Il ct. sovietico all'ospedale

Il et. sovietico all'ospedale Il et. sovietico all'ospedale Lobanovski è svenuto durante l'allenamento: ufficialmente si parla di intossicazione, però è stato sottoposto ad elettrocardiogramma - Grave infortunio (lacerazione dei legamenti del ginocchio destro) per il difensore Larionov DAL NOSTRO INVIATO IRAPUATO — Dopo le lodi e gli applausi, sempre graditi malgrado il tentativo di tener segrete anche le emozioni, sull'Unione Sovietica cominciano a cadere pure le tegole. Ieri Valéry Lobanovski, il muto uomo di Kiev, si è sentito male durante l'allenamento. E' caduto per terra, svenuto, il volto bianco come la neve. La corsa all'ospedale, il ricovero, le prime cure. Lobanovski ora sta meglio ma può anche darsi che domani non sieda in panchina a Leon contro il Belgio. Così almeno ha lasciato intendere Nikita Simonian, direttore tecnico della delegazione sovietica che ha sostituito Lobanovski, come il solito peraltro, nell'incontro del pomeriggio con i giornalisti. Simonian ha parlato di intossicazione, e non sarebbe la prima volta visto che il portiere Dasaiev, con l'Ungheria, è sceso in campo arrivando direttamente dall'ospedale dove era stato tenuto alcune ore in osservazione, pare, per indigestione di fragole. Ma Valéry Lobanovski è stato sottoposto anche ad elettrocardiogramma, forse si tratta di altro. Simonian ha allargato le braccia dicendo che questo, il controllo cardiaco intendiamo, fa parte di una normalissima prassi e dunque non è il caso di creare allarmi che non esistono. Non hanno invece sminuito, i sovietici, l'infortunio capitato a Nikolai Larionov, 29 anni, terzino dello Zenith di Leningrado e punto di forza della squadra. Stessa seduta di allenamento, giornata nera. Larionov in un banale scontro durante la partitella si è lacerato i legamenti del ginocchio destro. Mundial finito, forse tornerà a Mosca per essere operato. Diciamo forse perché la decisione non è stata ancora presa, o se è sfata presa non ci è stata comunicata. Al suo posto dovrebbe giocare contro il Belgio il vecchio Chivadze, magari al centro con Bessonov sulla fascia destra. Nikita Simonian, che negli Anni 60 fu nazionale di buon livello, si è mostrato ieri stranamente sciolto nei giudizi. E pure nelle accuse. «La formula di questo Mundial 6 assurda e va cambiata — ha esorditoti dirigeii- te sovietico —: solo oggi abbiamo saputo di dover incontrare il Belgio, e ditemi voi se è possibile preparare con cura una partita conoscendo solo alla vigilia il nome degli avversari» Pareva molto arrabbiato, e va pure capito visto che il vero segreto dell'Unione Sovietica, oltre al gioco si capisce, sta nello studio attento dei parti* colavi. .Prima di decidere la tattica: bisogna conoscere quella degli avversari. «Per fortuna sappiamo già tutto del Belgio. Forte squadra, scaltra ed esperta. Però è meglio la Danimarca di Laudrup, sembra l'Olanda dei bei tempi». Dato che Simonian pareva in vena di confidenze, abbiamo deciso di approfittarne. Certe curiosità è meglio togliersele subito, come un dente che duole. Perché molte squadre fanno venire in Messico le mogli e voi no? Domanda piccante e ironica risposta: «Perché vogliamo soffrire il più a lungo possibile. E piti lunga sarà la sofferenza, più lungo sarà il nostro Mundial. Se poi a qualche giocatore viene quella voglia il, beh, ci pensiamo noi a fargliela passare in allenamento con la fatica e il sudore. Il problema sessuale non esiste, almeno fra noi. Forse fra i francesi che sono francesi, ma i sovietici hanno un altro carattere, sapete: per loro il vero premio consiste nel giocare in nazionale. E poi ricordo quel che successe in Argentina: gli austriaci fecero arrivare le mogli c andarono subito a casa». Niente sesso, siamo sovietici. Ma se qualche squadra straniera, cambiando argomento, vi chiedesse un,giocatore, voi come vi comportereste? Alla domanda, stavolta, ha risposto Valéry Baliashikov, capo ufficio stampa della delegazione. «Finora non abbiamo ricevuto offerte. Però vi ricordo che dieci anni fa Zivtschynko giocava nei Bapid di Vienna accanto a Krankl. E non era un segreto. Oggi il problema dovrebbe essere affrontato da un organismo creato appositamente che si dovrebbe riunire nel caso in cui...». Eccetera, eccetera. Ma ve lo immaginate qualche nostro presidente che si infila pelliccia e colbaceoe va a bussare alla porta del Crem¬ lino? CarloCoscia Lobanovski, a destra, con il portiere Dasaiev (al centro) e un interprete

Persone citate: Krankl, Laudrup, Nikita Simonian, Nikolai Larionov, Simonian, Zenith