Gran Paradiso chiuso per 60 milioni di Giorgio Martinat
Gran Paradiso chiuso per 60 milioni Situazione incredibile, non, si possono aprire i centri per i turisti Gran Paradiso chiuso per 60 milioni H Consiglio di amministrazione accusa il governo di «disaffezione verso il parco più prestigioso» e minaccia di dimettersi - «E' una cifra irrisoria, ma senza quel denaro non possiamo assumere il personale necessario» Il Consiglio d'amministrazione del Gran Paradiso minaccia le dimissioni se «entro ristrettissimi termini- non verranno risolti -gli enormi imbarazzi che ostacolano anche le sue iniziative più normali-. Il presidente Mario Deorsola vuole che -l'opinione pubblica sappia in che condizioni siamo costretti a lavorare-. La denuncia investe i due ministeri tutori del parco, «il governo e la presidenza del Consiglio-, accusati di -disaffezione verso il più vecchio e il più prestigioso dei parchi italiani-. L'ultima disaffezione non consentirà di aprire 15 Centri visita, che sono «non solo strumenti di informazione — dice Deorsola — ma soprattutto di propulsione del turismo: uno dei nostri compiti istituzionali, a cui siamo sempre stati molto attenti, perché è l'unica fonte di promozione per le popolazioni. Non si può pensare che siano punite perché hanno il torto di abi¬ tare in un parco. Devono essere viceversa premiate: e l'unico premio sono gli incentivi al turismo-. Che cosa è accaduto? Per l'apertura dei Centri, ogni anno veniva autorizzato, in deroga alla legge che blocca nuove assunzioni da parte degli enti pubblici, l'impiego a termine di 10 persone: «Entro maggio curavamo l'allestimento del centri, che lavorano soprattutto nei mesi classici del turismo, da luglio a settembre. Quest'anno non è giunta ancora nessuna autorizzazione, silenzio-. E' stata la goccia che ha fatto traboccare 11 vaso. - Una goccia — precisa 11 consigliere Remo Guerra — perché si tratta d'una spesa irrisoria, una sessantina di milioni. Ma siamo stati costretti a scegliere: o i centri visita o la spesa degli elicotteri per rifornire di combustibile i "casotti" delle guardie In quota. E poiché a 2500 metri non è possibile vivere senza combustibile e poiché il servizio di vigilanza dei branchi viene prima di tutto, in realtà non c'era alternativa-. E' da anni che la situazione finanziaria del parco è precaria. Non perché i finanzia- menti non ci siano, ma perché vengono erogati con lentezza esasperante e in un clima di continua incertezza. Il bilancio, cosi come lo ha esposto 11 vicedirettore Sergio Garato, è semplice: di fronte a spese correnti per 4 miliardi stanno entrate ordinarie per 500 milioni: 262 milioni dello Stato, 48 della Provincia di Torino, altrettanti della Regione Aosta (non più aggiornati all'inflazione dal '67), oltre i proventi per vendita di materiale divulgativo La differenza di tre miliardi e mezzo fra entrate e uscite veniva finora colmata dalla legge cosiddetta del Quadrifoglio. Una somma destinata in teoria a investimenti, ma serviva in realtà a pagare gli stipendi degli 81 dipendenti e le spese di normale funzionamento. Ora la legge Quadrifoglio non c'è più, dovrebbe sostituirla 11 Piano agricolo nazionale (prevede otto miliardi per «parchi e riserve»), ma è llllllllM[lltlll I 1 IIIIMIMIIIIIIIIIIIIII fermo, non si sa quando diventerà operativo. - Quest'anno — dice Deorsola — faremo fronte con i tre miliardi e mezzo dell'avanzo di amministrazione: che non sono fondi non spesi per nostra inerzia, ma i contributi erogati dallo Stato alla fine del trascorso esercizio finanziario, in ritardo, che per forza impieghiamo nell'esercizio successivo. -Lo Stato sembra non rendersi conto — dice il vicepresidente Riccardo Ferrerò — di una cosa molto semplice: che una casa in alta montagna, con 4 metri di neve e 30 gradi sottozero, è una cosa ben diversa da una casa in città. Una crepa del tetto va riparata subito, se no crolla tutto. Ci sono due mesi utili per eseguire i lavori, poi tutto si ferma. Dobolamo provvedere a 60 edifici e 158 chilometri di -sentieri del Re- e non possiamo farlo alla spicciolata, con fondi che non si sa se e quando arriveranno: Giorgio Martinat IIII1IIIIIIII1IIII Illillllllllllllllllllllllllllllllll
Persone citate: Deorsola, Mario Deorsola, Remo Guerra, Riccardo Ferrerò, Sergio Garato
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