Il giallo-rosa diventerà un libro a Parma cercano ancora la verità di Pierangelo Sapegno

Il giallo-rosa diventerà un libro a Parma cercano ancora la verità Confronto tra Katharina e il marito per l'uccisione dell'amante Il giallo-rosa diventerà un libro a Parma cercano ancora la verità DAL NOSTRO INVIATO PARMA — Biondo, un po' stempiato, baffettl che quasi non si vedono. Wltold Drozdzik è 11 marito Innamoratissimo di Katharina e l'imputato del giallo di carnevale, forse è l'ombra che nella notte dell'8 febbraio sali sull'auto di Carlo Mazza per sparargli a bruciapelo due colpi con una pistola da borsetta, o forse è soltanto la vittima di una storia d'amore difficile e dolorosa. La risposta magari sta in una ciocca di capelli, trovata in quella che era stata la sua casa a Modena: se quel capelli sono suoi significa che lui era tornato in Italia, la notte del delitto, l'ultimo sabato di carnevale. Adesso Wi told ha le manette ai polsi e tre carabinieri che gli stanno attorno. Sale le scale di Palazzo di Giustizia, sussurra in tedesco: «Spero che questa vicenda finisca in fretta, spero di tornare libero». Lo aspetta 11 giudice istruttore Vittorio Zanichelli, assieme all'interprete, all'avvocato, lo aspettano anche due periti che dovranno lavorare su qualche capello e su un paio di calzini per riuscire a trovare una prova che lo accusi. Non lo aspetta Katharina, che arriverà più tardi, trascinandosi dietro il solito codazzo di giornalisti e fotografi, Occhiali da sole, trucco accurato ma non vistoso, un po' di sorrisi e qualche battuta da distribuire in giro: «Dovevo fare un film, 'Le volpi della notte'. Invece, il film lo stanno facendo sema di me, io sono rimasta la volpe di Parma»; «Mi avevano avvisata: l'Italia ti rovinerà. E' vero, eppure non ho nessuna intenzione di lasciare questo Paese»; •Adesso scriverò un libro, se trovo qualcuno che lo fa per me»; •Parlatemi di Terry Broome, chi era? Una modella americana? E ha confessato?» Poi annuncia il suo programma: quest'estate è pronta una tournée, dalla Sicilia al Veneto, un balletto a tre, «un successo assicurato, io, una mia collega, e un ballerino che dobbiamo ancora scegliere. Sempre che il giudice annulli il provvedimento restrittivo nei miei confronti». Non una parola su Wltold: «Sono cose mie, non chiedetemi niente». Lui, Witold. sta dentro nell'ufficio di Zanichelli, un'ora e quaranta minuti di colloquio. Quando esce è paonazzo, sembra sconvolto. •£' un uomo innamorato», dicono gli avvocati, «ha visto Katharina, le ha parlato e si è emozionato, nient'altro che questo». Al giudice Drozdzik ha ripetuto che in quei giorni di febbraio era rimasto ad Amburgo, che era assieme a suo fratello, lo aiutava ad arredare la casa. Che l'hanno visto parenti, ma anche amici, e tutti possono confermare. Gli inquirenti, contro di lui, hanno una dichiarazione di Katharina — poi ritrattata — (•Io non mi sono mai mossa dalla Germania, ma mio marito sì, rivolgetevi a lui»): la testimonianza di alcune persone che sentirono dei rumori arrivare proprio dall'appartamento modenese di Witold, la notte in cui mori Carlo Mazza. Poi c'è un letto sfatto, una ciocca di capelli, un palo di calzini dimenticati in quella casa di Modena: qualcuno ci entrò davvero, dunque: ma quando? E chi? Dice di non saperlo Katharina, e nega Wltold di essere stato lui. E dopo cento minuti, dall'ufficio di Zanichelli s'affaccia qualcuno, per chiamare con la mano la Miroslawa: «Lei, signora, per cortesia...» Katharina sta dentro dieci minuti con Witold, non è un confronto, ma un incontro fra marito e moglie, qualche frase affettuosa in tedesco, qualche sorriso. Poi risponde da sola al giudice, che cerca di sapere se Mazza era in difficoltà economiche, se fosse debitore di grosse cifre nel confronti di qualcuno. L'ultimo — forse mutile — tentativo per trovare un'altra pista. Ma, alla fine, le ipotesi su cui lavorano gli inquirenti resterebbero sempre le solite tre: o Witold ha ucciso da solo per gelosia, o Witold l'ha fatto d'accordo con lei per i soldi della polizza, oppu¬ re un killer pagato magari dalla bella Katharina ha incontrato l'imprenditore di Parma sulla sua Renault turbo. Comunque, quella notte di carnevale, fu un uomo a sparare due colpi di pistola a Carlo Mazza. Lo avrebbe det to uno dei primi testimoni alla polizia: •Ho visto Carlo salire sulla sua auto, e con lui c'era qualcuno. Un'ombra, ho pensato che fosse suo figlio, non m'è sembrata una don na». Il giallo continua. Pierangelo Sapegno Katharina Miroslawa