Cova sulla buona strada battuto il tedesco Herle

Cova sulla buona strada baffuto il tedesco Merle ATLETICA Concluso il triangolare a Milano Cova sulla buona strada baffuto il tedesco Merle DAL NOSTRO INVIATO MILANO — La speranza che gli azzurri trovassero ispirazione nella magnifica impresa delle ragazze, capaci di scrivere una pagina storica battendo giovedì a Verona, per la prima volta, le tedesche occidentali oltre che le ungheresi, ha trovato parziale conforto nelle gare della seconda giornata all'Arena, dove secondo pronostico la squadra italiana è stata sconfitta dalla Germania Ovest (contenendo però il risultato in termini più che accettabili) ed ha superato abbastanza nettamente l'Ungheria. La vittoria più bella di ieri l'ha ottenuta Alberto Cova, pimpante e reattivo in maniera più che convincente, in una volata assai affollata dei 5000 (al via erano ben in 20), davanti al tedesco Herle, però doppiette importanti (e in un paio di casi inattese) sono venute anche dai 10 chilometri di marcia (Damilano-Mattioli), dal triplo (Badinelli-Challancin) e dai 1500 (Mei-Lambruschini). Ed anche Davito ha firmato un importante successo nell'alto, sfruttando l'infortunio che ha bloccato il campione olimpico Moegenburg, ed altrettanto ha fatto Martino nel disco. Buon pubblico (circa 10 mila persone) anche nella seconda serata aperta dalle pericolose bordate dei martellisti (un paio sono finite persino sulla recinzione metallica dell'Arena) con il tedesco Ploghaus (78,98) che ha messo presto tutti d'accordo. Poi è stata la volta dei marciatori, con Damilano e Mattioli di un'altra dimensione rispetto agli avversari, simpaticamente fianco a fianco nel rettilineo finale a salutare il pubblico e ricevere applausi alla loro fatica. Inattesa e per questo anche più bella la 'doppietta' di Badinelli e Challancin nel triplo, rispettivamente con 16,86, miglior prestazione italiana stagionale, e 16,32, primato personale migliorato di 33 centimetri. Le note dolenti sano invece venute dai 400 hs e dai 200. Sulle barriere basse lo spettacolo è stato comun¬ que assicurato da Harald Smith, campione di antica data, che ha chiuso in 49"36. Sui 200 il terzo posto di Pavoni dietro Luebke (20"88) e Dobeleit (21"02) non deve trarre in inganno. Il tempo del romano è stato infatti 21"30, Cosa stia succedendo ai velocisti azzurri è difficile a dirsi, perché neppure gli infortuni (questa volta mancavano all'appello Tilli e Simionato) giustificano più di tanto. Anzi, proprio il ripetersi di certi guai fisici fa dubitare che possa esserci qualcosa di errato a monte, cioè nella preparazione. Non solo, perché nell'atteggiamento dei singoli si può invece denotare una presunzione del tutto fuori luogo se è vero che prima dei 100 di giovedì il signor Pavoni ha chiesto quale sarebbe stato il premio per lui se avesse corso in 10"10. Poi, in pista, ha onorato ben poco le sue ambizioni con un 10"58 che si commenta da solo. Per fortuna a ridar morale hanno provveduto i mezzofondisti, in buona forma, come si era già potuto constatare nelle gare della prima se¬ rata. Nei 1500, ben lanciati da Carchesio, Mei e Lambruschini hanno ottenuto un'importante doppietta, mentre l'anziano Wessinghage affondava già al secondo giro. La lunga volata dei due azzurri (55"5 sugli ultimi 400) è stata vinta dallo spezzino Mei (3'37"43), Convincente l'esibizione di Cova sui 5000 (13'38"48), con anche Baffi (fuori punteggio) in buona evidenza (13'39'71), mentre nell'alto, per Davito superare i 2£4 alla terza prova ha significato la vittoria, così come per Martino lanciare a 63,38 all'ultimo tentativo ha voluto dire sopravanzare di quattro centimetri il tedesco Hannecker, oltreché il campione olimpico Danneberg. Nella 4 x 400 (si ritorna al settore velocità e affini), neppure l'inserimento di due velocisti puri (Pavoni e Bongiorni) e di un ottocentista (Barsotti) ha evitato un distacco di 30 metri sul traguardo. Giorgio Barberis Punteggi finali: GermaniaItalia 115-106; Italia-Ungheria 122-97; Germania-Ungheria 134-88.

Luoghi citati: Germania Ovest, Milano, Ungheria, Verona