Non sarò mai un donatore presunto di Guido Ceronetti

Non sarò mai un donatore presunto Non sarò mai un donatore presunto (Segue dalla 1' pagina) gani per espletare (mai in pace!) un servìzio sociale che può essere solo imposto a cadaveri, difficilmente persuaso a una viva mente che ragiona. E c'è poi il bisogno di fare presto. La legge concede venti minuti (venti!!) di sospensione dell'espianto in caso di arresto cardiaco, e sci ore di encefalogramma inerte: il giudizio è al cronometro svizzero e all'intelligenza di una macchina grafica. E' il ritorno di un'antica paura, quella di essere seppelliti viventi. Nessuna macchina può darci la certezza che un essere umano è davvero morto: soltanto lo scorrere delle ore è tranquillizzante. Ma la Tremilasessantotto le strangola, le ore, perché gli Dei inferi hanno sete, sempre più fretta c più sete. Era proprio Doktor Mengele, quel cranio corrotto ripe¬ scato in Brasile? Venisse pure a testimoniarlo l'arcangelo Gabriele, risponderei che ne dubito. A- me sembra piuttosto vivo, c dappertutto, Mcngele, con più o meno aloni di sadismo. Una sperimentazione sfrenata — senza Volontà precisa, ripetutamente, annualmente confermata davanti alla legge, di un vero donatore — su corpi frettolosamente giudicati morti (che ancora non significa insensibili) è mcnghelismo attenuato, un preludio saettante, un brontolio di tuono. E mi domando se quei famosi paralumi e saponi fabbricati con sostanza umana nei laboratori himmleriani siano un passato che si allontana o non invece un futuro che si avvicina. Perché non presumere anche la volontà di ciascuno di di ventare sapone, da bagno o da bucato? Di diventare turaccio¬ lo, piastrella, cuscino, o anche pizza, ilalian pizza: Sapere che, una volta fatti sapone, saremo messi nei lavabi di una scuola, di una fabbrica che occupa cento bravi operai, di un Ospedale che brilla come un incendio nella notte, come potrebbe non rallegrarci? E' impiego sociale del corpo, una felicità, una gara! La Tremilasessantotto è là, pronta a ricevere il placet di qualche numero legale di malfamati legislatori. Pare già scontato il fornicamento solito tra PCI maschio e DC femmina, con applausi di vqyeurs socialisti e repubblicani. Che siano contrari almirantiani e capanni sti significa poco, per il voto. La Chiesa? Mah. I giornali? Per lo più, complici. L'equipe chirurgica ha il vento, ha il dominio, ha l'imperio, ha la forza. Ha specialmente la forza dell'amoralità, a forza della morale presunta: si tratta di far vivere, di far vivere ad ogni costo. Ma profanando i morti, si massacrano intimamente, tacitamente, i vivi, e si accumula necessità — tremenda — di castigo. Una legge ignobile del genere di questa che ci pende sopra è stata già nei giorni passati approvata a Bruxelles. Dappertutto è tempo di assassini. Si farà un convegno a Bergamo, il 5 luglio, al teatro Donizetti, per informare e contrastare, per quanto si può. Lo segnalo perché la faccenda non resti senza eco. Ma ormai noi poveri refrattari, noi che gridiamo e ci agitiamo per i troppi oltraggi che la coscienza patisce, siamo spazzatura disperata che aspetta l'incene ritore del Comune. Tuttavia che si gridi, che si gridi anco- Guido Ceronetti

Persone citate: Mengele, Volontà

Luoghi citati: Bergamo, Brasile, Bruxelles