Contro le grandi evasioni l'Ocse pensa a un'Interpol

Contro le grandi evasioni l'Ocse pensa a un'Interpol Contro le grandi evasioni l'Ocse pensa a un'Interpol GINEVRA — I governi del Paesi aderenti all'Orse e al consiglio d'Europa discutono discretamente l'eventuale firma di una convenzione, che permetta la lotta efficace contro l'evasione fiscale e che consenta di smascherare e punire tali reati al di là delle frontiere nazionali. La convenzione, detta Interfipol, sta al fisco come l'Interpol sta alla polizia. La «Tribune de Genève» ha scritto che nel 1977 cominciò a essere elaborata nel massimo riserbo, e che dovrebbe essere sottoposta definitivamente ai governi interessati nel prossimo settembre. Lo strumento cosi creato non si limiterebbe a perseguire atti fraudolenti. Secóndo il quotidiano ginevrino tale strumento vorrebbe sottoporre a sorveglianza l'insieme «dei movimenti internazionali di persone, capitali di persone, capitali, beni e servizi suscettibili di offrire possibilità di evasione apparentemente legali». Decisi a dotare la convenzione della massima efficacia, gli autori del progetto arrivano a prevedere che «rappresentanti di uno Stato siano autorizzati a partecipare a controlli fiscali in un altro. Ogni Stato potrà esser chiamato a procedere al recupero dei crediti fiscali di altri Stati, come se si trattasse di crediti propri». Il progetto potrà inciampare ancora sul problema fondamentale della sovranità nazionale.

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