Dc e psi quasi agli insulti di Luca Giurato

De e psi quasi agli insulti In Sicilia domani si vota: sempre più tesi i rapporti tra i due partiti De e psi quasi agli insulti De Mita: «Le parole date valgono meno di quelle dei mercanti da fiera» - «Atteggiamenti mafiosi», replica il psi ROMA — Per De Mita, la parola di Craxi sull'alternanza a Palazzo Chigi -sembra valere meno di quelle tra i mercanti di una fiera, irrilevar.ii in mancama di patti notarili». Il leader de aggiunge: l'Italia ha già pagato duramente il mito dell'efficienza durante il ventennio. Formica, capo dei deputati socialisti, tra una dotta citazione di Sciascia e un'altra dello scrittore americano Runyon, afferma che De Mita si sta comportando da mafioso. Quest'aspro scambio di accuse tra de e psi ha dominato le ultime ore della campagna elettorale in Sicilia. Dalla mezzanotte di ieri, i comizi sono chiusi. Domani, quattro milioni di siciliani vanno alle urne sapendo che il loro voto non sarà decisivo solo per la Regione. Lo sarà quasi certamente per Palazzo Chigi, per il «sl> o per il «no» ad una crisi in piena estate se non addirittura per la sorte della legislatura. Su quest'ultimo tema, proprio il leader più cauto e prudente, Forlani, ha detto ieri le cose più dure ed esplicite della campagna elettorale: Caro Craxi, è inutile far minacce, la de non ha paura di niente. (A pagina 2 il servizio di Luca Giurato).

Persone citate: Craxi, De Mita, Forlani, Formica, Runyon, Sciascia

Luoghi citati: Italia, Roma, Sicilia