La tecnica del Brasile con la difesa europea

La tecnica del Brasile con la difesa europea Marocco rivelazione: il miracolo del et Faria La tecnica del Brasile con la difesa europea DAL NOSTRO INVIATO GUADALAJARA — L'Africa del calcio è entrata nella storia. Battendo per 3-1 il Portogallo nello stadio 3 Marzo di Guadalajara, il Marocco di José Mehdi Faria ha conquistato il diritto di giocare 11 secondo turno. Non era mai successo, nella lunga storia poco fortunata felice degli africani al Muntila!, e l'impresa è ancora più esaltante visto che il Marocco non solo ha passato il turno ma ha addirittura vinto il girone. Contro Inghilterra, Polonia e Portogallo, poi, scuole calcistiche di grande tradizione e prestigio. Sèi nazioni africane, finora, hanno preso parte alla fase finale dei campionati del Mondo: Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Zaire e Camerali. Marocco e Algeria sono alla seconda esperienza, e non è un caso se pensiamo alla storia di questi Paesi e ai loro stretti legami con la Francia e dunque con il calcio europeo. L'Algeria ha chiesto di recente di entrare nell'Uefa, proprio per rendere ancora più ricchi questi rapporti, e non è improbabile che lo faccia pure il Marocco, adesso che il mondo ha ammirato e applaudito la splendida Impresa dei suoi eroi. Ci sono stati in passato, per la verità, seenni premonitori. L'Africa del calcio, pur in maniera isolata, episodica, aveva lasciato intendere che un continente intero stava per affacciarsi al grande palcoscenico Mundial. La vittoria della Tunisia per 3-1 contro il Messico in Argentina, e soprattutto i due successi dell'Algeria in Spagna contro la Germania (2-1) ed il Cile (3-2). Soltanto la squallida farsa fra tedeschi e austriaci eliminò l'Algeria, la quale uscì dal Mundial Imbattuta come del resto il Camerun, che stava nel girone degli azzurri. Il passo decisivo in avanti, 11 balzo, è stato compiuto dal Marocco. Pareggio con Inghilterra e Polonia, vittoria con il Portogallo, un solo gol incassato, una squadra che può competere con le migliori del mondo. Socrates ha detto che Timoumi, Pallone d'Oro d'Africa, non ha niente da invidiare ai grandi campioni brasiliani e José Mehdi Farla si è dichiarato pronto ad affrontare Germania o Danimarca, venga chi vuole, e che mostrerà a tutti che i danesi non sono i diavoli di cui si parla. Orgoglio, euforia, il Marocco si sente l'ombelico del mondo. Può darsi che venga anche re Hassan, a Monterrey, oppure 1 due figli che sono appassionatissimi di calcio e sono soliti sedere in panchina, quando la nazionale gioca a Rabat, accanto all'allentore José Mehdi Farla. Il tecnico brasiliano, che guida anche il Fra di Rabat, la squadra delle Forze Armate del re, ha avuto molti meriti in questa esplosione del caldo marocchino che fino ad un anno e mezzo fa viveva momenti di crisi profonda. Farla è un tipo eccentrico. Ama gli abiti vistosi, le collane, e si è convertito all'Islamismo per adempiere a un voto (se il Marocco avesse battuto la Libia nella partita decisiva delle qualificazioni) e per rendere omaggio a re Hassan. Non parla francese né arabo, per farsi capire dal giocatori ha bisogno dell'interprete. I brasiliani dicono che é un cialtrone, con chiara Invidia per il suo sconosciuto passato, 1 marocchini che é un profeta, con evidente riferimento ai risultati ottenuti. La verità é che José Mehdi Faria ha saputo fondere la tecnica brasiliana, specie'in attacco, con la concretezza difensiva del calcio europeo. Ma soprattutto ha capito che solo uscendo dall'isolamento, rafforzando gli scambi con li grande football europeo. L'esperienza ha guidato Faria, giramondo del calcio, e a sua volta Faria é stato aiutato nelle sue scelte dall'esperienza di alcuni uomini che giocano in club europei e che hanno rafforzato lo spirito diciamo cosi internazionale della fresca squadra marocchina. Cinque stanno all'estero, tre in Francia e due in Svizzera: i due fratelli Merry, «Krimeau» e Mustapha, indossano rispettivamente le maglie di Le Havre e Valenciannes, Araanallah gioca nel Besancon mentre Bouderbala sta a Sion e Hadaoui a Losanna. Ma il più bravo, a nostro avviso, é Badou Ezaki, 27 anni, portiere e capitano della squadra, Idolo delle folle marocchine. Ha incassato solo 2 gol nelle ultime 11 partite. Carlo Coscia