A Teheran nel giorno dell'odio di Igor Man
A Teheran nel giorno dell'odio A Teheran nel giorno dell'odio (Segue dalla 1* pagina) infinite volte, senza ma! stancarsi. ossessivamente, con fosco trasporto. Invocano pure con passione «O Signore accorcia la nostra vita, allunga quella dell'Imam* e piangono evocando «Gerusafemme o cara* ma soprattutto martellano -A morte Israele* e lo fanno con furia spaventevole. Del resto, non sta forse scritto nel Corano (Suro della Tavola servita), «O voi che credete, non fatevi amici i giudei e i cristiani. Essi sono amici tra di loro. Chi di voi li sceglie come amici è dei loro*? E ancora la Sura dell'Immunità: «Che Dio li annienti (ebrei e cristiani) talmente essi sono stupidi*. Gli esperti dicono che essendo la guerra destinata a durare a lungo. Khomeini abbia pensato bene di dare al popolo obiettivi sempre più distanti cui puntare: la libe razione di Gerusalemme passando per Karbala, appunto, e ancora la Jihad. la guerra santa che presuppone il trionfo dell'Islam, l'affermazinne del suo primato universale. Ne viene che la caduta del «Satana- Saddam Hussein si riduce a una «tappa seppure importante, sulla via della soluzione finale. Ora. sempre secondo gli esperti, l'Iran ha bisogno di sei miliardi di dollari l'anno per fare la guerra e di altri sette per mandare avanti una industria dimezzata, di cui. fra l'altro, si progetta la trasformazione in industria bellica. Atteso che l'Iran riesca a esportare un milione e mezzo di barili al giorno a, diciamo, quattordici dollari al barile, per sei mesi, un anno, la rendita petrolifera non potrà superare i sette miliardi dì dollari. Da qui la necessità, affermata fiall'Hpyatoleslam Rafsanjani. presidente del Parlamento, 11 «delfino, di Khomeini, di «una mobilitazione generale-. Che può significare una nuova «decisiva, offensiva militare («Dobbiamo farla finita presto con Saddam.) e. al tempo stesso, maggiore austerità. Teheran, pulita tra l'altro come Trento (rton c'è una cartaccia in giro) sciorina nel mercati, nei magazzini ogni ben di Dio. Nel severo regno dei mullah quel che non si trova nei magazzini di Stato con i tagliandi della tessera (riso, zucchero, carne, tè) lo si può acquistare al mercato libero, un vero e proprio mercato nero, dove 1 prezzi vengono spesso quintuplicati Ma se il salario medio è di quarantamila rials (ottanta rials uguale un dollaro; al mercato nero sette volte di più) chi mai potrà comperare con disinvoltura un chilo di carne? Oli ultimi taghutl (quelli dell'i* ncien Regime) e l nuovi ricchi. E1 mostazafin? A loro che da diseredati miserabili son diventati poveri, provvedono le moschee non facendogli mal mancare l'Indispensabile. E finché i «senza scarpe, avranno da mangiare. Il regime dovrebbe tenere. E. poi. chi oserebbe levare la mano contro l'Imam? Ancorché dipinto da Bani Sadr come uno Scià in babbucce, il grande vecchio continua a polarizzare il consenso del diseredati, la massa sconfinata dei giovani. Ma già si affilano i coltelli per il dopo-Khomeini: e quell'odio tremendo che oggi è dedicato agli infedeli (da Saddam a Reagan. a Israele) potrebbe cambiar bersaglio. In questa parte del mondo sono stati sempre l miserabili a fare e a disfare le fortune dei potenti. Igor Man
Persone citate: Bani Sadr, Khomeini, Rafsanjani, Reagan, Saddam Hussein
Luoghi citati: Gerusalemme, Iran, Israele, Teheran
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