Rischiano di sparire 5-6 club di serie A

Rischiano di sparire S'è club di serie A Appello al Coni e al Governo della Lega calcio Rischiano di sparire S'è club di serie A MILANO — 'Noi abbiamo finito la benzina, adesso devono pensarci il dottor Carraro e la Federazione. I campionati di calcio non si fermeranno, però diverse società rischiano di non potersi iscrivere ai tornei: al di là di quanto è successo in Messico, siamo terribilmente preoccupati per il difficile momento che attraversa la nostra organizzazione'. Cosi si è espresso Antonio Matarrese, presidente della Lega calcio. Il mercato è fermo, praticamente mercoledì prossimo giungerà alla conclusione con scarse novità; molte società sono stracariche di debiti e per alcune c'è il rischio della cancellazione. Il pericolo incombè su 5-6 club di serie A, uno anche importante e su una decina di B. La Lega ha imposto alla lettera le disposizioni 'della Legge 91 ed ora parecchi presidenti, e di riflesso molti club, ne pagheranno le conseguenze. E' stata una assemblea molto vivace nel corso della quale alcuni esponenti dei club, in particolare Mazza dell'Udinese e Spinelli del Genoa, volevano proclamare un'agitazione immediata di fronte ai silenzi del Governo e alle limitazioni imposte dalla Federcalcio su disposizione del Coni. •Siamo partiti con diversi anni di ritardo — ha detto Matarrese — to legge andava applicata subito nell'81 ed allora oggi si potrebbe lavorare con maggiore serenità: rendendola esecutiva nell'arco di un anno rischiamo il caos-. Di fronte a questa situazione, gli altri argomenti all'ordine del giorno sono stati disattesi: del terzo straniero non si è neppure parlato, prima occorre attendere il Consiglio federale del 12 luglio nel quale si varerà la riapertura delle frontiere per la stagione 1987-88. Nel prossimo torneo si giocherà con i soliti elementi, due per squadra. •Ho fatto una relizione sulla situazione del calcio e della Lega — ha esordito Matarrese — e sono terribilmente preoccupato per il momento difficile che attraversa il nostro sport. Le norme drastiche imposte dapprima dal Coni e poi dalla Federazione stanno mettendo in difficoltà tutto il settore. Noi vogliamo rispettare queste disposizioni, ma la stessa assemblea mi ha invitato a ricordare che esistono doveri ma anche diritti. Si teme che questa situazione possa diventare un espediente per bloccare il piano di risanamento da noi proposto al Governo attraverso il Coni. Noi vogliamo uscire dal tunnel: nonostante la gravità del momento chiediamo una pronta ed esauriente risposta dal presidente del Coni. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità'. Matarrese ha detto che la presidenza di Lega è 'mobilitata in permanenza' appunto per prendere eventualmente provvedimenti, anche drastici. 'Aspettiamo che la Federazione ci illustri i motivi dei fatti messicani: alcuni presidenti hanno affermato in assemblea che la Federcalcio doveva preoccuparsi prima di questa spedizione e non dopo, quando l'immagine del nostro calcio è stata deteriorata. Il ministro Visentini dice che dobbiamo dimostrare di essere bravi, ma questi esami non si addicono alla nostra organizzazione; non è una sfida ma una necessità. Sapevamo che applicando alla lettera certe norme si rischiava la stasi: da una parte sono contento perché indurrà i presidenti a riflettere, ma da un'altra visuale temo una grossa crisi. Nel momento in cui non creeremo spettacolo e ci saranno meno spettatori sugli spalti, il Governo dovrà rendersi conto che mortificando questa organizzazione il calcio rischia il suicidio. Cosa succederà il giorno in cui negheremo ad alcune società l'iscrizione ai campionati di A e B? Noi dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro, ognuno, ripeto, deve assumersi le proprie responsabilità». Giorgio Gandolf i

Persone citate: Antonio Matarrese, Carraro, Giorgio Gandolf, Matarrese, Mazza, Visentini

Luoghi citati: Messico, Milano