Nela: «Ci hanno preparato solo con farmaci» di Mario Bianchini
Mela: «Ci hanno preparato solo con tarmaci» Mela: «Ci hanno preparato solo con tarmaci» «Punture, flebo e carnetina: sarebbe stato meglio intensificare gli allenamenti sul campo» «Troppe ore chiusi in camera, torno macerato da 40 giorni di ritiro» - «Non si può vivere così» ROMA — • Secondo me. è stata sbagliata la preparazione. A Hoccaraso siamo stati bombardati di punture, flebo, carnitina. tutte cose che mi trovano contrario. Sarebbe stato assai più utile intensificare gli allenamenti sul campo». Lo dice Sebino Nela con molta durezza. Gli azzurri rientrano in Italia dalla deludente avventura messicana e cominciano a emergere le prime accuse, le prime verità. Nela con gli altri romanisti Tancredi, Conti e Ancelotti, in compagnia del dirigente Cestoni e di De Napoli, è sbarcato ieri all'aeroporto di Fiumicino fra l'indifferenza totale. Niente contestazioni, pochi curiosi appartenenti per la maggior parte ai servizi dell'aerostazione. Solo qualche grido ostile nei confronti di Conti ha creato attimi di tensione subito rientrata. La presenza massiccia di fotografi, cineoperatori, giornalisti in un aeroporto che sembra trasformato in un -bunker, dopo i sanguinosi attentati terroristici ha fatto saltare i nervi ad alcuni appartenenti alle forze dell'ordine. Gli atleti giallorossi, nonostante la stanchezza per il lungo viaggio e la delusione per l'amaro esito della spedizione messicana, non riuscivano a nascondere la rabbia Più di tutti si è aperto Nela, die con fredda lucidità non ha esitato a parlare di un argomento finora soltanto sfiorato. «Per me, qualche compagno della Roma e altri — ha dichiarato il difensore giallorosso — l'avventura messicana ha costituito un autentico calvario. Il compito di allenatore è difficile. Bearzot ha fatto bene a partire con l'idea di utilizzare la stessa squadra. Però desidero dire in tutta serenità, senza polemica, che sono stati commessi macroscopici errori». Dopo aver accennato alla preparazione a base di farmaci, Nela ha toccato un altro argomento importante. Ha detto: 'Aggiungi un mese e mezzo senza giocare. Speravo di essere utilizzato dopo la prima ammonizione di Cabrini. Niente II risultato?. Sono partito contento, torno macerato da 40 giorni di ritiro. Lunghe ore trascorse rinchiusi senza possibilità di brevi uscite, di dialogare con qualcuno. Non si può vivere in quella maniera, bisognava allentare la morsa». Non avete pensato di parlarne con Bearzot? «Se non hanno preso l'iniziativa gli anziani — ha risposto Nela — perché avrei dovuto farlo io?». Ha concluso il difensore romanista: «Si è visto subito che non era una grande nazionale. Abbiamo incassato troppi gol. Fortunatamente ci ha salvati in parte Altobelli». Una sola battuta dell'acclgliatissimo Tancredi: «Non parlo fino al 21 luglio». Conti si è impegnato in una garbata, ma ferma autodifesa, dicendo che vittorie e sconfitte appartengono sempre a tutta la squadra. Dopo aver ribadito la sua fedeltà a Bearzot, il giocatore, a proposito delle voci che lo indicano in partenza dalla Capitale, ha replicato seccamente: «Il mio contratto scade fra due anni. Se c'è qualcosa di nuovo devo saperlo dalla Roma e non attraverso i giornali». Mario Bianchini
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