Pazienza ora è convinto di tornare presto libero di Susanna Marzolla

Pazienza ora è convinto di tornare presto libero Pazienza ora è convinto di tornare presto libero La bancarotta prevede soltanto un anno di detenzione preventiva MILANO — Sarà probabilmente martedì l'in terrò ga torio di Francesco Pazienza: il primo, si prevede, di una lunga serie. I giudici istruttori Pizzi e Brichetti, che conducono l'inchiesta sul crack del Banco Ambrosiano, si recheranno a Torino (un trasferimento del detenuto sembra escluso per ragioni di sicurezza) per cominciare a sentire Pazienza. Con loro dovrebbe essere il sostituto procuratore Dell'Osso che segue, oltre all'inchiesta sul crack, le altre diramazioni del caso Calvi-Ambrosiano: la vicenda Rizzoli, l'attentato a Rosone, la fuga e poi la morte di Roberto Calvi. Tutte cose su cui Pazienza potrebbe raccontare particolari Interessanti. Ma il punto di partenza del suo colloquio con 1 magistrati sarà la vicenda «Pratoverde», cioè quella «tangente» di circa 600 milioni che si sarebbe intascato sul finanziamento di 7 miliardi che la società di Flavio Carboni ebbe dal Banco Ambrosiano. Un finanziamento che nulla aveva a che fare con 1 normali prestiti bancari: si trattava di una delle tante «elargizioni» che contribuirono ad allargare la voragine dell'istituto di credito fino al 1200 miliardi del crack. Dalle stesse cifre (600 milioni su oltre mille miliardi) si evince, come hanno precisato gli stessi giudici, che 11 ruolo di Pazienza nel crack vero e proprio è abbastanza marginale, mentre è più importante in tutte le altre vicende collegate all'Ambrosiano. E' certo infatti che, nell'ultimo periodo di attività del banchiere, egli divenne una specie di «consulente» per Roberto Calvi. Ma nelle altre inchieste Pazienza non è imputato: e comunque, anche se lo fosse, avrebbe un valore relativo, dal momento che l'estradizione è stata concessa solo per la bancarotta. Potrebbe quindi essere interrogato o come «imputato di reato connesso» o come testimone (in questo caso avrebbe l'obbligo di rispondere). La scelta del suo ruolo verrà fatta proprio a partire dal primo interrogatorio. Pazienza ha sempre detto di voler rispondere alle domande del magistrati. Sembra che proprio alla Mal pensa, quando gli è stato formalmente notificato 11 mandato di cattura, abbia dichiarato: «Finalmente potrò parlare, spiegare, difendermi». Vero o falso? La prima risposta ci sarà a partire da martedì. Intanto, proprio dopo l'in' terrogatorio, si profila un altro problema: quello di un'eventuale scarcerazione per decorrenza dei termini. L'avvocato difensore di Pazienza potrebbe infatti avvalersi di una recente sentenza della Corte di Cassazione secondo la quale anche il periodo di carcerazione trascorso all'estero vale per il computo della custodia cautelare. Per 11 reato di bancarotta è di un anno, aDbondantemente trascorso: Pazienza è stato infatti arrestato nel marzo dell'85 e da allora non ha mai lasciato il carcere di New York, fino a che non ha preso l'aereo con destinazione l'Italia e le «Nuove» di Torino. Analoga richiesta di scarcerazione venne presentata anche per Sindona, ma fu respinta perché in carcere c'era stato per una specifica condanna in Usa. Un ragionamento simile non si può fare per Pazienza che negli Stati Uniti non aveva alcuna pendenza penale. E' vero che in Italia ha diversi altri mandati di cattura che allungherebbero di molto il perìodo di custodia cautelare: ma questi, al momento, non valgono. I magistrati di Roma e Bologna, anche solo per Interrogarlo In mancanza del suo consenso, dovrebbero chiedere l'estensione dell'estradizione. Pratica che, finora, non è stata minimamente avviata. Il rischio di un'eventuale scarcerazione di Pazienza è quindi presente, anche se, un mese fa, la richiesta del suo avvocato di revocare il mandato di cattura, proprio per iictuilenza dei termini, era stata respinta. E che la sua scarcerazione possa essere un «rischio» lo dimostrano, al di là delle dichiarazioni di •disponibilità» i due anni di latitanza in giro per il mondo, interrotti solo dall'inaspettato (per lui) arresto a New York. Susanna Marzolla

Persone citate: Brichetti, Dell'osso, Flavio Carboni, Francesco Pazienza, Pizzi, Roberto Calvi, Rosone, Sindona