Anche la Germania s'inchina alla Danimarca

Anche la Germania s'inchina alla Danimarca Anche la Germania s'inchina alla Danimarca Una rete per tempo - Dopo 15 anni la «vendetta» dei danesi con un rigore realizzato dal giovane Jesper Olsen e il raddoppio di Eriksen che aveva sostituito nella ripresa Elkjaer - Rummenigge entra inutilmente nel finale DAL NOSTRO INVIATO QUERETARO — Ha vinto la Danimarca, che affronterà qui a Queretaro la Spagna negli ottavi di finale. La Germania va invece a Monterrey contro il Marocco. Questo il quadro. In fondo la partita sul piano sportivo doveva soltanto decidere la squadra prima nel girone. Ma la sfida fra danesi e tedeschi, come abbiamo scritto in fase di presentazione, riguardava solo in parte le vicende diciamo cosi di attualità. C'erano di mezzo altre cose, il prestigio e l'onore dei danesi che I battendo la Germania hanno cancellato 15 anni di delusioni e metaforiche sberle. Adesso anche la Germania, che si era sempre rifiutata di incontrare in amichevole quei poveretti dei danesi, conosce cosa significa farsi sbattere la porta in faccia. Nessun dubbio sul risultato, chiara la supremazia degli uomini di Sepp Piontek anche se i tedeschi, a tratti, si sono resi abbastanza pericolosi. Ha vinto comunque la freschezza sulla forza, una lezione che tornerà molto utile in questo Mundial che sta entrando nel vivo. Si pensava ad una partita giocata con cuore, fin dall'avvio, specie da parte dei danesi, ma nei primi minuti in verità ha prevalso la tattica. Logico, ci è parso: per capire una partita bisogna prima vedere come si mettono le cose. E i danesi sono spregiudicati ma non ingenui, anche questo è segno di intelligenza. La Germania, priva di Briegel, Augenthaler, Magati! e Littbarski, ha deciso per un atteggiamento molto cauto, almeno per una ventina di minuti. Stretto marcamento a uomo, all'italiana, sui due italiani di Danimarca, e centrocampo molto folto a chiudere gli spazi. Lanci lunghi per le punte a scavalcare lo schieramento avver sario. Di fronte alla prudenza tedesca, i danesi hanno ini I |ziatoin scioltezza, solo atrat-j ti cambiando ritmo e puntando nel vivo, come al 6". ad esempio, quando Laudrup ed Elkajer hanno improvvisato un balletto liberando in area Sivebaek: il terzino ha scartato Schumacher in uscita ma è stato bravo e fortunato Forster a deviare in angolo. Nella Danimarca non giocavano Nielsen e Berggreen. Rummenigge sedeva sulla panchina tedesca accanto al nemico. Littbarski. Giocando con molta tranquillità, senza forzare troppo, la Danimarca si è fatta di nuovo pericolosa all'8', gran sinistro di Lerby da fuori deviato da Schumacher, ed è andata addirittura in gol al 17' con Laudrup, fermato però dall'arbitro Ponnet per fuorigioco di Elkjaer. Non si può neppure parlare di gol annullato, in realtà visto che il direttore di gara belga aveva fischiato con molto anticipo. La Germania, in questa fase, si è limitata soprattutto a controllare e a soffocare a centrocampo le iniziative danesi. Ma al 18', in seguito ad errore di Morten Olsen, sempre bravo, Voeller ha servito Allofs il quale, con uno forte diagonale sinistro, ha esalta¬ to le qualità di Hogh. terzo portiere danese. E' stato questo un buon momento per i tedeschi che si sono fatti vivi al 21', destro di Allofs parato, al 25', sinistro di Brehme deviato, e soprattutto al 28' quando lo stesso Brehme, da trenta metri buoni, ha colpito in pieno la traversa con un destro di rara potenza. Al 35', però, la Danimarca è andata via in contropiede con Arnesen. C'è stato uno scontro in area con Brehme, non c'era fallo secondo noi, ma l'incerto Ponnet ha fischiato una punizione a favore dei tedeschi e Arnesen si è beccato pure un cartellino giallo per proteste. Partita più vivace, adesso, con i tedeschi ancora avanti al 37' con Matthaus e Allofs, parato il tiro del primo, fuori il tocco del secondo, e con la Danimarca meritatamente in gol al 44'. Morten Olsen è entrato di prepotenza in area, come un vecchio pirata all'abbordaggio della nave nemica, e Rolff l'ha steso da dietro al momento del tiro. Rigore netto. Ha battuto dal dischetto Jesper Olsen, Schumacher a sinistra e pallone a destra e Danimarca in vantaggio. In avvio di ripresa Kaiser Franz Beckenbauer ha cambiato Rolff con Littbarski, chiara l'intenzione di avanzare l'azione d'offesa, Germania a tre punte, mentre Sepp Piontek è stato costretto a lasciare negli spogliatoi Elkjaer, toccato duro ad un ginocchio, e a schierare Eriksen a fianco di Laudrup. Ma l'iniziativa è stata sempre della Danimarca, più svelta e vivace in avanti, anche se i tedeschi si sono resi pericolosi al 56', cross di Berthold e sinistro di Littbarski sull'esterno della rete, e al 60' con un bel destro di Matthaus parato con stupenda bravura da Hogh, che possiede prontezza di riflessi e tempismo nelle uscite. In precedenza erano stati ammoniti Eder e Jakobs (48' e 52') per interventi fallosi, rispettivamente, su Laudrup e Arnesen. Passata la piccola bufera, i cavalieri di ventura danesi si sono riportati all'attacco secondo loro costume. E al 62' ecco il secondo gol, bellissimo per come è stato costruito da Arnesen, rapido a volare in contropiede sulla destra e preciso a toccare basso al centro: Eriksen è spuntato a sorpresa nel mucchio e ha infilato Schumacher da due passi. Al 70' due sostituzioni, Simonsen per Jesper Olsen e Rummenigge per Forster, Germania a quattro punte ma danesi sempre pericolosissimi. Ci sono state azioni alterne, belle parate del solito Hogh e infine, a 4' dal termine, l'espulsione di Frank Arnesen, colpevole di un fallo di reazione su Matthaus e cacciato dal signor Ponnet per somma di ammonizioni. CarlqCj^ia,,, $ ^ * tòt r.'f: -,.✓£ •<w:.;.: i 1SM mr^- Queretaro. Jesper Olsen, con molta freddezza, realizza su rigore la prima rete per la Danimarca nel vittorioso incontro con la Germania