Chiusa Fisica, bloccata la ricerca

Chiusa Fisica, bloccata la ricerca L'annuncio del Rettore Dianzani; ancora un problema per l'Università Chiusa Fisica, bloccata la ricerca L'edificio era stato già dichiarato inagibile nell'84, la magistratura aveva avviato un'inchiesta che sta per concludersi Per docenti e 800 studenti è la paralisi: un futuro difficile •L'Istituto di fisica è chiuso per motivi di sicurezza*. Questo 11 laconico comunicato affisso ieri mattina alla porta d'ingresso dell'istituto in via Bidone 37. n provvedimento è del rettore prof, Dianzani, ma era nell'aria già da tempo. L'inaglbllità dell'edificio era stata dichiarata nell'84 dai vigili del fuoco che avevano inviato un rapporto alla magistratura. Uno dei tanti: tutte le 28 sedi universitarie torinesi sono ritenute inagibili dalla Commissione prevenzione incendi In linea di principio i responsabili del Rettorato avrebbero dovuto chiudere l'intero ateneo, comprese le 86 cllniche con oltre 25 posti letto. Questo avrebbe significato la non apertura dell'anno accademico '85-86, evento scongiurato dal buon senso e, soprattutto, dal piano di interventi (spesa di decine di miliardi) predisposto dalle autorità accademiche. Per quanto riguarda l'Istituto di fisica, l'inchiesta del pretore Cervettl sta arrivando in porto e nel prossimi giorni il rettore Dianzani sarà chiamato dallo stesso giudice per l'interrogatorio. La decisione di bloccare l'accesso all'edificio è in relazione all'inchiesta. Il rettore non poteva fare altrimenti. Per i docenti e gli 000 studenti di Fisica, 11 provvedimento comporta la paralisi dell'attività didattica e di ricerca. ■ Una situazione insostenibile* commenta il prof. Tullio Regge. «Afa il peggio deve ancora venire — aggiunge il preside della facoltà, prof. Enzo Borello — Tutti i nostri otto corsi di laurea con 6500 iscritti non hanno aule sufficienti e le poche esistenti sono in edifici dichiarati non agibili. Qualcuno ci deve dire come dobbiamo comportarci e non abbiamo molte scelte: o continuare nell'attuale stato di precarietà con gli [effetti anche penali, conseguenti o chiudere tutto bloccando l'attività didattica in autunr no». * •*•• #• Un'ipotesi, quest'ultima, messa a verbale dallo stesso Borello nella seduta del Senato accademico, dopo le proteste di docenti e studenti. Si lamentano quelli di Fisica, si uniscono quelli di Chimica, di Matematica, di Biologia e di Informatica. Per quest'ultimo corso di laurea, 2600 iscritti, la sede sembrava essere pronta: il complesso Pier della Francesca, in corso Svizzera. L'Università ha acquistato una prima area per ospitare i laboratori e le attrezzature. Stava per acquisirne una seconda, nello stesso edificio, per accogliere anche gli studenti ed evitare che questi facessero i pendolari. Poi, inattesa, la novità: l'acquisto della seconda area è stato bloccato dall'Ut e (Ufficio tecnico erariale). Motivo, costo troppo elevato. _ Un inghippo che minaccia di stravolgere il già complicato piano di spostamenti dei vari corsi di laurea di Scienze predisposto dal Rettorato. S'aggiunga il fatto che non risulta ancora agibile il nuovo Istituto di fisica, in via Giuria 37, con cantiere aperto da oltre dieci anni e un costo di svariati miliardi. Il centro doveva essere finalmente aperto all'inizio dell'anno. Motivo del rinvio, la mancata predisposizione di alcune misure di sicurezza. Conclude il preside Borello: .Stiamo lentamente affogando tra l'indifferenza delle autorità. Stando così le cose, alcuni corsi di laurea dovranno dare forfait nel prossimo anno accademico. Un male necessario che conviene sappiano tutti e subito». Guido J. Paglia

Persone citate: Borello, Dianzani, Enzo Borello, Tullio Regge