Potrebbe esser l'ultima edizione

Potrebbe esser l'ultima edizione Potrebbe esser l'ultima edizione PESARO — Potrebbe essere l'ultima edizione della Mostra di Pesaro, dopo 22 anni. Non per esaurimento di idee e di funzioni (che anzi si sta progettando uno speciale ciclo «Verso il centenario» per celebrare, studiandolo, il cinema al compisecolo). ma per forzata corrosione di fiducia e entusiasmi, soprattutto per ignavia burocratica e mancanza cronica di soldi. La Mostra di Pesaro, come del resto quella di Venezia, si regge sul contributo pubblico. Stato. Regione. Comune, in riconoscimento fin dall'origine del suo rilievo culturale. Ma adesso le tocca pagar per prima la crisi della committenza pubblica. Mentre Venezia si fa forte del ruolo (ma sempre a un passo dall'abisso), mentre molti festival che hanno seguito Pesaro, magari rubandogli parte delle funzioni, campano quasi decorosamente a spese di Comuni e Regioni più sensibili, la Mostra del nuovo cinema è ormai stretta alle corde. Gloriosa, benemerita, un tempo militante: evidentemente poco amata dalla burocrazia. 11 direttore della Mostra. Miccichè, ha pronunciato all'inaugurazione solo una pane dell'amara denuncia che aveva in animo, magari per rispetto degli ignari ospiti sovietici, asiatici e transcaucasici, venuti per una festa del cinema. Solo i georgiani devono aver apprezzato in giusta misura, gli pareva di vedere quel loro film, «Le montagne azzurre», satira di una burocrazia che divora se stessa. Miccichè ha fatto il riepilogo: i contributi dell'anno scorso deliberati solo quest'anno, le quote mai aggiornate, gli albergatori non pagati, gli interessi passivi non rimborsati. E si tratta di un bilancio complessivo di 650 milioni per tre manifestazioni (pochi coi festival che corrono). Così l'animosa troupe della Mostra ha deciso di non chiedere più la nobile elemosina in giro per gli uffici. Ò cambia il sistema o si chiude; o i soldi o la cancellazione, con i rimorsi e le accuse che seguiranno. Quando Lizzani fece una minaccia analoga per Venezia aveva in qualche modo le spalle coperte, Pesaro ha solo da giocare ventidue anni di onesto lavoro, e li sta giocando contro un nemico invisibile. Una roulette russa dove la burocrazia non si spara mai. s. r.

Persone citate: Lizzani, Miccichè

Luoghi citati: Pesaro, Venezia