In Italia la partita perduta malamente di Gianni Romeo

In Italia la partita perduta malamente In Italia la partita perduta malamente Ricordate nei primi giorni del Mundial i lunghi silenzi dell'audio e le Interruzioni sol video? Acqua passata. Applicando qualche cerotto in quel corpo televisivo pieno di magagne e forse facendo più attenzione a inserire le spine nelle prese giuste i disagi sono scomparsi. Cosi non ci perdiamo più una sillaba di Ennio Vitanza o di Giorgio Martino. Il quale ad esempio mercoledì sera annuncia trionfante il risultato della Spagna mentre sta trasmettendo il Brasile, rovinando completamente l'attesa di chi si apprestava a gustare la differita delle 22 come se fosse stata una diretta. Quando aspettiamo le informazioni (Argentina-Bulgaria in contemporanea a Italia-Corea) c'è silenzio totale, quando non le vogliamo ci piovono addosso. Qualcosa di più Invece avremmo voluto sentire e vedere dall'Italia, come supporto alle immagini delle partite in diretta. Ben diverso fu l'appoggio che nel '78 (Mondiali d'Argentina) e nell'82 (Spagna) le redazioni sportive della tivù diedero agli inviati. Qui è saccesso, come ha scritto argutamente Mario Pennacchia sulla «rosea», che gli officiali se ne sono andati tutti al fronte e la caserma è rimasta vuota. Anche perché, aggiungiamo noi, c'è qualche differenza sostanziale con la guerra vera e propria: al fronte qui si fa vetrina, si lu¬ strano le medaglie, mentre chi sta in caserma corre solo il rischio di lavorare. Funziona bene la trasmissione di Paolo Valenti, «90* Mundial» delle 13,45 sul Tgl. Valenti è giornalista che sa mettere in evidenza i fatti validi, ha il tono sdrammatizzante che occorre, ha anche il gusto di presentare una trasmissione che non va soltanto a proporsi agli sportivi. Ad esempio sceglie musiche appropriate per accompagnare le immagini, tango o polka a seconda delle occasioni, sorride e fa sorridere. Ma il resto? Il resto quasi non c'è; il Tg2 che fu di quel gran giornalista dal nome di Maurizio Barendson non va oltre le cose ovvie; il Tg3 si aggrappa al «Processo» con i visi di sempre e le banalità di sempre. Un'agenzia ci ha informato che in occasione di Italia-Corea alcune telecamere trasmettevano dal vivo, a Seul, le reazioni del familiari dei giocatori dalle rispettive residenze. Non pretenderemmo altrettanto, per carità. Il rischio di interrompere le azioni importanti per ritrovarci con Marcello Giannini o Giorgio Bubba che ci presentano mogli e figli degli azzurri sarebbe grosso. Ma la partita che la tivù italiana avrebbe dovuto giocare in casa è una partlta già persa. Gianni Romeo

Persone citate: Ennio Vitanza, Giorgio Bubba, Giorgio Martino, Marcello Giannini, Mario Pennacchia, Maurizio Barendson, Paolo Valenti