Nervoso l'asso della Juve

Nervoso l'asso dello Juve La tensione cresce anche tra i giocatori transalpini Nervoso l'asso dello Juve Michel cerca di nascondere l'emozione, ma replica con battute polemiche alle domande dei giornalisti - Il portiere Bats recuperabile - Intervista al et DAL NOSTRO INVIATO LEON — La Nazionale di Francia, dopo due giorni di assoluto riposo, ha ripreso ieri la preparazione a Guanajuato. I giocatori si sono presentati in campo tranquilli e distesi, evidentemente hanno smaltito le fatiche dì questa prima parte del Mundial e sono pronti ad affrontare l'Italia senza timori e tremori. Almeno questo hanno fatto intendere ieri durante la conferenza stampa nell'Hotel de la Presa, quartier generale della formazione campione d'Europa. La Francia lascerà il ritiro soltanto domenica, antivigilia dell'incontro con gli azzurri, e alloggerà all'Hotel Fiesta Americana, nei pressi dell'aeroporto di Città del Messico. Henri Michel ha detto che la squadra si trova bene a Guanajauto e non c'è dunque ragione di anticipare la partenza per la capitale. All'allenamento di ieri non hanno preso parte Bats e Bellone, leggermente infortunati. Il portiere accusa i postumi di una distorsione al ginocchio sofferta durante la partita con l'Ungheria, scontro fortuito con il compagno di squadra Ayache, e in verità le sue condizioni hanno tenuto con il fiato sospeso Henri Michel per un paio di giorni. Si temeva che Bats non fosse in grado di recuperare. Quasi certamente il numero uno della nazionale di Francia giocherà Bellone, invece, soffre per un leggero stiramento alla gamba, un infortunio rimediato durante la fase di preparazione e non ancora completamente assorbito. Ma le condizioni dell'attaccante non sono fonte di allarme anche perché Henri Michel ha solo l'imbarazzo della scelta per quanto riguarda le punte. Contro Unione Sovietica e Ungheria la coppia d'attacco era formata da Stopyra e Papiri, che dovrebberoscendere in campo con l'Italia anche se Rocheteau, uno dei quattro moschettieri» di Francia, ha mostrato evidenti progressi di condizioni nello spezzone giocato contro i magiari. Henri Michel, naturalmente, ha parlato dell'Italia. E' chiaro che non avrebbe potuto evitare il discorso, però l'ha fatto con distacco, quasi con fastidio. • A questo punto — ha spiegato — una squadra vale l'altra, inutile pensarci troppo sopra. Noi abbiamo dimostrato nelle tre partite di qualificazione di essere in costante progresso di forma. E questa è la sola cosa che conta. Poco per volta, dopo le fatiche della preparazione e le attese ancora più faticose dell'esordio con il Canada, ho visto la squadra diventare più sciolta e svelta, più pericolosa nel portare in profondo l'offesa. Non posso dire che siamo al massimo, qualcosa ancora non funziona come vorrei, ma conto di \aaixiaici.jp£r..incontro, con l'Italia. Lo capisco da tante piccole cose, da come si allena la squadra, da quel che sento dire dai giocatori, da come si comportano sul campo d'allenamento e fuori, che è poi la maniera migliore per tastare il polso ad una squadra-. Dopo il tecnico Henri Michel è la volta di Michel Platini. Il regista francese nega l'evidenza dei fatti: dice che è sereno, che non ci sono problemi, che con gli italiani sarà una bella rimpatriata tra amici, ma in realtà questa lunga vigilia lo rende estramamente nervoso. Si presenta «su di giri-, scostante e scorbutico come gli accade quasi sempre, ma soprattutto nei momenti di grande tensione. E' abile nel tentare di nascondere il suo stato d'animo, ma basta poco per farlo diventare irascibile. Dopo cinque minuti comincia a dare segni di insofferenza: «Afa perché diciamo sempre le stesse cose? Vi avverto che

Persone citate: Bellone, Henri Michel, Michel Platini, Rocheteau