Mansell e Rosberg, attacco al mondiale di Cristiano Chiavegato
Mansell e Rosberg, attacco al mondiale Mansell e Rosberg, attacco al mondiale DAL NOSTRO INVIATO DETROIT — Sarà un'autentica ribellione. La corsa di domenica, settima prova del campionato mondiale di Formula 1, si presta infatti, per le sue caratteristiche, allo specialissimo tentativo di due piloti di -spodestare, i propri capitani. Nigel Mansell . e Keke Rosberg faranno la guerra ai compagni di squadra Nelson Piquet e Alain Prost, con la speranza di lanciarsi definitivamente nella lotta per il titolo mondiale. Un tortuoso circuito cittadino (con tombini affioranti L'inglese vuole spodestare Piquet, il finlandese cerca una rivincita su Prost - In ombra il team Ferrari, Johansson è il più ottimista - Oggi prima giornata di prove dall'asfalto, salti, rotaie, frenate da brivido) si presta meglio di ogni altro alle caratteristiche di guida, funamboliche ed aggressive allo stesso tempo, dell'inglese e del finlandese. ■Arrivati a questo punto della stagione — dice appunto Mansell — si debbono risolvere i giochi di squadra. Ragion per cui sarà importantissimo, non solo ai fini della classifica generale, ottenere un buon risultato». Anche se non è una vera e propria dichiarazione di guerra, la frase dell'inglese sottintende i motivi della corsa. Battere ancora una volta Piquet significherà per il lanciatissimo Mansell avere una consacrazione definitila nel ruolo di leader della Williams. C'è chi dice che il vincitore di Spa e Montreal, nella sua qualità di pilota britannico, pur utilizzando una sola vettura (contro le due del brasiliano), abbia già a disposizione il materiale migliore. Senza dimentacare che la stessa Williams su questo tracciato lo scorso anno colse il successo con Rosberg. La situazione è allo stesso tempo analoga e diversa alla McLaren. Prost gode dei maggiori appoggi e della fiducia del team, mentre Rosberg ha unipo' deluso sinora le aspettative. Il Gran Premio di Detroit arriva quindi come una occasione ghiotta per Keke, il quale si esalta nelle piste cittadine, vedi Dallas, Montecarlo, Adelaide e la stessa Detroit, nelle quali ha ottenuto quattro delle sue cinque affermazioni. •Prost è un vero campione — ammette Rosberg — e conosce meglio di me tutti-* segreti della vettura; Non per questo mi considero battuto in partenza, visto che la determinazione ed un certo tipo di guida non mi mancano». Piquet e Prost, più il primo che non il secondo, sono invece poco portati per questo genere di corse, anche se il francese si è già imposto per tre volte nel G.P. di Monaco. Ecco dunque il leit-motiv della gara, nel quale si inserisce nuovamente di prepotenza Ayrton Senna. Il giovane brasiliano lo scorso anno ottenne la pole position, che rimane sempre alla sua portata, e mancò il successo per un er¬ rore che lo fece finire fuori. Un anno in più di esperienza, la naturale maturazione, fanno di Senna uno dei grandi favoriti. E non dimentichiamo che il pilota della Lotus dispone di una vettura adatta al circuito, questa volta senza problemi di consumi. Da prendere in considerazione, almeno per buoni piazzamenti, le Benetton e le Llgier. I due team in teoria dovrebbero avere il vantaggio di non doversi fermare a cambiare le gomme. Per quanto riguarda la Ferrari, logica vuole che sia esclusa dalla zona-vertice. Le vetture di Maranello (che nel 1985 ottennero il secondo posto con Johansson ed il terzo con Alboreto ma nettamente staccate dalla Williams di Rosberg) hanno dimostrato quest'anno di non gradire i circuiti tenti. Con questo genere di Curve ad angolo — spiega litaliano — le nostre possibilità sono ridotte al lumicino. Si può sperare, ammesso che troviamo l'affidabilità, in una corsa ad eliminazione, ma ri' tengo che non siamo in grado di puntare ad altro che ad un discreto piazzamento. A pochi giorni dalla gara di Mon treal non è stato possibile effettuare cambiamenti sulle macchine ragion per cui non sono ottimista». Stefan Johansson è invece un poco più positivo nei pronostici: -Ogni Gran Premio fa storia a sé. Non disponiamo di una vettura molto competitiva. Tuttavia, se riu scisslmo a. completare una buona messa a punto, ritengo che si potrebbe arrivare anche sul podio. Slncra ci andato tutto male, mi auguro di chiudere questo periodo nero, culminato con l'incidente del Canada, che mi ha privato di un possibile sesto posto, onestamente senza colpe da parte mia». Cristiano Chiavegato I due piloti sperano a Detroit di diventare i numeri 1 della Williams e della McLaren
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