Perù, uccisi 400 detenuti Craxi non andrà a Lima

Perù, Craxi i 400 detenuti andrà a Lima La repressione della rivolta si trasforma in massacro Perù, Craxi i 400 detenuti andrà a Lima Sentiero Luminoso ha cercato dì bloccare il trasferimento dei suoi uomini in un'altra prigione - II presidente del Consiglio italiano doveva partecipare alla riunione dell'Internazionale socialista LIMA — I detenuti in rivolta hanno usato perfino rudimentali cerbottane per resistere alle truppe d'assalto che cercavano di snidarli nell'isola-penitenziario di Fronton, trasformata in un munito fortilizio. Ma i marines peruviani, dopo ore di battaglia senza quartiere, hanno avuto la meglio. Il bilancio è un massacro: almeno quattrocento morti, oltre la metà, dei detenuti nelle tre prigioni di Fronton, Lurigancho e in quella femminile di Santa Barbara. Una cifra filtrata tra le reticenze ufficiali che per molte ore si sono limitate a ammettere -una grande quantità di morti». Ma funzionari del governo hanno riconosciuto che a Fronton i 300 detenuti -sono quasi tutti morti». Il comando delle forze armate parla di 157 vittime, tra cui due ufficiali della Marina. La ricostruzione del bagno di sangue è ancora frammentaria: l'unica cosa certa.è il ruolo svolto dai detenuti appartenenti a Sendero Luminoso, il movimento maoista che da anni è impegnato in una feroce guerriglia contro i governi peruviani. Le tre prigioni erano da tempo controllate dal movimento guer¬ rigliero che aveva imposto con la violenza tra i reclusi la sua -legge», tanto che definiva le tre carceri -il primo territorio libero del Perù». Per questo il governo aveva deciso di trasferire i guerriglieri detenuti nel nuovo supercarcere di Canto Grande. Non appena la notizia si è diffusa, è scattata la rivolta secondo un piano accuratamente predisposto: nell'isola di Fronton, di fronte al porto di Callao, a Lurigancho, a Santa Barbara, i detenuti hanno aggredito le guardie, si sono impadroniti delle loro armi, hanno preso nove ostaggi. Nascosti nelle celle c'erano esplosivi e fucili mitragliatori. «Soltanto morti usciremo da qui» hanno gridato agli agenti che chiedevano loro di arrendersi. Il governo, impegnato contro i guerriglieri in una lotta senza fine^ preoccupato per 1 riflessi sulla riunione dell'Internazionale socialista che doveva iniziare ieri con la partecipazione di leader di tutto il mondo, non ha avuto esitazioni: l'esercito ha ricevuto carta bianca. Sono entrate in azione le forze speciali, da anni al centro di dure polemiche per i metodi usati nella lotta antiterrori¬ smo. Per piegare là resistenza dei guerriglieri ha dovuto intervenire anche una fregata che ha bombardato l'isola di Fronton. Un capitano che ha partecipato all'assalto al carcere di Lurigancho ha raccontato che, quando i soldati hanno fatto irruzione nel penitenziario, erano decisi a uccidere tutti. Mentre le carceri erano in rivolta Sendero Luminoso ha organizzato una serie di attentati: il bilancio è di 24 morti, due agenti e 22 guerriglieri. Una donna è morta per l'esplosione di un mortaio che stava puntando da un edificio vicino contro l'albergo dove si svolgono le riunioni dell'Internazionale socialista. Pochi minuti prima dello scoppio era entrato il presidente Garda. Lima e in stato d'assedio. La città è pattugliata da centinaia di agenti, molte strade sono chiuse. Intanto hanno cominciato ad arrivare le rinunce da parte di leader stranieri che dovevano partecipare al congresso dell'Internazionale socialista. Il primo è stato lo svedese Carlsson che ha giustificato la sua rinuncia con motivi di sicurezza. Poi è stato imitato dal primo ministro norvegese.

Persone citate: Carlsson, Craxi

Luoghi citati: Lima, Perù