«Amo Torino e il suo fiume»

«Amo Torino e il suo fiume» «Amo Torino e il suo fiume» Lo stilista Gianni Versace, stasera, a Stupinigi Stasera, alle 21, nella Palazzina di Caccia di Stupinigi si terrà la tradizionale serata di gala per la raccolta di fondi a favore della ricerca sul cancro. In apertura un concerto di musiche viennesi, poi lo spettacolo-sfilata di moda dello stilista Gianni Versace. Versace a Torino, qualcosa di inedito: perché? -Perché me l'ha chiesto una cara amica come Allegra Agnelli; perché amo sostenere le attività rivolte al bene di tutti. Perché mi piace sfilare dove non mi è ancora accaduto di poterlo fare. E poi amo Torino, che conosco benissimo — dice Versace — ma non abbastanza se ancora non riesco a conquistarla. Una città e il suo fiume, i suoi palazzi, il Museo egizio. Ho imparato, con gli amici, ad amare le colline, i parchi intorno a Torino: ma la donna torinese mi è ancora poco amica, io faccio una moda rilassata, aperta e qui vige il riserbo, la discrezione, forse la timidezza». Arriva Versace con i capi della collezione AutunnoInverno 86-87 e intanto spezza una lancia per l'eleganza della signora di Torino: dodici modelli da gran sera, tailleur severi, ma i top in maglia di metallo, fatti apposta per la sfilata, che vuole rispettare la grazia dei luoghi — la dimora di caccia, questa nostra piccola Versailles, è in realtà oggi un museo — e operare un simbolico passaggio dall'interno della Palazzina di Stupinigi al giardino, dalla realtà della moda alle donne di una città, aderente al proprio stile. •Mi lascia perplesso — continua Versace — 12 fatto di essere amato a Londra e a Parigi, di saper incontrare il gusto di donne molto diverse fra loro, per Vi i ,',V ii- ■ ,t- tr adizione e anche per struttura fisica, da New York a Tokyo: e invece di non poter contare sul desiderio delle donne eleganti d'una città per tanti aspetti all'avanguardia. Questa sfilata a Stupinigi è un'occasione per farmi conoscere meglio». Una sfida in novanta modelli? -Direi piuttosto un omaggio. Ornella Vanoni mi ha inviato dagli Stati Uniti la sigla d'apertura della sfilata. Doveva essere qui stasera e può anche darsi che ce la faccia ad arrivare. Comunque la sua voce, un lungo gorgheggio, risuonerà dalla Palazzina al parco. Un inizio giusto. In rispetto alla fragile bellezza del luogo, ho voluto infatti per la sfilata musiche dolci e sottili, è stato per me un lavoro molto interessante...». Gianni Versace, stilista con molte aperture culturali, un grande amore per il teatro, un'attività ormai consolidata di costumista. 'Sto lavorando ai costumi ài chiusura del grande spettacolo opera-moda, per la regia di Pier Luigi Pizzi, il 4 settembre prossimo a Verona: "Questa è l'Arena", qui è nata Maria Callas. Altri costumi per il balletto di Béjart "André Malraux" che andrà in scena a Parigi. Difficile disegnare costumi di una vicenda tutta contemporanea? Forse. Ma mi piace talmente. E' moda e movimento, creare costumi per il balletto è pensare modelli che mutino a seconda del gesto, del corpo in azione e insieme avvicinarsi a mondi diversi, fare esperienze. Avevo letto poco di Malraux, ora lo conosco un po' meglio. La stessa cosa per Torino: dopo Stupinigi ne saprò certo di più.. Lucia Sollazzo