Trino chiede al governo scelte con più sicurezza

Trino chiede al governo scelte conpiùsicurezza Il pei: non siamo anti-nucleari d'improvviso Trino chiede al governo scelte conpiùsicurezza Tutti vogliono il blocco dei lavori per la nuova centrale DAL NOSTRO INVIATO TRINO (Vercelli) — Sembra un coro: la costruzione della centrale di Leri, una megafabbrica di energia, deve essere arrestata. Qualcuno aggiunge: anche l'impianto elettronuclearé di Trino dovrà chiudere i battenti. La passione per l'energia atomica sembra svanita di colpo, dopo vent'anni, portata via dalla nuvola maledetta di Cernobil. E timori oscuri tornano in luce: «C'è in tutti un senso di frustrazione, di delusione, di rabbia sorda*, dice Andrea Cisnetti, unico consigliere dei Verdi alla Provincia di Vercelli. Quando venne costruito l'impianto di Trino le voci contrarie furono poche, piuttosto flebili e non ascoltate, poi è stata decisa una seconda centrale, a una dozzina di chilometri, nel cuore della piana agricola di Leri, e ancora i consensi tacitarono timide proteste. Ma il disastro in Ucraina e quello, più vecchio, di Three Mile Island fanno dire che sì è arrivati al giorno della decisione per l'energia nucleare. Il partito comunista vuole una conferenza per la sicurezza nazionale sull'energia e un vistoso manifesto attaccato nelle strade di Trino proclama: «La sicurezza prima di tutto*. E' una marcia indietro, la fanno tutti i partiti, come tutti prima si eran detti d'accordo che il nucleare era la strada maestra da battere. Il sindaco, Adriano Demaria, comunista, in questi giorni è un po' malato e un po' In vacanza, a Viareggio dicono, e cosi ha lasciato l'ingrato compito di illustrare il punto di vista degli amministratori al vicesindaco, Giacomo Bus sandri, anch'egli comunista. -Dopo i fatti di Cernobil ab btamo chiesto al governo e al ministero dell'Industria la sospensione dei lavori in attesa della conferenza, in attesa delle garanzie che ci devono dare*. Quarantatre anni, sposato con due figli, Bussandri è assistente tecnico, addetto alla manutenzione, nella centrale Enrico Fermi, di Trino dal giorno della costruzione, 23 anni or sono. Assicura che problemi l'impianto non ne ha mai dati. Del resto, i quattro anni di blocco seguiti a Three Mile Island sarebbero la conferma dell'attenzione posta al capitolo sicurezza. -Io sono tranquillo, sono sempre stato tranquillo*, dichiara. Però lamenta come la gente sia stata per anni all'oscuro del plano d'emergenza che, da sempre, esiste. «46biamo chiesto quel documento una ventina di giorni or sono, ma non abbiamo avuto risposta*. Aggiunge: -Qui non siamo diventati all'improvviso antinucleari, siamo consapevoli di far parte di un piano generale, di non essere un caso a parte e la nostra richiesta di blocco della costruzione tende ad ottenere un riesame totale*. L'opposizione democristiana, che per la costruzione della megacentrale da 2000 Megawatt di Leri aveva dato il suo assenso, pone il dito sulla mancanza di notizie del piano di emergenza. -Una volta il sindaco disse di conoscerlo alla perfezione*, alterma Roberto Rosso, capogruppo de. E aggiunge: -Il nuovo impianto doveva essere un'occasione di sviluppo per questa zona, ma non è stato cosi. Le ditte che si aggiudicano gli appalti arrivano da fuori*. Le stonature nel coro non si notano. Dice Gianni Terzolo, capogruppo socialista: «Noi siamo sempre stati per il nucleare, ma critici. Dopo quello che è accaduto, chiediamo la sospensione dei lavori nel cantiere e la chiusura della centrale di Trino. Attendiamo che il Parlamento si pronunci se sì vuole o meno il nucleare. Se continuano a lavorare c'è il rischio che vadano avanti anche se decidessero di bloccare progetti futuri. v. tess.

Luoghi citati: Trino, Ucraina, Vercelli, Viareggio