Nel pli parte la guerra fredda di Alberto Rapisarda

Nel pli parie la guerra fredda La direzione vota all'unanimità ma non risolve il conflitto interno Nel pli parie la guerra fredda Coalizzati i gruppi contrari ad Altissimo - «Vogliamo impedirgli di fare il gioco degli Orazi e Curiazi» ROMA — Non è ancora tornata la pace in casa liberale a tre settimane dal tempestoso congresso di Genova. Ieri si è riunita per la seconda volta la nuova direzione del pli e vincitori e vinti si sono fronteggiati guardinghi, come per studiare intenzioni e forza reale gli uni degli altri. Il segretario Altissimo ha teso la mano all'opposizione: «Subito dopo le elezioni siciliane verificheremo in comune il modo migliore per gestire insieme il partito-. I vinti hanno per ora risposto con punture critiche, chiedendo che la maggioranza spieghi in un Consiglio nazionale da convocare a luglio quale è la linea del partito. I documenti presentati in direzione sono stati comunque approvati all'unanimità compreso uno di [Raffaele Costa che respinge • ggii provvedimento ingiustificatamente restrittivo dei diritti di libertà sindacale degli insegnanti-. Dallo scontro plateale si è passati, insomma, alla «guerra fredda». Li composita opposizione di Biondl-CostaPatuelli-Morelli (48 per cento dei voti congressuali) ha stretto un patto unitario per fronteggiare meglio la maggioranza. Perché? «Cosi svolgeremo l'opposizione in modo coordinato e faremo anche in modo di non consentire alla maggioranza di fare il gioco degli Orazi e dei Curiazi- dice Morelli, ex vicesegretario. E vuole dire che gli oppositori non debbono lasciarsi affascinare da singole offerte di collaborazione che potrebbero provenire dalla maggioranza. In particolare gli sconfitti al congresso temono che Raffaele Costa possa essere contattato e agganciato dalla maggioranza. E se Costa dovesse entrare nel gruppo dirigente, questo diventerebbe più forte mentre quel che rimarrebbe delle opposizioni avrebbe assai minor peso. L'ex vicesegretario per il momento non si pronuncia. «Ci vogliono almeno tre mesi per sanare le ferite del congresso- si limita a dire. -Secondo me si va verso una ricucitura. Nei congressi c'è sempre chi vince e chi perdeosserva il vicesegretario Sterpa. Proprio contro di lui gli oppositori stanno puntando le loro critiche, come se volessero cercar di inserire un cuneo nell'alleanza tra la sinistra di Altissimo e la destra di cui Sterpa è il capo. Ma la sinistra ha la risposta pronta. -Sterpa ha certamente rappresentato per anni la destra del pli, ma negli ultimi tempi si è fatto interprete di novità della destra europea che noi avevamo sottovalutato- assicura 11 più stretto collaboratore di Altissimo, il sen.... £astian}ni. v.^l o:»upYp gruppo dirigente rifiuta ormal divisioni sotto le etichette destra-sinistra. -Il problema vero è avere l'intuizione che permetta di superare la divisione in due del partito-. Quel che si capisce sin da ora è che 11 pli di Altissimo è fermamente intenzionato a superare il «complesso di colpa» col quale ha convissuto nei dieci anni della gestione Zanone. Il complesso che lo spinse ad essere «meno attento agli interessi economici-, come dice Bastianini, per distinguersi dal pli di Malagodi. Allora lo fece con il comprensibile obbiettivo di rientrare nel gioco politico attivo. Superato il «complesso dell'esclusione», il pli di Altissimo sembra pensare che è tempo di andare avanti recu perandò perù anche quel che di buono ci poteva essere stato nel pli del passato. Intanto, nulla è stato ancora deciso .per la distribuzione degli Incarichi interni. A par te il seKO&ario e il vicesegretario,' sJPPI ' al 'lavóro' solo l'amministratore, l'avv.Mariani, e il responsabile per gli enti locali, Trauner. Il nuovo pli è ancora tutto da inventare. Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Altissimo, Genova, Roma