La Camera Usa per il blocco degli investimenti privati

La Camera Usa perii biotto degli investimenti privati La Camera Usa perii biotto degli investimenti privati Casa Bianca e Senato contrari - Cortei anti-apartheid a New York e nella capitale: numerosi arresti - La Bank of America sospende i prestiti alle aziende che mantengono legami con Pretoria DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Le dimostrazioni di protesta contro l'apartheid, incominciate sabato a Neiv York con un corteo di 35 mila persone, sono culminate ieri nell'arresto dei massimi esponenti dei diritti civili americani di fronte all'ambasciata sudafricana a Washington. La manifestazione nella capitale è stata pacifica ma risoluta: l'ha accompagnata un discorso del senatore Hart, che si ripresenterà candidato alla presidenza per i democratici nell'88, e che ha chiesto l'abolizione delle forniture e degli aiuti militari Usa al regime di Pretoria e, in caso estremo, la rottura dei rapporti diplomatici. Mosse dalla massiccia protesta popolare, alcune aziende hanno deciso di sospendere la loro attività in Sud Africa, o con ditte a esso collegate: la Bank of America, la più grande banca del Paese, ha annunciato la fine dei prestiti alle aziende Usa che mantengono legami economici con il regime dell'apartheid. Alla Camera, che è a maggioranza democratica, la commissione Esteri ha sollecitato il voto sulle sue proposte di boicottaggio del regime di Pretoria: essa vorrebbe la cessazione degli investimenti privati (quella degli investimenti pubblici è stata decretata da Reagan l'anno scorso). Né le dimostrazioni né le misure prese dall'industria hanno però smosso il governo americano dalle sue posizioni Insieme con la Germania e l'Inghilterra, gli Stati Uniti hanno rifiutato di prendere parte al dibattito sulle san zioni economiche contro Va partheid indetto all'Onu dall'Organizzazione degli Stati africani: «E' un organismo di cui non siamo soci», ha spiegato /aconicamente il porta¬ voce della Casa Bianca Speakes. Hanno anche ribadito il loro no al boicottaggio: «Esso si ritorcerebbe a danno della maggioranza negra» ha affermato il portavoce. «Noi siamo per negoziati politici». Reagan ha imboccato invece la strada della persuasione personale. La scorsa settimana ha mandato un messaggio al presidente sudafricano Botha perché consentisse «manifestazioni pacifiche nel decimo anniversario di Soweto... che è diventato il simbolo dell'aspirazione alla libertà del popolo sudafricano». Intervistato alla televisione, il segretario di Stato Shultz ha insistito che «l'impegno costruttivo» Usa è diretto a evitare un bagno di sangue e a promuovere l'avvento di un regime democratico. La pressione popolare su Reagan aumenta giorno per giorno e a settembre, alla riapertura delle università, potrebbe sfociare in una clamorosa contestazione studentesca, proprio in piena campagna elettorale per il rinnovo di una parte del Congresso. Ma il Presidente si ritiene ancora abbastanza al sicuro al Senato, che è a maggioranza repubblicana. Mentre la Camera questa settimana approverà quasi certamente le sanzioni proposte dalla sua commissione Esteri, il Senato ha rinviato ogni discussione alla fine di luglio. La corrente più conservatrice è inoltre contraria a nuove ritorsioni Il capo della commissione Esteri del Senato, Richard Lugar, ha dichiarato pubblicamente di non credere all'utilità del boicottaggio economico «perché priverebbe gli Stati Uniti di ogni residua influenza sul regime di Pretoria». Lugar ha definito l'atteggiamento della Camera «il frutto della sua frustrazione», e. c.

Persone citate: Botha, Lugar, Reagan, Richard Lugar, Shultz, Soweto