Che fatica far gol ai 2000 di Luciano Curino

Che fatica far gol ai 2000 Vecchiet, medico degli azzurri, parla dello sport in altura Che fatica far gol ai 2000 Perché chi va a sciare in montagna non ha gli stessi problemi - «Aspettatevi dei crolli» DAL NOSTRO INVIATO PUEBLA — Troviamo il professor Vecchiet di buonumore e significa che la salute della squadra è buona, non ci sono problemi. Triestino, 53 anni, laureato a Firenze con una tesi sulla funzionalità respiratoria, cattedra universitaria, il professor Leonardo Vecchiet è il medico della Nazionale dal mondiale del '70. Due anni prima era stato in Messico, per le Olimpiadi, a studiare gli effetti dell'altura sul fisico degli atleti. E' un uomo amabile, di grande competenza, come medico invidiato da altre squadre. Dice che se uno ai duemila e più metri di questo altipiano azteco fa uno sforzo della stessa intensità di quelli che compie.in pianura, si schianta. Occorrono almeno tre settimane di ambientamento. Ma anche dopo l'acclimatazione, restano problemi. Ma com'è, professore, che i cittadini la domenica prendono gli sci, salgono a tremila metri e sciano spensieratamente, senza schiantarsi? •Non è che facciano dei grandi sforzi. Vanno su con uno skilift e la discesa non è nulla-. Però c'è anche chi fa fondo, che è fatica. D'estate ci sono gli escursionisti, ci sono quelli che vanno a scalare il Dente del Gigante e cose del genere. «Non è al primo o al secondo giorno che si soffre l'altura. In genere i problemi sorgono dopo cinque, sei giorni. E non sono uguali per tutti. I soggetti di piccola taglia si adattano prima e meglio. I muscolari sono svantaggiati, non possono esprimere la loro potenza come al livello del mare.. abbiamo visto nei giorni scorsi i viklnghi danesi e i panzer tedeschi a rotta di collo per l'intera partita, e soni usciti dal campo sema il fiato grosso, ma con voglia di fare baldoria. Forse sarà perché nessuno gli ha mai parlato dei problemi dell'altura? Vedendoli scatenati si pensava alle api. Secondo le leggi dell'aerodinamica, comprovate nella galleria del vento, l'ape non è in gra- do di volare. Ma l'ape, che ignora queste leggi, non solo vola, trova anche il modo di fare un po' di miele. «Ci sono comunque altre partite da giocare e quello che i muscolari hanno speso, sperperato scriteriatamente finora, potrebbe essere un debito nei prossimi incontri. Staremo a vedere». «Quelli che fanno un discorso puramente atletico prima o poi saranno penalizzati», dice ii professor Vecchiet. «Occorre dosare gli sforzi anche, e soprattutto, in vista delle partite che verranno, che saranno più impegnative via via che si va avanti.. Dice che quando un calciatore si lancia in uno scatto di una trentina di metri effettua uno sforzo di sei, sette secondi senza respirare, e recupera normalmente. Non è dunque lo sforzo esplosivo che crea problemi, ma quello prolungato. L'ideale è correre meno e fare correre di più la palla. Questo orario delle partite, mezzogiorno, è un altro problema? «No. Anche se siamo qui da quasi un mese, non tutti i ritmi biologici si sono adattati completamente. Mezzogiorno in Messico sono le 20 in Italia, che è un'ora in cui si giocano le notturne. Un'ora normale per i calciatori. Mi preoccuperebbero di più le partite a metà pomeriggio, cioè da noi nel cuore della notte, un orario al quale non si è assolutamente adattati.. // medico di una squadra di calcio dev'essere anche uno psicologo per i giocatori? «Un padre deve fare il padre, non può delegare uno psicologo perché faccia il padre. Lo stesso discorso vale per una squadra di calcio. Niente psicologo. Semmai questo compito ce l'ha l'allenatore». Come vivono i giocatori la vigilia della partita? «Dipende dai temperamenti. Qualcuno è tranquillo. C'è chi non riesce a dor mire, ma non è un problema, infatti lo si vede poi in campo. Qualcuno ha lo sto maco bloccato, non riesce a mandare giù nemmeno un sorso d'acqua». Sesso: meglio lasciare briglia sciolta ai giocatori o la clausura? ■ Noi pensiamo sia preferibile la clausura. Ai mondiali in Spagna i giocatori hanno avuto in quaranta giorni mezza giornata per fare un po' di shopping. Quello che hanno fatto in quella mezza giornata invece dello shopping, non conta. Ma, ripeto, soltanto poche ore in quaranta giorni. Comunque, ai giocatori sta bene cosi, nes¬ suno è insofferente. Sono professionisti, sanno che ci vuole la massima concentrazione. I grandi risultati sportivi si ottengono per sublimazione, con rinunce». Si vedono giocatori colpiti che cadono e sembrano senza vita o urlano come se li avessero spezzati in due. Poi corre il medico, quasi subito quelli si alzano come miracolati. Corrono più di prima. Cosa gli ha fatto il medico? «Sovente basta una parola rassicurante. Il giocatore che ha ricevuto un colpo molto doloroso sulla tibia o alla caviglia grida per il male, ma è più terrorizzato credendo di essere rotto, strappato, finito. Basta tranquillizzarlo. Si rialza e va. Naturalmente il male resta, ma l'individuo fortemente motivato sopporta, sembra non più sentirlo il male. Ma anche qui dipende dai temperamenti. L'ansia potenzia la sensazione dolo rosa». Sono frequenti gli infortu ni? «Ci sono partite di una violenza incredibile. Ma anche in quelle meno esaspe rate non c'è giocatore che non esca senza contusioni» In che condizioni la squadra affronta il secondo turno? «Perfette. Si è visto nel l'ultima partita. La velocità e la continuità è stata quella di una gara giocata a livello del mare. Di infortunati, nessuno». Qual è il giudizio medico del mondiale finora disputa to? «Tutte le squadre sono venute con una buona accli mutazioni.'. Il ritmo con cui si sono giocate tutte le partite è più alto che nel mondiale del '70. Più alto anche rispetto alle previsioni della vigilia». Finora gli azzurri hanno avuto temperature miti. Invece squadre che hanno giocato in altre parti del Messico dicono di aver sofferto per un sole che accoppava. «Non penso che quello del caldo sia un gran problema. Il caldo è lo stesso per le due squadre in campo. In ogni caso, credo che il sole dia forza». Luciano Curino Gianluca Vialli in Italia-Bulgaria: più dello scatto breve è lo sforzo prolungato che prova, in altura (Foto Richiardi)

Persone citate: Gianluca Vialli, Leonardo Vecchiet, Triestino, Vecchiet

Luoghi citati: Bulgaria, Firenze, Italia, Messico, Spagna