Mansell fa il vuoto a Detroit di Cristiano Chiavegato

Mcmsell fa il vuoto a Detroit FORMULA 1 Prima giornata di prove per il Gran Premio degli Usa Mcmsell fa il vuoto a Detroit Il pilota inglese ha battuto con la Williams il record della pista (l'39"490, media km/h 145,583) - Senna a quasi un secondo, Piquet a due - Johansson (4°) e Albereto (10°): ancora problemi per le Ferrari, che saltellano e non hanno aderenza DAL NOSTRO INVIATO DETROIT — Chi potrà ancora fermare Nigel Mansell? Lo scatenato inglese ha ottenuto 11 miglior tempo anche nel primo turno di qualificazione di questo Grand Prix americano. Nella difficile pista cittadina tracciata sulle sponde del Detroit River. In mezzo agli avveniristici grattacieli della capitale dell'auto, la Williams numero 5 è sfrecciata, nel suo giro più veloce, in l'39"490. media 145,583 km/h. Battuto ogni precedente record, ufficiale ed ufficioso. Il tempo registrato da Mansell, il quale sceso dalla vettura si è limitato a dire -Great!- (grande) in una sorta di omaggio a se stesso, ha lasciato di stucco tutti gli avversari. Senna, secondo, non solo ha perso 11 suo precedente primato (l'42"05r). ma è stato staccato di 811/ 1000, Piquet è terzo ad oltre due secondi, Johansson con la Ferrari sorprendentemente quarto a circa 3 secondi e mezzo. E più indietro ci sono nell'ordine Arnoux, Prost e Patrese (settimo e primo degli italiani). Alboreto è decimo, staccato di quasi cinque secondi. C'è da dire che se non ci saranno capricci meteorologici (ieri le prove sono state allietate dal sole), oggi parecchie cose potranno cambiare. Nelle piste cittadine. Infatti, il deposito lasciato dalle gomme da corsa rende l'asfalto meno viscido e permette di ottenere una maggiore aderenza. In ogni caso, però, sarà difficile attaccare Mansell che attraversa un periodo di forma strepitosa e va sulle ali del successo. I suoi continui exploit preoccupano gli avversari. Nelson Piquet, con l'onestà che lo contraddistingue, ieri ha ammesso la bravura del compagno di squadra. Ha dichiarato: 'La mia macchina era perfetta, ma io non potevo fare di più. E' evidente che Nigel sa trarre dalla Williams, specie su questa pista che a me non piace, il massimom. Anche Stefan Johansson, per nulla turbato dalle voci che danno per certa la non riconferma di Maranello per il prossimo anno, ha sfruttato al limite la sua Ferrari. Nell'ultimo giro a disposizione lo svedese che navigava nelle retrovie è balzato in avanti. Ma questo risultato non deve trarre In inganno o sollevare troppe illusioni. Ha detto: «Ho preso dei grossi rischi. Si può fare cosi un giro ma non tutta una corsa. In più mi è anche saltata due volte la quarta marcia. Provavo con la vettura di riserva in quanto sulla mia era già ko la quinta: Questo significa che i problemi di non equilibrio della vettura non sono ancora stati risolti. Del resto Alboreto (che aveva una monoposto regolata in maniera diversa) è la prova di queste considerazioni. Ha affermato 11 milanese: «La macchina beccheggia, non ha aderenza, il tempo di risposta del turbo è ancora molto alto. Si deve lavorare parecchio-. Da notare che Michele non ha avuto neppure la possibilità di avvicinare il tempo che aveva ottenuto lo scorso anno sullo stesso tracciato, quando era partito in terza posizione con l'43"748. La giornata, a parte la battaglia fra Mansell (che ha usato sulla Williams gomme dure, quasi da gara), Senna e Piquet, non ha riservato particolari emozioni. Ci sono state alcune toccate contro le protezioni (Patrese, Arnoux e Berger) e diverse rotture, ma nulla di particolarmente grave, per fortuna. Patrese è risultato il primo degli italiani, con una Brabham che apparentemente sta risalendo la china, anche se molte modifiche sono ancora previste per il futuro allo scopo di rendere più competitiva la monoposto che doveva essere la grande sorpresa della stagione e che Invece slnora è stata la mag- gior delusione. Senza problemi (ma era scontato) il rientro di Eddie Cheever che al primo contatto con la Lola non ha sfigurato nei confronti di Jones. E ricordiamo che rimane ancora un turno cronometrato. Commovente l'esordio di Allan Berg sull'Osella, un tipo simpatico ma privo di qualsiasi esperienza. La vettura è modesta, il pilota pure, sicché il risultato non poteva che essere l'ultima posizione con oltre 17 secondi di scarto da Mansell. E' persino un po' pericoloso andare cosi piano, ma qui la responsabilità è della Fisa che concede le sue superlicenze con parametri perlomeno discutibili. Oggi si ricomincia da capo. Mansell da battere, gli altri ad inseguire, con la Ferrari alla ricerca di una conferma nelle posizioni di testa. C'è da sottolineare che almeno la squadra di Maranello, rispetto a Montreal, ha già ritrovato l'affidabilità. Ma il cammino è ancora molto lungo. Cristiano Chiavegato Me Mansell è in un momento felice

Luoghi citati: Maranello, Montreal, Usa