E' ferito, spara uccide il bandito di Angelo Conti

E' ferito, spara/ uccide il bandito Un rappresentante di preziosi friulano respinge l'assalto di due rapinatori E' ferito, spara/ uccide il bandito Via Nizza 364, ore 16,45. Tre uomini stanno lottando al centro della carreggiata: un rappresentante di preziosi con una valigetta marrone 1 mano, due rapinatori con le pistole in pugno. A un tratto tre detonazioni, il rappresentante cade. I malviventi si impadroniscono della valigia (con gioielli per 120 milioni) e stanno per raggiungere la Uno amaranto che li aspetta. Ma l'uomo ferito, rapido, estrae a sua volta un revolver: altri cinque colpi scuotono la strada. Un malvivente cade a terra fulminato mentre il suo complice barcolla e perde la pistola, intorno 11 traffico è impazzito, la gente fugge, una donna sviene. I due uomini feriti si guardano negli occhi: fra di loro c'è un revolver, ancora carico di morte. E' una lenta corsa a chi lo raggiunge prima: la spunta 11 rappresentante che con la scarpa lo scaraventa lontano. Il rapinatore capisce che per il compagno è finita, fugge: a fatica raggiunge l'auto, dove l'attende un complice. Sul selciato restano Rudy Camavitto, 52 anni, laureato in legge, ma da molti anni rappresentante di gioielli per conto di alcuni artigiani vicentini, domiciliato a Udine, via Porta Nuova 19. Perde molto sangue dal polpaccio sinistro, ma riesce a descrive Ore 16,45 in vìa Nizza - L'uomo, che esce con il campionario dei gioielli, affrontato dai malviventi, pistole in pugno - Tre detonazioni, gli strappano la valigetta - Lui cade, colpito a una gamba, ma estrae a sua volta il revolver e fa fuoco, uccidendo uno degli aggressori - L'altro, raggiunto da un proiettile, fugge - Un'auto incendiata in corso Dante per «distrarre» polizia e carabinieri I soccorsi a Rodolfo Camavittore, a chi lo soccorre, la vetture dei rapinatori. Più in là c'è invece un corpo senza vita: è quello di Giuseppa Cotroneo, 31 anni, via Tommaso Luin 30, rappresentante anche lui, secondo la carta d'identità, ma ladro, rapinatore e truffatore secondo gli investigatori. L'unico prolettile che l'ha raggiunto ha trapassato la laringe, uscendo sotto l'orecchio destro. E' vestito in modo elegante: giacca bianca o, ferito ad un polpaccio. Giuseppe è è , n , , a a n a a quadretti, pantaloni e scarpe blu, al polso un Baume & Mercier d'oro, valore cinque milioni. In pugno stringe ancora la valigetta con i gioielli. Sul volto una calzamaglia gli nasconde parzialmente gli occhi verdi, spalancati. In terra restano tre 8mith & Wesson, 38 special: una contiene solo cinque bossoli vuoti (quella del rappresentante), un'altra ha ancora due prolettili (l'arma del morto), la terza è completamente Còtroneo stringe ancora la valigcarica (quella del complice, •calciata» lontano). Polizia e carabinieri arrivano nel giro di cinque minuti. Erano stati «depistati» da un'esplosione avvenuta poco prima in corso Dante angolo via Nizza: una piccola dose di esplosivo collegata ad un timer aveva distrutto il sedile di una Uno rubata. Una seconda carica, scoperta dall'artificiere della polizia, è stata invece disinnescata. E' possibile che gli autori di etta con gioielli per 120 milioni questi innocui ma spettacolari «fuochi d'artificio» siano stati complici del rapinatori: l'espediente è infatti servito per allontanare dal Lingotto alcune volanti di zona. Intanto scattano le prime indagini: sul posto il maggiore Mellano delle Volanti, i capitani Tecame e Frasca del Nucleo operativo, il maggiore Laghezza della compagnia Mirafiori. Il primo ad essere sentito è l'orefice Ermes Negri: mCamavitto era appena uscito dal mio negozio. Ci veniva a scadenze fisse: è uno dei miei fornitori. Quando ho sentito i colpi ho subito capito che avevano preso di mira lui.. L'accaduto sembra aver avuto pochi testimoni, più preciso è proprio il racconto del ferito, ancora sdraiato su uno del lettini del pronto soccorso del Cto. Il cronista gli porta la notizia della morte del rapinatore: «Aft spiace di averlo ucciso, anche se un attimo prima mi aveva sparato. Mi sono saltati addosso mentre ero a dieci metri dalla macchina. Non avrei mai mollato la valigetta, se non sparavano. Sono sicuro di aver colpito anche il complice, poi quando ha perso l'arma ho capito che, se non l'avessi raggiunta prima io, mi avrebbe ucciso. Sono stati due secondi terribili'. Oli investigatori intanto interrogano amici e conoscenti dell'ucciso che aveva tre fratelli, pregiudicati per reati contro il patrimonio e per droga. Negli ospedali si cerca il complice ferito, forse colpito a una spalla. Nella notte, in via Virigllo a Barriera di Milano, una volante ritrova la Uno dei banditi: ha il lunotto posteriore in frantumi ed il sedile accanto al guidatore reclinato. C'è sangue dappertutto. Angelo Conti

Persone citate: Baume, Cotroneo, Ermes Negri, Frasca, Laghezza, Mellano, Mercier, Rodolfo Camavittore, Rudy Camavitto

Luoghi citati: Milano, Nizza, Udine