Miller, dal culto di Freud alla direzione dell'Old Vic

:Miller, dal culto di Freud alla direzione deWOld Vie :Miller, dal culto di Freud alla direzione deWOld Vie LONDRA — I capelli arruffati ed il sorriso aperto, il dott. Jonathan Miller (perché uno dei protagonisti del teatro inglese è dottore in medicina) è una eccezione: uomo di notevole cultura, cosmopolita, cultore di Freud, ha un multiforme ingegno. Il suo Alice nel paese Mie meraviglie, film che aveva fatto per la Bbc nel '65, era tra le più sottili interpretazioni di quel difficile testo. Lo aiutava nello sforzo John Gielgud, e il cast più spettacolare che l'Inghilterra intellettuale avesse potuto produrre. Ma Miller era già affermato allora perché aveva iniziato con un cabaret politico, Oltre la frangia, che poi passò anche alla televisione e dal quale nacquero molti talenti. Regista shakespeariano, Miller ha il dono o il difetto dell'interpretazione: ogni tanto ci azzecca, ogni tanto si fa prendere da una idea più che dall'impeto per trasformare un testo. Per esempio il suo Mercante eli Venezia con Lauren- ce Olivier in Shylock era stato portato all'era vittoriana perché il denaro nell'800, secondo Miller, era un protagonista potente. Diede co-, munque modo a Olivier, che ancora lo stima più di ogni altro regista inglese, di dare una delle sue più famose interpretazioni. Miller era allora uno dei direttori del Teatro Nazionale d'Inghilterra («venne mandato via» all'arrivo di Peter Hall che non gradiva presenze come quella di Miller o di Blakemore). L'anno prossimo però Miller diventerà direttore artistico dell'Old Vie, il teatro dove era nata la compagnia nazionale. Le cariche non gli sono mai mancate; ma Jonathan Miller, che è anche scrittore — un libro su Freud, uno sulla filosofia moderna e medicina per bambini — e spesso è invitato in televisione, ogni tanto pesta i piedi e dice che vuole tornare alla sua antica adorata professione: quella del medico. Ma la sua strada é quella della regia: ha diretto a New York, al Festival di Chichistcr e in tutti i grandi teatri di Londra; nel '74 cominciò con la. .regìa d'opera con un ottimo Così fan tutte, (opera notoriamente difficile) ripreso poi per la televisione, tutto ombre, tutto un Vermeer. quindi per Gryndebourne. per l'Opera scozzese e ultimamente per la Eno al Coliseum. Fu per questa compagnia che Miller lavorò al famoso Rigoletto modernizzandolo: in un ambiente mafioso americano l'onore della famiglia, la vendetta, gli ammazzamenti diventavano estremamente realistici. In certi ambienti americani — la Eno portò l'opera in tournée — l'allestimento diede scandalo. Insomma Miller è un personaggio di cultura e di successo: se ogni tanto la strada non gli è tanto facile questo è perché Miller è un uomo pieno di idee, di fantasia che crede nello spettacolo come ci credevano i greci antichi. Gaia Servadio

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, New York, Venezia