L'Eni investirà 4600 miliardi per cercare greggio in Italia

L'Eni investirà 4600 miliardi per cercare greggio in Italia Reviglio punta a ridurre la dipendenza dall'estero L'Eni investirà 4600 miliardi per cercare greggio in Italia ROMA — Petrolio e gas in Sicilia, ma anche nell'Adriatico, nello Jonio e in Valle Padana e In quantitativi non trascurabili: tanto che l'Eni, a differenza di altre Compagnie che cancellano investimenti e chiudono pozzi, ha deciso di continuare a cercare, a perforare e ad estrarre in Italia. Ha annunciato Re viglio, presidente dell'Eni: -Investiremo 4600 miliardi tra il 1086 e il 1988 per sviluppare i giacimenti che gii abbiamo e per trovarne di nuovi». Questo «Progetto risorse naturali» — ha aggiunto Reviglio — «ci permetterà di ridurre la nostra dipendenza energetica dall'estero». A proposito delle riserve di gas, Reviglio ha ricordato che esse ammontano a 225 miliardi di metri cubi, pari a 22 anni di produzione dell'Eni agli attuali ritmi e per il petrolio le nostre riserve sono pan a 59 milioni di tonnellate, ossia 37 anni di produzione. Recentemente. Inoltre, sono stati individuati altri 12 milioni di tonnellate di olio. -Grazie a questo e agli investimenti che abbiamo appena avviato — ha aggiunto 11 presidente dell'Eni — agli inizi degli anni novanta avremo ridotto del 7% la dipendenza energetica dell'Italia. Tra gas e petrolio passeremo da 240.000 a jau.uuu uarili di produzione il giorno». Per capire cosa rappresenta quel 7% di riduzione, basta pensare che è, grosso modo, la metà di quanto oggi importiamo dall'Arabia Saudita o, se si preferisce, l'equivalente di 7 centrali da 1000 megawatt. Si tratta di un grosso sforzo che però, afferma Reviglio, non è ancora sufficiente. Occorre fare dell'altro e cioè produrre più greggio all'estero. Dice an cora Reviglio:«Ci slamo spostati via via verso aree più sicure e da partner siamo diventati operatori in proprio: dal Mare del Nord inglese e norvegese, all'Egitto, dalla Costa d'Avorio alla Cina. Insomma, abbiamo riserve in Italia, ma vogliamo aumentare anche quelle all'estero. Entro gli anni novanta tutto il greggio che vendiamo sul mercato italiano deve essere di proprietà Eni». Revlglio, Inoltre, non esclude l'acquisizione di una Compagnia petrolifera straniera, già proprietaria di giacimenti che I'Agip ha proposto di recente. Si stanno studiando le opportunità che il mercato offre, cercando, naturalmente, la soluzione più vantaggiosa. .Nella decisione, finale — ha concluso Revlglio — avrà molto peso il fatto che la disponibilità di queste riserve sia in Europa», r. s.

Persone citate: Reviglio