Una notte di follia: 75 feriti di Luciano Curino

Una notte di follia: 75 feriti Una notte di follia: 75 feriti C'è stato anche un morto per una rissa tra automobilisti -1 giornali scrivono di circa 2 mila fermati per gli eccessi seguiti alla partita vinta dalla nazionale DAL NOSTRO INVIATO CITTA' DEL MESSICO — .Messico 2 Bulgaria 0. Un morto. 75 feriti, duemila fermati', è il titolo della prima pagina di «El Dia.. Altri giornali danno cifre diverse. Ieri i quotidiani del mattino sono usciti che non era ancora possibile avere un quadro completo di una notte folle continuata fino all'alba, e mancavano notizie dal resto del Paese. Il morto è un automobilista, ucciso non si dice come da un altro automobilista In una rissa. Erano isterici perché da due ore bloccati in un ingorgo, senza la prospettiva di uscirne. I feriti: calpestati dalla folla, in risse di ubriachi, altri caduti dagli alberi dove si erano arrampicati con la bandiera. Oltre ai feriti, 54 persone sono state portate all'infermeria dello stadio, e due trasferite a cardiologia, dopo il gol di Negrete, che un giornale definisce •un poema» e la televisione •il gol del secolo». Per oltraggi, sequestri, assalti alla polizia e risse, 1 duemila •detenidos». C'era un ragionevole timore per questa partita del Messico all'Azteca. Partita che era stata presentata con titoli da brivido: sarà alla morte l'incontro con la Bulgaria! Ora o mai plùl Vincere o morirei Ma altri avevano scritto che 11 delirio per una vittoria messicana poteva essere più pericoloso che l'avversario in campo. «Siamo i figli di Cortes, di Zorro e di Zapata., Cortes 11 conquistatore, Zorro il simbolo della giustizia mascherata, Zapata l'eroe rivoluzionario. •Perderemo molto di fronte all'opinione internazionale se non sapremo gestire una giornata di euforia». Trentamila poliziotti e -granaderos» per gestire questa giornata. Già alle 7 lo stadio Azteca, detto «Colosso di Santa Ursula», vi era una vigilanza rafforzata rispetto alle altre partite. Un fiume di gente: -Oggi vincerà, il Messico e vinceremo tutti». 81 è giocato, riferiscono i giornali, in un clima di «locura», di follia. Poi la follia esce dall'Azteca, dalle migliala di case dove la partita è stata seguita alla televisione. Due, tre ore dallo stadio per arrivare in centro, un fiume di oltre trentamila auto e camionette, e gli ingorghi sono da fine del mondo. Le strade del centro vanno riempiendosi di oltre centomila persone: tifosi e anche quelli che tifosi non sono. La squadra nazionale rappresenta ora il simbolo del Paese, tutti hanno una bandiera tricolore, tutti gridano: «El equipo tricolor tiene mucho corazon». Canti, salti, trombe e clacson, l'interminabile »ra-ra-ra», che forse è l'hurrà degli antenati indigeni. Ragazze con la faccia dipinta in bianco rosso e verde, 1 colori della bandiera. Altre, soltanto in verde, il colore della nazionale. Poliziotti che abbracciano «granaderos», enormi Piqué, la mascotte del Mundial, portati trionfalmente nei cortei. Arrivano notizie che tutto il Messico ribolle. La festa, 11 giubilo di ottanta milioni di messicani: si pensa che non è accaduto niente del genere dal gior¬ no dell'Indipendenza. Città e villaggi dal Tropico fino al confine con gli Stati Uniti sono tutti in strada. A Merida, capitale dello Yucatan, il football è quasi sconosciuto. Merida ha 11 baseball, ma anche qui sono tutti nelle strade a gridare «Afe-xi-co. Me-xi-co!» e tutto quello che può fare rumore viene usato. Nella capitale dopo tre o quattro ore i 114 mila dell'Azteca raggiungono il centro che già scoppia di folla. Al Paseo de la Reforma. Zocalo Alameda e Zona Rosa la circolazione è completamente bloccata. Il centro è tutto un giubilo tricolore. Sul tardi appare qualche bandiera belga. Hanno vinto anche i belgi, con grande sorpresa. Era previsto che i belgi avevano «tonte possibilità di scampare ai sovietici quante ne ha un cane di sopravvivere nel tremendo traffico della strada che da Città del Messico va a Leon». Non è che si possa manifestare dove si vuole. Per disposizione del servizio Protezione e Viabilità si può «manifestare Uberamente» soltanto in certi spazi ben sorvegliati dalle forze dell'ordine. Spazi che si possono definire tifodromi. Erano cinque per le precedenti partite del Messico. Stavolta sono otto. Uno è piazza Garibaldi, ma qui sono seccati quando vedono arrivare la turba del tifosi. In piazza Garibaldi la festa è permanente, ed è quella del mariachis dei balli popolari, del vecchio Messico. Vano li tentativo di respingere l'Intrusione dei fanaticos. Luciano Curino

Persone citate: Cortes, Vano, Zapata, Zona Rosa