Platini su Bagni «Lo marcherò io» di Gian Paolo Ormezzano

Platini su Bagni «Lo marcherò io» Platini su Bagni «Lo marcherò io» «Se andiamo subito in gol dovrò difendere...» DAL NOSTRO INVIATO GUANAJUATO — La Francia rimane fino a domani sera in questo posticino — Guanajuato, pronunciare Guanacuato, neanche 50 chilometri da Leon — di gente calma e vacanzosa, poi si trasferisce ad un hotel di Città del Messico, proprio un'escrescenza dell'aeroporto, l'hotel di tutte le squadre che devono arrivare alla capitale e intanto cercano di ridurla al concetto di una stanza d'albergo e basta, preferendo i rumori degli aerei a quello della miseria. Guanajuato è il ritiro scelto, confermato per preparare l'Italia, la partita di martedì prossimo. In attesa di incontrare gli italiani magari in albergo lunedi, e sicuramente sul campo, Michel Platini li ha dovuti affrontare nella conferenza-stampa. Domanda conciliante a Platini: ti piace la formula del torneo? «L'eliminazione diretta è stata decisa prima che venissi in Messico, ridicolo discuterla adesso*. Quale sinora la squadra migliore? •Il Marocco-. Risate, e lui: «Che c'è da ridere? Bisogna per forza dire Danimarca e Urss? Troppo facile, quei nomi casomai lo li ho fatti quando pochi li facevano». Tentativo di personalizzare l'intervista. Ti piace Bagni? • Ha grinta. Ma non è che lui debba marcare me. Se facciamo noi il primo gol e l'Italia attacca, sono io che devo marcare lui». Tensione, possibilità dell'incidente diplomatico-giornalistico: perché tra francesi e italiani si deve sempre fare questo gioco stupido a chi è più intelligente? Domanda intensissima a Platini: chi è sinora il più forte del Mundial? «il portiere del Marocco, ma non so 11 suo nome». Zakl. «Merci». Cosa vorresti in regalo da Sdrea, fra capitani? «I regali non sono faccende pubbliche, riguardano chi li fa e chi li riceve, e basta». Volevi evitare l'Italia, anche sino alla finale? «Macché. Questo è un Mundial, non la festa del paesello con albero della cuccagna e partita di calcio. Non è neppure un allenamento, In cui si possano scegliere gli sparring». Un po' di pena, o almeno di imbarazzo, ad andare avanti cosi, ma pare che sia questo il magico mondo del giornalismo. E calcistico, poi. Domanda: troppi italiani in questo scontro Francia-Italia? «Spero che gli italiani in campo siano soltanto undici». Sarà una partita divertente alla francese o drammatica all'italiana? «Il calcio è un gioco, non ha mai da essere tragedia. La tragedia è piena di sentimenti. I sentimenti esistono prima e dopo la partita, al massimo. In campo, si gioca: e i sentimenti stanno quasi sempre fuori dal gioco». tJL^ ^domanda strettamente psicotecnica: la Frani'.a non è in forma? «Al contrarlo». E di nuovo l'intimismo: cosa fai se perdete l'incontro? «Resto in Messico a vedere il resto del Mundial, fra l'altro ho impegni con televisioni private». Parlaci dell'Italie, quella del calcio da te televista qui. «Bene contro la Eulgaria, benino contro l'Argentina, che è più forte della Bulgaria. Buonina contro la Corea». Si dovrà mangiare di questa roba sino a lunedi, vigilia di una partita che la Francia potrebbe affrontare con tutti gli uomini a posto, compreso Il portiere Bats leggermente infortunatosi in uno scontro con il suo terzino Ayache, compreso Bellone che ha una contrattura alla coscia. Un dubbio, però tecnico-tatticn, fra Papin e Rocheteau per la leadership dell'attacco. La Francia aveva altri problemi, ci dicono i colleghi transalpini, per esempio quello di Henri Michel che pretendeva una disciplina ferrea e che però è stato invitato ad andare anche lui a letto presto, e pare che lincombenza sia toccata al capitano Platini. Per esempio quello di giocatori che si sono impegnati con tante prestazioni extracalcistiche, e distraenti, per pubblicità varie, il che ha fatto arrabbiare Platini che dt offerte ne aveva a decine, e che le ha rftutate quasi tutte. Gian Paolo Ormezzano

Persone citate: Bellone, Henri Michel, Michel Platini, Papin, Rocheteau