Vecchio delitto rilancia le indagini sul maniaco

Vecchio delitto rilancia le indagini sul maniaco Firenze, riaperto il dossier sulla morte d'una donna Vecchio delitto rilancia le indagini sul maniaco DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FIRENZE — Le indagini sul maniaco di Firenze, che dal 1968 al settembre scorso ha ucciso otto coppie di giovani, possono davvero essere rilanciate dopo la scoperta che il suicidio di una donna accaduto 26 anni fa in Sardegna in realtà fu un omicidio? La vittima in questione è Barbarina Steri, 22 anni al momento della morte, moglie di Salvatore Vinci, fratello di Francesco Vinci, primo dei troppi personaggi accusati di essere l'assassino delle coppiette, arrestati e quindi scarcerati perché puntualmente la pistola del mostro è tornata a sparare e ad uccidere. Ora Salvatore Vinci è stato accusato dal capo dell'ufficio istruzione del tribunale di Cagliari, Luigi Lombardtnl di aver ucciso la moglie ed è stato arrestato. A tradirlo sarebbe stato il riesame della perizia fatta a suo tempo sul corpo della donna. I segni di violenza e i brandelli di pelle trovati sotto le unghie non sarebbero stati atti di autoviolenza (con questa motivazione era stata accreditata la tesi del suicidio) ma atti di violenza fatti da qualcuno nei suoi confronti. Questo qualcuno sarebbe stato il marito. Cosa c'entra questa storia con quella del manìaco, a parte la parentela tra Salvatore Vinci e Francesco Vinci? I magistrati si sono ricordati che qualcuno aveva in realtà già sostenuto la tesi che Barbarina Steri era stata uccisa e non si era suicidata. Si tratta di Stefano Mele, il marito di Barbara Locci, la prima donna uccisa dal mostro nell'agosto dePOT mentre era in auto'con il suo amante, Antonio Lo Bianco. Stefano Mele nel primo Interrogatorio accusò di aver compiuto quell'omicidio proprio Salvatore Vinci, il giorno successivo accusò dello stesso delitto Francesco Vinci, quello dopo ancora Carmelo Cutrone, poi. si autoaccusò. I giudici credettero a quest'ultima tesi e lo condannarono a 14 anni di carcere. Sono stati i delitti del maniaco a dimostrare la sua innocenza. Ma durante gli stessi interrogatori Stefano Mele parlò anche di Barbarina Steri. -Fu Salvatore a dirmi di aver ucciso la moglie col gas», rivelò ai giudici senza essere creduto. Il riesame della perizia avrebbe invece dimostrato che aveva ragione. Cosi ora ci si chiede se questo testimone ritenuto ormai completamente inattendibile (successivamente aveva accu¬ sato di essere il mostro sìa il fratello che il cognato), non sia invece da rivalutare. -Il caso di Barbarina Steri non serve alle indagini sul mostro», afferma il giudice istruttore, Mario Rotella, ma poi ammette di aver chiesto un importante accertamento per rogatoria alla procura di Cagliali f. in.

Luoghi citati: Cagliari, Firenze, Sardegna