E adesso sono quattro

E adesso sono quattro E adesso sono quattro • «La corsa continua»: è l'epigrafe del monumento al Bersaglieri che viene scoperto stamane alle ore 10,30 In corso Galileo Ferraris angolo via Bertolottl. Un monumento insolito, con figure di soldati alte due metri e quaranta centimetri, tutte di acciaio inossidabile fuse in stampo che, profilate di fronte alla sequenza di quattro archi, si stagliano su uno scenario di fogliame rossiccio. I dinamici bersaglieri d'acciaio sono stati voluti dagli stessi commilitoni che hanno raccolto i 20 milioni necessari con una sottoscrizione. La firma dell'opera è di Franco Assetto, un artista di grande nome oggi ultrasettantenne che ha diviso la sua vita trai Torino (dove s'è laureato) e Los Angeles dove abitualmente trascorre sei mesi all'anno. • Sinora il bersagliere, era ricordato a Torino in bronzo da due monumenti: uno dedicato al fondatore dell'Arma, Alessandro Ferrerò della Mormora, nei giardini davanti al palazzo Enel; l'altro, più piccolo, di Giorgio Cerasoli (1936) si trova in un angolo dello stesso parco. La statua di La Marmora è, scrissero le cronache d'epoca, «una pregevole opera di Cassano (Giuseppe, di Trecate, autore della statua di Pietro Micca) che confermò con questo pregiato lavoro la bella fama di cui godeva adornando la città di Torino di uno Il nuovo monumento provato da un brevetto del re (1836). Purtroppo durante il battesimo del fuoco dei bersaglieri nella campagna del 1848, a Goito, il La Marmora stesso fece da bersaglio a un fucile tirolese, a cui si era ispirato per la sua nuova arma, che gli sfracellò la mascella. L'episodio è ricordato in uno dei bassorilievi del monumento (scolpiti da Giuseppe Dini), mentre l'altro ricorda la morte del generale in Crimea (1856) ucciso dal colera.. L'opera che esalta la spedizione in Crimea, in corso Fiume, è pure dedicata, in un certo senso ai Bersaglieri. E' alta 18 metri, con una figura femminile in elmo e corazza (il Piemonte?) e con un bersagliere e con un marinaio: fu inaugurata nel 1892 ed è firmata da Luigi Belli, allievo di Odoardo Tabacchi con cui aveva lavorato al grandioso monumento del Frejus in piazza Statuto. y sjn stupendo ornamento in bronzo*. Fu inaugurata, senza cerimonia alcuna, il 25 febbraio del 1867. Erano passati solo una trentina d'anni da quan do quel corpo, equipaggiato di tasca sua dal La Marmora che vi impiegò quasi tutte le sue sostanze, era stato ap¬

Luoghi citati: Crimea, Goito, Los Angeles, Piemonte, Torino, Trecate