Voglia di Casa Bianca per gli italo-americani

Voglia di Casa Bianca per gli italo-americani L'ultimo traguardo dopo la Corte Suprema Voglia di Casa Bianca per gli italo-americani Molte speranze sul governatore di New York Mario Cuomo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Con Antonin Scalia, 50 anni, fervente cattolico, 9 figli, è entrato per la prima volta alla Corte Suprema un Italo-americano. E' crollato cosi il penultimo bastione che si opponeva alla scalata politica della nostra etnia: l'ultimo è la presidenza degli Stati Uniti. Frank Stella, 11 miliardario californiano grande elettore di Reagan, e presidente della National Italian American Foundation, ha riassunto cosi la reazione della comunità italiana alla nomina di Scalla: •Come sarebbe bello — ha detto — se nel '92, cinquecentesimo anniversario della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, ci fosse un italo-americano alla Casa Bianca'. Il riferimento è a Mario Cuomo, il governatore dello stato di New York. Il problema di un italoamericano alla Corte Suprema è aperto dall'80, l'anno in cui Geraldine Ferraro si presentò candidato alla vicepresidenza per il partito democratico. Fred Eckert, il deputato repubblicano di New York, la cui madre è italiana, scrisse a Reagan: •Ho fatto una ricerca sulla Corte Suprema... no trovato un Cardozo, ma si trattava di un giudice ebreo... è tempo che la Corte si apra agli italo-americani'. Frank Stella, che è in predicato per la carica di ambasciatore Usa in Vaticano, si è rifatto a questi precedenti per elogiare «il tatto e la sensibilità del Presidente'. Il senatore Alphonse D'Amato, pure repubblicano di New York, ha parlato di • un giorno storico'. •Senza dubbio — ha osservato D'amato — Reagan ha tenuto conto che la Corte era matura per la nomina di un italo-americano, come tenne conto che lo era per una donna nell'81, quando nominò giudice della Corte Suprema Sandra O' Connor». A differenza degli ambienti governativi, dove i ministri italo-americani nel dopoguerra sono stati solo quattro (e nessuno è giunto alla segreteria di Stato), da qualche decennio la magistratura accoglie un gran numero di nostri connazionali. Il più celebre è stato John Sirica, 11 giudice del Watergate, che riaffermò il principio della separazione dei poteri, provocando la caduta del presidente Nixon. Abbiamo occupato i piani bassi della politica e della giustizia — ha concluso D'Amato — adesso stiamo arrivando a quelli alti». A Washington si dice che Antonin Scalia, uno dei più noti giuristi americani, avesse un forte concorrente nella nomina alla Corte Suprema, 11 giudice Brock, l'uomo che nel Watergate, come avvocato dello Stato, licenziò il procuratore speciale Cox, perchè metteva in perìcolo la posizione di Nixon. Reagan avrebbe scelto Scalia non per esorcizzare i fantasmi dello scandalo, ma per riparare a un grave torto appena fatto agli italo-americani dalla commissione preposta alle celebrazioni del Centenario della Statua della Libertà il 4 luglio prossimo. Tra le maggiori comunità, la nostra infatti è l'unica non premiata per il contributo dato allo sviluppo degli Stati Uniti. Il mese scorso questa esclusione scatenò un'ondata di proteste verso la Casa Bianca. Dei titoli di Scalia nessu¬ no comunque dubita. I giornali lo definiscono già «la mente piii brillante' della Corte. Il giurista è conservatore, ma estremamente preparato, e non privo di spirito. Ha fama di essere ostile alla stampa. Nel suol articoli sulle riviste di giurìsprudenza ha,spesso fatto cenno alla sua etnia, ironiz- zando sulla discriminazione compiuta ai danni degli italo americani, ad esempio per il mito della mafia. Figlio di un siciliano, immigrato bambino in America, e di una figlia di siciliani nata nel New Jersey, a Trenton, tra New York e Filadelfia, Scalia ha frequentato la celebre Georgetown University di Washington, prima di specializzarsi alla ancora più celebre Università di Harvard presso Boston. La carriera di Scalia è impeccabile. Direttore della Laio Review nella stessa Harvard, ha insegnato legge alla Università di Chicago, a quella di Stanford in California, a Georgetown e in Virginia. Dal 74 al '77 è stato uno dei sottosegretari alla Giustizia. Nell'82, Antonin Scalia venne nominato giudice della Corte d'appello di Washington da Reagan, Il gradino immediatamente Inferiore alla Corte Suprema. Scalia vive a Maclean, in Virginia, alla periferia della capitale con la moglie Maureen Mccarthy, e i più giovani dei loro figli. Era una delle personalità più in vista della comunità italo-americana prima ancora della nomina. -Da oggi — ci ha detto Frank Stella — è il nostro simbolo, è la conferma della nostra ascesa, la prova che qualsiasi porta ormai ci è aperta'.