risalgano all'Epoca Biblica e fanno parte dei ritrovamenti — in senso assoluto i più importanti — decifrati nella vallata della Gehenna, la vallata del figlio di Hinnom. a Sud-Est di Gerusalemme, di fronte alla Cittadella di Davide, e dove attualmente sorge la chiesetta scozzese di Sant'Andrea. Giorgio Komano

Persone citate: Ada Yardeni, Gabriel Barkay, Giorgio Komano, Primo Tempio

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Sud-est Di Gerusalemme, Tel Aviv