«L'obiettivo era la Lauro»

ce L'obiettivo era la Lauro » Al processo di Genova depone il «pentito», duramente contestato dai compagni ce L'obiettivo era la Lauro » Al Assadì: «Gli ordini di Abbas erano di scendere nel porto di Ashdod per un'azione e poi sequestrare la nave e uccidere gli ostaggi» - Fu il capo del commando a modificare il piano - «Baciai la signora Klinghoffer» DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — La collera dei palestinesi esplode improvvisa quando il presidente dell'assise. Lino Monteverde, dichiara conclusa l'udienza. Grida Magled Al Molqi, Indicato come -capo, del gruppo che dirottò l'.Achllle Lauro» e assassino di un crocierista. E rivolto verso Ahmar Marouf Al Assadi. che chiamano «il pentito» e che. da un'ora e mezzo, depone. Un po' in italiano e molto in arabo Al Molqi dice: -Carli fa parlare sempre Assadi e mai noi. Loro sono amici, lui fa i segni per suggerire le risposte e Assadi chiede sempre che cosa deve dire». S'incrociano slogan, minacce e insulti. Poi puntando l'indice sul compagno di un tempo prosegue: -Questo è un uomo falso, e falso è il dottor Carli. Questo è un inganno americano-siriano. Abul Abbas è onesto, è innocente da tutte queste accuse. Viva la rivoluzione palestinese, viva il popolo palestinese-. Poi fa una dichiarazione che pare delirante: -Quello che è stato ucciso era un mercenario che avete ammansato voi-. Urla Abdelatif Ibrahim Fataier, detto «Rambo». e urla Moliamoci Issa Abbas, forse parente di Abul Abbas: • Questa è una congiura americana, noi non siamo mercenari-. 11 pubblico ministero tace, ha lo sguardo duro, la corte si ritira, rapida. Dice il dottor Carli: -Sono anni che viviamo fra le minacce, non è certo per una di piii che smetteremo di fare il nostro dovere. Certo, se non si fosse voluta inserire l'accusa di banda armata, questo processo sarebbe già stato celebrato per direttissima e sarebbe finito da tempo-. Alle 10,35 Al Assadi era stato chiamato a deporre e, In italiano, aveva annunciato: Confermo le dichiarazioni, si signori, tutto, tutto-. Ma era rimasto sul pretorio un attimo soltanto perché l'avevano rimandato In gabbia. Si dovevano ascoltare alcuni testimoni fra i quali Pasquale Langella. il marittimo ferito a una gamba da un colpo di mitra e che arriva appoggiandosi alle stampelle. Testimonianze poco significative. Langella dirà che un suo compagno a bordo aveva avuto dei sospetti. Peccato che se ne parli cosi in ritardo. Mancavano due minuti a mezzogiorno quando «il pentito» ha ripreso a raccontare la sua verità. «Sono stufo di tutti questi insulti-, protesta in italiano perché è dall'inizio del processo che gli altri imputati gli sibilano consigli e minacce. ■Il pentito» non ha cambiato idea, non ha ritrattato come hanno fatto gli altri, pentiti dopo essersi pentiti, si sospetta dopo aver incontrato nel carcere di Torino un altro palestinese che conta: Omar Sadat Salem Abdel Fatah. arrestato a Castelnuovo Garda per possesso di armi ed esplosivi. Sembra che fosse venuto in Italia per liberare proprio quelli del «gruppo Lauro». Al Assadi non si sottrae alle domande, ed è molto polemico sulla posizione del Fronte di liberazione della Palestina. -Abui Abbas organizzò l'operazione. Lui è il capo del Ftp, ma io appartengo ad Arafat, fra loro c'è una differenza come dal cielo alla terra-. Aggiunge: -Arafat non poteva opporsi al gruppo di Abbas perché voleva controllarlo. Sì, è vero: ci sono stati scontri fra gli uomini di Abbas e quelli di Arafat-. Lui, arafattiano convinto, si era messo con Abbas -perché prima della faccenda della nave era diverso, non ero. così-. Parla, poi, della lettera con gli ordini. Abbas avvertiva di averla consegnata a Ziad El Omar perché, spiegava, non poteva raggiungerli. Poi c'erano le istruzioni: sbarco nel porto israeliano di Ashdod. -In due dovevano scendere a terra, uccidere il maggior numero possibile di israeliani, distruggere le strutture; altri due dovevano rimanere sulla nave per tenere gli ostaggi e cosi garantire il rientro. Poi dovevamo ripartire, riunire tutti i passeggeri in una grossa camera, andare verso la Siria, chiedere lo scambio fra americani, inglesi e israeliani contro Shamir Kontari e cinquanta compagni. Se non accettavano dovevamo uccidere un passeggero ogni cinque minuti finché non avessero ceduto, far saltare la nave-. Che cosa li convinse a dirottare la «Lauro» non appare chiaro neppure al termine di questa deposizione. Forse pensarono di essere scoperti. Il capo, Al Molqui. si disse sicuro che «qualcuno» li aveva scoperti, però rifiutò di fornire qualsiasi chiarimento e respinse i dubbi degli altri: • Dobbiamo muoverci-. L'omicidio di Leon Klinghoffer non era stato programmato. Al Assadi, fa capire, si sarebbe dissociato dagli altri quando seppe che avevano ammazzato il crocierista paralitico: -Avevamo deciso di non uccidere nessuno, e poi il sangue, e quella era una persona handicappata. Molqi l'ha fatto sema dire niente a nessuno-. A Marilyn Klinghoffer, che chiedeva del marito, non seppe che cosa rispondere, l'abbracciò e la baciò sulla fronte. Rivolto agli altri dice: • Voi non sapete niente di me, nemmeno il mio nome. Io sono solo, non ho più nessuno-. Dalle gabbie lo rimbeccano: «iVon è vero, ha la famiglia in Siria-. Per lui lunedi c'è un seguito. Secondo il piano deciso per la difesa aveva negato tutto anche Abdelatif Ibrahim Fataier. Media statura, capelli corvini, carnagione olivastra, parlava soltanto l'arabo, con inflessioni particolari dei palestinesi. S'era imbarcato col passaporto di Stale Wan, norvegese. Nessuno se n'era acrcrto ai controlli, ma una ragazza gli aveva chiesto se parlasse inglese. E lui aveva risposto: -Norge only sorry-. Più accomodante, più possibilista nelle risposte, in posizione certamente meno pesante, 11 quinto imputato, Said Mowffaq Gandura, che sembra far parte, come «esterno» dei servizi di sicurezza palestinesi. Dice: -Da diciassette anni faccio questo lavoro, solo a Roma mi hanno scoperto-. Poi aggiunge, enigmatico: -Chiedete ad Angioni di me-. E prosegue: • Quando mi hanno preso ero in viaggio da limisi per una missione umanitaria a Beirut.. Vincenzo Tessandori pslcGcceEr«mlMssscdmtdsiiAcs Genova. Nella gabbia degli imputati Abdelatif Ibrahim Fatai or urla contro il p.m. Carli al termine dell'udienza (Telefoto Ansa)